I nostri oratori vanno "oltre il confine"
Al Salone del Libro l'Arcivescovo ha presentato il sussidio per l'oratorio estivo "Thesaurus e il sentiero proibito" (editrice Elledici) e l'impegno dei Centri giovanili oratoriani
Anche l’oratorio, come luogo e stile educativo, è stato al centro di uno dei dibattiti che si sono tenuti al Salone del Libro. L’occasione, nel pomeriggio di sabato 20 maggio presso l’area Bookstock, è stata la presentazione del sussidio che accompagnerà le attività dell’oratorio estivo, «Thesaurus e il sentiero proibito» (editrice Elledici, autore Valter Rossi), realizzato dalla Pastorale giovanile diocesana, l’associazione Noi Torino e la cooperativa sociale Et.
Al confronto sono intervenuti l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, don Luca Ramello, don Valter Rossi, salesiano, e alcuni educatori della Noi Torino e della cooperativa Et che in queste settimane stanno curando la formazione degli animatori. Presente il direttore generale della Casa editrice Elledici don Pietro Mellano.
L’incontro è stato opportunità per presentare l’impegno della Chiesa torinese per il rilancio degli oratori nella città e nella diocesi di san Giovanni Bosco, come risposta concreta alle tante periferie giovanili, in primo luogo la piaga della disoccupazione.
Imponente, infatti, il lavoro dei centri giovanili oratoriani diocesani, salesiani, dei Giuseppini del Murialdo, che investono a tutto campo con progetti di accoglienza, integrazione, formazione, lavoro, attenzione al futuro delle nuove generazioni.
Un appuntamento, dunque, che ha anticipato i lavori dell’Assemblea diocesana che il 27 maggio e il 9 giugno sarà incentrata proprio sulle «sfide» torinesi che ruotano attorno al tema dell’accompagnamento dei giovani nel cammino della Chiesa universale verso il Sinodo dei Vescovi che si terrà nell’ottobre 2018.
«La sfida principale», ha sottolineato l’Arcivescovo, «è quella della formazione degli animatori cui è affidato il compito di educare i più piccoli. È necessario, infatti, saper andare oltre la semplice animazione per impostare un cammino che lungo tutto l’anno affianchi la vita dei ragazzi».
«Nella storia del sussidio non ci sono i ‘buoni’ e i ‘cattivi’», ha evidenziato don Valter Rossi, «proprio perché ad ognuno, dopo diverse storie alle spalle, deve essere data la possibilità di ripartire, riprendere in mano la propria vita e costruirsi un futuro partendo dalle proprie potenzialità e carismi».
Ed ecco che gli oratori sono aperti a tutti. «Non un optional, o un ‘parcheggio custodito’», ha sottolineato mons. Nosiglia, «ma parte integrante e fondante dell’impegno educativo della comunità, responsabile in prima persona della formazione di tutti i propri ragazzi».
L’Arcivescovo ha proposto di valorizzare la presenza di educatori adulti che possano essere punto di riferimento per gli animatori più giovani nell’azione educativa.
«Andare oltre il confine», ha osservato, «il tema del Salone e dell’incontro, significa rilanciare lo stile di don Bosco dell’«oratorio cortile» in cui al centro si pone il rapporto personale, l’attenzione per il singolo giovane. ‘Oltre il confine’, in quanto l’oratorio deve essere cuore della comunità cristiana».
Mons. Nosiglia ha poi sottolineato le sfide che gli oratori colgono ogni giorno superando barriere di sorta, quelle dell’intercultura, dell’inclusione, dell’accoglienza.
Don Luca Ramello ha poi ribadito l’obiettivo alla base del sussidio estivo: «l’oratorio deve esserci tutto l’anno in quanto assume la passione educativa di una comunità». L’Arcivescovo ha, infine, presentato il lavoro che «La Voce e il Tempo» sta portando avanti da ottobre attraverso un viaggio fra gli oratori della diocesi che viene raccontato ogni settimana nella rubrica del giornale dedicata. In occasione dell’incontro al Salone è stato realizzato un fascicolo speciale sulla ricca e multiforme realtà degli oratori nel territorio diocesano.
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