Ex-voto e Sindone, una mostra
Alla Biblioteca nazionale il successo dell'iniziativa culturale. Richiesta la proroga fino 7 luglio della duplice mostra aperta dal 20 aprile in Piazza Carlo Alberto 3
L'alto interesse per le preziosità uscite dai fondi bibliografici ed anche per i curiosi quadretti d'arte popolare sparsi nelle chiese piemontesi, ha consacrato il successo dell'esposizione. In comune ai due percorsi l'attenzione devozionale al Telo sindonico. In sede preposta a conservare documenti e memoria della reliquia: di alta valenza simbolica del potere dinastico e politico della casa reale. Infatti la biblioteca, nazionale ad inizio '800, sorse nel 1720 grazie a Vittorio Amedeo II di Savoia,riunendo le raccolte dell'ateneo e del casato sabaudo.
Franca Ponticelli, direttrice della Biblioteca e curatrice della mostra con i volontari Abnut, evidenzia il percorso cronologico, passando il Telo da Chambery in Piemonte. Avvio dal 1578: con pregevole incisione in rame sulla prima ostensione della Sindone a Torino. Dispiegata, sorretta con solennità da undici prelati, vescovi e nunzio apostolico attorno a S.Carlo Borromeo, arcivescovo pellegrino da Milano. In alto altra curiosità: le misure dettagliate dell'impronta del corpo come appare nel lenzuolo.
Ma si risale ben al 1506 con la bolla papale che autorizza Ufficio e messa del 4 maggio, istituendo la festa celebrata ancor oggi. E' abbinata una miniatura, che ritrae tale consegna al Papa del frate domenicano Antonio Pennet, confessore del duca Carlo II di Savoia. Esposti sono anche testi di feste, funzioni e funerali della casa regnante, collegate ad ostensioni. Rare edizioni, come l'opera del Paleotti stampata a Venezia nel 1602 con due tavole xilografiche,impresse in rosso, riproducenti la Sindone completa. Ancora l'opera del Pingone, la prima a stampa tutta dedicata alla reliquia. O il racconto dell'ostensione di 200 anni fa, con la pianta dell'ordine di parata delle truppe regie schierate. Papa Pio VII apre il corteo: festa per il ritorno del re dopo la caduta di Napoleone. Tra le particolarità: un antifonario con salmi ed inni, commemorazioni, celebrazioni sulla festa della S.Sindone, tra note manoscritte.
Delle cinque capienti vetrine, le prime e le ultime due contengono pure ex-voto."Come in un unico grande santuario"dice il curatore prof.Renato Grimaldi. Sono originali di Dogliani, Asti e Benevagenna, mentre,nelle altre due,del resto del Piemonte e riprodotte dall'Università di Torino. Una minuziosa catalogazione dalle schede perforate degli anni'70 riporta dati ambientali e sociali in secoli di fede e storia, tra guerre e pestilenze, lavori quotidiani, in campi o città. Grazie a indicazioni di tipologie, individuati richiedenti e destinatari, i quadretti diventano racconti curiosi che fan meditare. Santi vari e Sindone: strappa intercessioni e grazie una forza di fede che supera l'impossibile.(Ingresso libero: da lunedì a venerdì 9,30-18; sabato 9,30-13,00)
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