Torino: aperta la Porta Santa in Cattedrale

"L'anno della misericordia sia il tempo gioioso del ritorno al Signore con tutto il nostro cuore e dell'impegno di essere misericordiosi verso il prossimo per edificare insieme un mondo nuovo, la vera civiltà dell'incontro e della pace". Con queste parole domenica 13 dicembre l'arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia ha concluso la sua riflessione in un duomo gremito per l'apertura della Porta Santa. Una liturgia della Parola avviata con la solenne apertura della porta che dà accesso alla navata sinistra del Duomo e che rappresenterà per la diocesi subalpina una delle due Porte Sante che l'Arcivescovo ha scelto per vivere a Torino l'anno della Misericordia. L'altra porta sarà aperta domenica 20 presso la chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza, a richiamare il messaggio di conversione e attenzione agli ultimi che rappresenta il cuore di questo Giubileo indetto da Papa Francesco.

La celebrazione di apertura cui ha partecipato il cardinale Severino Poletto, il Vescovo Ausiliare mons. Guido Fiandino, numerosi sacerdoti, e le confraternite del Santo Sudario e dello Spirito Santo, è stato il primo momento di questo anno giubilare in cui i fedeli della diocesi sono stati invitati a riflettere sulla Misericordia e a compiere quel passaggio attraverso la porta santa della cattedrale che per tutto l'anno offrirà la possibilità di ricevere l'indulgenza e di accostarsi al sacramento della riconciliazione.

Tra i primi ad attraversare la porta anche il Sindaco Piero Fassino che ha ricordato come il giubileo sia un grande momento di fede "ma rappresenta anche un messaggio forte per credenti e non credenti e con una valenza significativa per tutta la società".

"Parlare di Misericordia - ha sottolineato mons. Nosiglia - nel nostro tempo sembra un discorso ingenuo e poco realista di fronte a tanta gente che abusa del potere per arricchirsi, uccide in nome di Dio bestemmiandolo con gesti violenti che sono da Dio stesso severamente condannati, esercita senza patemi di coscienza la corruzione, ricerca il proprio interesse e la propria felicità a scapito dei poveri ignorandone i diritti di giustizia ed equità. Ma è proprio per questo che la misericordia ci mostra una via alternativa che è quella di non illuderci di vincere questo male con la stessa moneta. Il male si vince facendo crescere il bene in noi e attorno a noi".