Convegno Giornata Mondiale Malato, misericordia e tenerezza
Centro congressi del Santo Volto gremito in ogni posto, sabato 6 febbraio, per il Convegno di Pastorale della Salute in occasione della Giornata Mondiale del Malato. Il saluto di mons. Brunetti, eletto Vescovo di Alba, alla comunità diocesana di Torino
«Stare con il malato e accompagnarlo, come specchio della misericordia e della tenerezza di Dio.
È il messaggio al centro del convegno di Pastorale della Salute che si è tenuto, in occasione della Giornata Mondiale del Malato, sabato 6 febbraio presso il centro congressi del Santo Volto, gremito in ogni posto da medici, operatori sanitari, del mondo della salute, cappellani ospedalieri, sacerdoti, ministri straordinari della comunione. Presenti il vicesindaco Elide Tisi e il padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza del Cottolengo don Lino Piano.
Hanno aperto i lavori l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia e mons. Marco Brunetti, che per vent’anni ha guidato la Pastorale della Salute della diocesi, eletto Vescovo di Alba, che a fine mattinata si è congedato ufficialmente dal suo fecondo servizio diocesano.
Mons. Nosiglia ha invitato l’assemblea «a guardare, nell’incontro con chi soffre, allo stile di vita e di relazioni che ci mostra Gesù». L’Arcivescovo ha, dunque, sottolineato come medici ed infermieri siano chiamati non solo a parole di consolazione, ma a compiere gesti concreti di condivisione. «Ad ogni malato – ha osservato - non deve mancare l’amore che non spezza mai la sua vita ma la protegge e la cura perché in ogni condizione, anche quella votata alla morte, resta un dono da accogliere e un richiamo potente a vivere».
Mons. Nosiglia ha invitato «ad entrare nella dimora delle persone, a farsi prossimi per condividere un’esperienza di gioia e di dolore. Dare la vita – ha evidenziato - e non solo servizi o medicine, spendere tempo con una vicinanza cordiale, paziente e continua».
L’Arcivescovo ha, infine, rivolto un forte appello alle istituzioni e alle comunità civili ed ecclesiali perché non vengano diminuite le cure e i servizi per i malati psichici verso cui la diocesi è in prima linea con il Tavolo di Salute Mentale e diverse iniziative di sensibilizzazione nelle parrocchie.
«La civiltà e grandezza di un popolo - ha concluso - si misurano sulla sua capacità di accogliere e valorizzare le persone con difficoltà di salute, e condizioni psichiche o fisiche problematiche, realizzando in concreto una politica di interventi a sostegno delle loro necessità e di quelle dei loro familiari».
Giovanni Cervellera, presidente dell’associazione italiana di Pastorale della Salute (Aipas), ha mostrato, attraverso un suggestivo viaggio artistico, il valore della medicina della misericordia attraverso l’arte ricordando come nel tardo medioevo nel centro Italia gli ospedali fossero affrescati per dare massima dignità agli ospiti malati, trattati come nobili.
Nella tavola rotonda, che è seguita, sulle opere di misericordia di oggi Luciano Manicardi ha sottolineato l’importanza «di stare con il malato per incontrarlo e non solo incrociarlo, attraverso l’ascolto, il farsi prossimi senza giudicare ma accogliendo l’altro».
Suor Maria Cristina Giovannone, psichiatra, del Cottolengo ha portato la sua esperienza di servizio accanto ai malati psichici, volto «a restituire la dignità perduta». Infine ha concluso i lavori don Carlo Franco, parroco della Cattedrale di Torino, che ha parlato della misericordia per il defunto e dell’attenzione della Chiesa e della comunità cristiana verso i familiari che vivono il lutto: «Il volto della Chiesa che volge il cuore verso le fragilità umane – ha affermato - diventa segno e strumento della misericordia di Dio».
Mons. Brunetti, nel concludere il convegno, prima dell’inizio del ministero episcopale presso la diocesi di Alba, ha salutato e ringraziato tutte le realtà con cui ha collaborato negli ultimi vent’anni a cominciare dagli Arcivescovi di Torino card. Giovanni Saldarini, card. Severino Poletto e mons. Cesare Nosiglia, con cui ha lavorato in particolare nell’agorà del sociale e per l’Ostensione della Sindone 2015 nell'accoglienza ai malati e disabili. Ringraziamenti sentiti, infine, ricambiati dal caloroso affetto dell'assemblea, alle istituzioni e a tutte le associazioni del mondo della salute.
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