Biennale Democrazia alla ricerca di un senso comune
Dal 25 al 29 marzo a Torino la nuova edizione di un appuntamento che si rinnova. La partecipazione dei cittadini è fondamentale a confronto con il mondo della politica ideale e reale. Apertura con lo scrittore Claudio Magris
Passaggi. Passaggi dal passato al presente, dal presente al futuro, dai confini alla mobilità, dal conosciuto all’ignoto, dal certo al non ancora scoperto. Passaggi è il tema della quarta edizione di Biennale Democrazia, presentata lunedì 2 marzo all’Nh hotel di piazza Carlo Emanuele.
Dal 25 al 29 marzo 128 autorevoli protagonisti del dibattito nazionale e internazionale, con la partecipazione attiva degli studenti e delle università di tutto il Paese, si sono dati appuntamento in 12 sedi sparse per la Città, confermando Biennale Democrazia come uno dei principali appuntamenti della Torino culturale.
«Il tema di quest’anno –dichiara il Sindaco Piero Fassino – si propone di approfondire e analizzare le trasformazioni che contraddistinguono il momento storico che stiamo attraversando: dalla crisi economica alle potenzialità insite nelle nuove tecnologie, dalle riforme politiche alle scoperte scientifiche, dai cambiamenti climatici a quelli che coinvolgono il mondo del lavoro. Ci dà l’opportunità di ripercorrere gli avvenimenti che hanno contribuito a realizzare il nostro presente e di formulare risposte plausibili agli interrogativi che il nostro tempo ci pone, delineando scenari virtuosi per le generazioni che verranno. Grazie a questa occasione Torino conferma ancora una volta la sua vocazione culturale e cosmopolita, ribadendo il suo ruolo di protagonista dell’attualità e rinnovando il suo interesse per i giovani, per la loro formazione e per il loro futuro».
«Oggi – spiega Gustavo Zagrebelsky, Presidente di Biennale Democrazia - le dimensioni, la velocità e la profondità paiono travolgere le certezze, rendere vane le speranze, perfino impedire la comprensione della vita in cui siamo immersi. Alla possibilità infinita di raccolta di dati corrisponde non l’autocomprensione ma, al contrario, lo spaesamento, l’insicurezza, la paura. Oppure, l’indifferenza e l’apatia. La cultura è chiamata in causa nella sua funzione più profonda: comprendere, dare un senso, offrire prospettive di convivenza».
Il programma prevede 102 appuntamenti che declinano il tema dei Passaggi in Transiti e barriere, Eredità e inizi, Velocità e lentezza, Possibilità. Tra i tanti nomi che caratterizzeranno i cinque giorni dedicati alla cultura, alla democrazia, alla riflessione politica e non, il costituzionalista della Hong Kong University Benny Tai Yiu-Ting, ispiratore del movimento dell'Umbrella Revolution; Saskia Sassen, sociologa della Columbia University, tra i massimi esperti di globalizzazione e processi transnazionali; Colin Crouch, sociologo e politologo all'Università di Warwick, noto per aver coniato e sviluppato il concetto di "Postdemocrazia". Tra i relatori italiani il filologo Luciano Canfora, il filosofo Massimo Cacciari, Carlo Ossola, professore di letteratura al Collège de France di Parigi e accademico dei Lincei, il premio Strega 2014 Francesco Piccolo, gli scrittori Michela Murgia e Gianrico Carofiglio e Benedetta Tobagi.
Per ulteriori informazioni e per il programma completo: http://biennaledemocrazia.it/
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