Torino fa scuola

Quali sono le nostre speranze per una scuola del futuro? Probabilmente sogniamo una scuola rinnovata, con ambienti più funzionali e in grado di rispondere alle esigenze di una didattica nuova che punta sul benessere dei ragazzi e degli adulti che vivono e lavorano negli spazi della scuola, integrandoli al meglio nella loro comunità civile e nel territorio. Con  il  progetto «Torino fa scuola», promosso dalla Compagnia San Paolo e dalla Fondazione Giovanni Agnelli, in collaborazione con la Città di Torino, di cui si è parlato oggi alla presenza del vice presidente della Fondazione John Elkann, del presidente della Compagnia Luca Remmert e del sindaco Piero Fassino, questo ideale diventerà realtà. Le due scuole medie torinesi «Enrico Fermi» e «Giovanni Pascoli» saranno infatti protagoniste di questo progetto che le coinvolgerà in un intervento di profonda riqualificazione, contribuendo al miglioramento del sistema scolastico locale e offrendo al tempo stesso nuove idee e un modello di riqualificazione del patrimonio  edilizio scolastico replicabile in tutto il Paese.

«Il nostro obiettivo è quello di portare avanti un nuovo modello che possa essere d’esempio anche per altri Comuni  ̶  ha spiegato John Elkann  ̶   ‘Torino fa scuola’ è per noi una grande occasione  che ci permette di immaginare e ragionare su come le scuole potranno evolvere e su come i ragazzi che oggi non sono ancora nati potranno studiare,  tra 20 o 30 anni».  La Fondazione Agnelli, che da un anno e mezzo ha avviato un programma di ricerca sui nuovi ambienti di apprendimento, e la Compagnia di San Paolo, attiva da molti anni nel settore dell’istruzione anche grazie alla sua Fondazione per la Scuola, hanno unito competenze e risorse per il raggiungimento di obiettivi comuni, sviluppando il progetto.

Perché tutto questo possa essere realizzato si è puntato ad un concetto di scuola che vada oltre la visione tradizionale di un ambiente di apprendimento, identico a quello di un secolo fa che contempla la vecchia aula, le file dei banchi davanti alla cattedra e pochi altri spazi riservati agli insegnanti. Per costruire una scuola più all’altezza dei tempi si lavorerà dunque con lo scopo di aprirsi ad una pluralità di opzioni didattiche (integrate anche dalle nuove tecnologie), che siano servite e favorite da uno spazio  nel quale possa essere, di volta in volta, definita una molteplicità di ambienti di apprendimento e di vita a scuola, dentro e fuori dall’aula, più flessibili, più facili, più accoglienti e anche più belli.

Il progetto «Torino fa scuola», che dovrebbe giungere a completamento alla fine del 2019, si articolerà in diverse fasi di lavoro: una prima definizione dei principi pedagogici degli interventi, attraverso una progettazione condivisa con le comunità scolastiche, cui farà seguito un concorso di progettazione fra giovani architetti con la selezione del progetto di riqualificazione. Si provvederà poi allo sviluppo del progetto esecutivo e alla sua approvazione per arrivare al cantiere e alla consegna finale della scuola.