La grande incognita delle polveri sottili
Intervista a Giuseppe Valacchi, fisiologo dell'Università di Ferrara
Un tempo si diceva la polvere della storia per raccontare qualcosa di infimo e residuale, ma oggi sono le polveri a governare la storia. Cocaina, coltan e particolato sono polveri, di pianta, terra e aria che hanno una sola, ma fondamentale caratteristica comune: uccidono. Sono elementi centrali per la vita delle città e degli individui che le abitano perché mettono in funzione neuroni, smartphone, computer e l'aria stessa che respiriamo. Siamo tornati ai tempi Louis Pasteur quando pensiamo che qualcosa di apparentemente piccolo, come un granello di polvere o un batterio, non sia in grado di far nulla ad un grosso organismo come il corpo umano. Ma qual è lo stato della ricerca? Ne parliamo con Giuseppe Valacchi fisiologo dell'Università di Ferrara e grande esperto, autore di oltre 170 pubblicazioni sulle più importanti riviste internazionali, con un passato da ricercatore all'università diBerkeley in California.
Le polveri nell'aria sono un fenomeno recente?
In realtà Seneca scriveva già nel 61 AD che nell'aria di Roma c'erano “vapori pestilenziali e l'aria era pesante”. Orazio descrive il “fumus” sgradevole che incombeva sulla città mentre Jonathan Swift riferisce del “fumo che in inverno è talmente spesso da influenzare persino lo sbocciare dei fiori in primavera”. L'episodio più significativo degli ultimi anni è il Big Smoke di Londra del 1952 dove a causa dello smog morirono 4500 persone.
Dove si colloca il fenomeno?
L'inquinamento è un'epidemia globale e riguarda tutte le aree urbanizzate della terra.
Quali effetti produce l'inquinamento?
È dimostrato dagli studi epidemiologici che lo smog è tra le prime dieci cause di morte, che provoca una riduzione di 15 anni dell'aspettativa di vita. L'organizzazione mondiale della sanità attribuisce, in uno studio del 2012, all'inquinamento atmosferico la morte prematura di 3,7 milioni di persone. Il 97% della popolazione europea vive in aree inquinate. L'organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato il 17 ottobre 2013 che l'inquinamento è causa di morte.
E in Italia?
Il belpaese detiene il record in Europa dei morti per smog 59.500 decessi prematuri per il Pm2,5 – 3.300 per l’Ozono e 21.600 per gli ossidi di azoto nel solo 2012 (su questo l'Europa ha già avviato due procedure d’infrazione, entrambe nella fase di messa in mora).
Torino?
L'Augusta Taurinorum è al terzo posto tra le città più inquinate d'Italia. Qui nel 2015 il limite giornaliero di PM10 è stato superato nel 65% delle stazioni, mentre il limite dei PM2,5 è stato superato nel 92% delle stazioni.
Cosa contengono le polveri?
Secondo l'agenzia americana per l'ambiente sono sei gli inquinanti principali: particolato, ozono, solfuri, ossidi di azoto, metalli pesanti, sigarette.
Che cos'è il particolato?
Il particolato o polveri sottili è l'inquinante di maggiore impatto nelle aree urbane, ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera, con un diametro che va dai 10 millesimi di millimetro (PM10) ai 0,1 millesimi (PM0,1). Sono un misto di diverse sostanze quali metalli, sali, ceneri, sostanze vegetali.
Da dove derivano?
Dal traffico veicolare, da combustione, dai sistemi frenanti delle automobili e persino dal deserto.
Dove sta la pericolosità delle polveri?
Le polveri inducono tossicità in base alle dimensioni e ai contenuti della particella. Più piccola è più arriva in profondità nell'organismo, poi oltre 20% delle polveri deriva da motori diesel che sono le più tossiche perché contengono molti metalli, sostanze cancerogene certe come benzoapirene e perfino sostanze organiche.
Quali gli effetti per la salute?
Le polveri producono, morti premature, problemi respiratori e cardiovascolari, effetti a livello circolatorio, sull'apparato riproduttivo e a livello del sistema nervoso centrale.
Come agiscono?
Modificano la cellula provocando uno stress ossidativo (alterazione redox) cioè la rottura dell'equilibrio fisiologico. Questo avviene sia infiammando la cellula sia alterando la produzione di enzimi all'interno della cellula.
In quali organi agiscono le polveri?
Il primo organo ad essere alterato dalle polveri è il polmone: le polveri più sono piccole più arrivano in profondità fino agli alveoli provocando uno stress ossidativo e una riduzione delle difese antiossidanti. Poi dagli alveoli passano nel sistema vascolare, dove provocano un'artereosclerosi subclinica, addirittura hanno effetti sulla coagulazione del sangue che può provocare trombosi.
Poi agiscono nel sistema nervoso centrale (riescono a passare la barriera encefalica danneggiando il neurone) provocando una riduzione delle funzioni cognitive, effetti nel comportamento neurologico dei bambini, aumenti di rischio autismo, disfunzioni olfattive e malattie neurodegenerative, alterazioni nel grembo materno.
Poi le polveri agiscono sulla vista provocando irritazioni agli occhi, congiuntiviti e infine agiscono sulla pelle aumentandone l'invecchiamento.
In futuro?
In assenza di interventi le proiezioni sanciscono che la mortalità prematura dovuta ad inquinamento raddoppi nei prossimi 30 anni.
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