Giornata Caritas, "Osare misericordia" per accogliere
Sabato 5 marzo al Teatro Grande del Valdocco, dalle 9 alle 13, la Giornata Caritas incentrata sul richiamo forte che Papa Francesco ha consegnato a Torino nel giugno 2015: "Osate, siate coraggiosi". Un invito a porre al centro l'accoglienza, cuore della misericordia
Normalmente siamo abituati a dire «usare misericordia». Sarà un errore di grafia quello che compare sul titolo della XXVII Giornata Caritas, che si terrà al Teatro Grande di Valdocco sabato 5 marzo? No. Si tratta di una prospettiva diversa, che ci ha indicato Papa Francesco nella sua recente visita torinese. Chi osa, in genere, è una persona che sa rischiare di uscire da qualcosa di consolidato, da convenzioni, da modi di fare stereotipati. Chi osa è uno coraggioso, che non si preoccupa della figura che farà, che non ha paura di sostenere costi anche elevati per raggiungere un obiettivo.
Ebbene, per vivere davvero la misericordia bisogna sapere osare. Specie in una situazione come quella in cui ci stiamo trovando a vivere, davanti alla continua richiesta di intervento straordinario a favore di profughi, di persone in nuove forme di povertà, di solitudini che si moltiplicano di giorno in giorno, interpellati da questioni che paiono essere ben al di là delle nostre reali possibilità. Avere il coraggio della misericordia significa non demordere, cercare ad ogni costo una ulteriore possibilità, non troncare i percorsi e le relazioni anche se ci sarebbero tutte le condizioni per farlo senza remora alcuna. Le classiche quattordici opere di misericordia, quando sono osate fino in fondo, generano in noi e attorno a noi uno spazio di relazione straordinario: quello dell’accoglienza. Che non è la stessa cosa dell’ospitalità materiale. È apertura del cuore, della mente e delle braccia per portare dentro di se l’altro ed entrare noi stessi nella vita dell’altro. I modi con cui manifestare questa apertura si generano a cascata, modulandosi rispetto ai soggetti da abbracciare, alle occasioni possibili, alle risorse da mettere in pista. Osare accogliere è molto più che aderire a qualche progetto di accoglienza. È uno stile di relazione che dovrebbe caratterizzare l’uomo giusto e il cristiano fedele. In ogni momento della propria vita ed in ogni possibile occasione. Perché nasce dalla coscienza che prima siamo accolti da Dio.
Sarà l’ascolto della Parola di Dio che don Andrea Bisacchi – prete da pochissimi mesi ma da anni nella fraternità del Sermig – ci offrirà a dare le coordinate su cui costruire un modello di carità misericordiosa ed accogliente. Coordinate che verranno poi declinate, dal punto di vista dell’azione pastorale per la nostra Chiesa locale, dall’Arcivescovo la cui attenzione ai temi in oggetto ben conosciamo. Avremo da lui le linee di azione e le strategie, in un momento di discernimento importante per tutta la nostra comunità cristiana. Toccherà poi ad Ivan Andreis – giovane responsabile del servizio di animazione e formazione della Caritas torinese – il compito di offrirci alcune indicazioni per animare le comunità a forme misericordiose di accoglienza. Non aspettiamoci un ulteriore appello ad aderire a progetti di ospitalità, ma qualche stimolo a fare dell’accoglienza lo stile di una carità adeguata ai tempi. Troppo spesso rischiamo di fare di questa un tema «buonista», venduto come qualcosa di relativamente semplice ed immediato nelle sue attuazioni. Invece, lo sappiamo bene, accogliere è qualcosa più simile alla potatura che allo sbocciare dei fiori. Gioie e dolori lo accompagnano. Nascondere i secondi per evidenziare i primi è truffaldino. Tre esperienze diverse ci aiuteranno a tenere i piedi per terra. Don Giovanni Isonni, parroco a Rivoli, ci darà qualche indicazione per osare concretamente la fatica dell’accogliere a partire dall’esperienza comunitaria fatta verso le persone senza dimora. Così Piera Dabbene in merito alla propria esperienza di famiglia affidataria e Mirta Da Pra Pochiesa porterà la testimonianza di accoglienza delle donne vittime di tratta sostenute dai progetti del Gruppo Abele. Un confronto schietto, senza paraventi e inganni condotto dal giornalista Paolo Griseri.
Un convegno dal tema vasto che si tiene al Teatro Grande del Valdocco (via Sassari 28/b) sabato 5 marzo dalle 8.30 alle 13. Per informazioni: mail caritas@diocesi.torino.it
*direttore Caritas diocesana
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