Nella Francia profonda vite tra speranze e illusioni
SAINT AMOUR (Francia, 2016) Regia: Benôit Delépine, Gustave Kervern con Gérard Depardieu, Benôit Poelvoorde, Céline Sallette
“Saint Amour” è il racconto di un viaggio sulle strade dei vini francesi, un viaggio nei sentimenti di un padre e un figlio che non vogliono più essere soli e abbandonati, l'uno vedovo e l'altro orfano. E soli lo sono profondamente: contadini, allevano 46 vacche e molti tori nella loro fattoria. Ognuno dei due reagisce a modo suo alla solitudine, il padre parla alla moglie al telefonino come fosse viva, il figlio continua ad attaccarsi alla bottiglia come fa da sempre, insoddisfatto della sua esistenza.
Si parte dal Salone Internazionale dell'Agricoltura di Parigi, evento importantissimo che presenta tutti i prodotti di Francia e premia anche le bestie più belle. Infatti il vecchio Jean ha portato il suo splendido toro e vuole vincere. Bruno, come fa a ogni edizione del Salone, passa da uno stand di vino all'altro, beve a sbafo e si ubriaca, perché è l'unico piacere che la sua vita gli concede. Jean raccoglie l'amato figlio e, per proteggerlo da se stesso e liberarlo dalle sue prigioni mentali, lo porta a fare il tour dei vini di Francia, girando in taxi, bevuta dopo bevuta. Tappe simboliche, esempi di vite diverse, paure contemporanee, incontri con altre solitudini, di volta in volta più problematiche.
Emerge possente la pacata saggezza di Jean, che infine riesce a prendere per mano la bontà di Bruno, la sua disperata ingenuità, a renderlo consapevole, a renderlo ancora orgoglioso di essere un contadino. E poi c'è il taxista, stereotipo del parigino che si sente il meglio, ma, quando si scoprono i suoi altarini, diventerà quasi campagnolo pure lui. Un film interpretato straordinariamente da Gérard Depardieu e Benôit Poelvoorde, una commedia schietta a colori vivi con pennellate surreali e talvolta grottesche, semplice, delicato e poetico anche nei momenti più difficili.
Al contempo è pure una commedia ironica e divertente, facilmente apprezzabile da chi abbia la sensibilità di capirla e sappia ragionare come il fra' Cristoforo dei Promessi Sposi: “omnia munda mundis”.
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