Dagli Scout del “Torino 55” un accorato appello per lo "Ius soli"
Appello alle forze politiche dal gruppo Agesci Torino 55, quartiere Mirafiori: "gli immigrati ci affidano i loro figli, li stiamo educando insieme, è urgente riconoscere a questi ragazzi la cittadinanza italiana"
Viene dal quartiere torinese Mirafiori, firmato dal gruppo Scout Torino 55 di via Millelire, un significativo appello – ultimo in ordine di tempo - a sostegno della legge nazionale sullo «Ius Soli»: la cittadinanza ai giovani, di origine straniera, che sono nati in Italia oppure si sono formati nella scuola dell’obbligo italiana. Dalla periferia i capi scout dell’Agesci – per iniziativa autonoma, l’associazione nazionale non ha prese di posizione ufficiali ma sostiene la campagna «L’Italia sono anch’io» - lanciano il loro «pressante ed accorato appello a tutte le forze politiche perché si adoperino per l’approvazione della riforma entro la corrente Legislatura».
È una voce che viene dalla base, piccola ma carica di significato accanto alle mille che stiamo ascoltando da mesi in tutt’Italia, fino ad ora senza risposta dalla politica. I capi scout hanno sentito il dovere di dar voce ai ragazzi di origine straniera che, frequentano il gruppo Agesci; le famiglie immigrate, in numero crescente, condividono il progetto educativo.
La Legislatura in Parlamento, a Roma, ha i giorni contati (elezioni ad aprile 2018?). C’è la sensazione che nel dibattito sullo ius soli – così come in quello sul controverso biotestamento - stiano prevalendo freddi calcoli di opportunità elettorale, a favore del biotestamento, a detrimento dello ius soli, una riforma che quasi certamente tornerà nel cassetto. È una riforma che riguarda il futuro di centinaia di migliaia di giovani, è sostenuta da molte istituzioni sociali e della Chiesa Cattolica, ma appare impantanata nelle aule parlamentari, ostaggio del conflitti che stanno lacerando il Partito Democratico, le sigle alleate e il Governo Gentiloni. Contro lo ius soli si è dichiarata la Lega Nord, ma è sostanzialmente contrario anche il Movimento Cinque Stelle.
«La presenza di bambini e ragazzi stranieri nel nostri gruppi – leggiamo nel documento del Torino 55 - è ormai un dato importante: la consideriamo una ricchezza e siamo orgogliosi che cittadini stranieri, immigrati nel nostro Paese, abbiano liberamente scelto lo scoutismo e noi, capi di questo Gruppo, come collaboratori nell’opera di educazione dei loro figli».
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