L'Arcivescovo: "la scuola non dimentichi il servizio verso i poveri"
Mons. Nosiglia, prima al Santuario della Consolata e poi nella chiesa di Santa Teresina, il 15 ottobre ha aperto la settima edizione della Settimana della Scuola e dell'Università. Dall'Arcivescovo l'appello al mondo scolastico e universitario ad unire il sapere al "fare", in particolare verso chi fa più fatica, mirando sempre al bene comune. Foto Consolata Foto S. Teresina Foto Valdocco Foto Cottolengo Foto Istituto Sociale
"Sui banchi di scuola si costruisce una società più equa. Il sapere e la cultura contribuiscono a far crescere prima di tutto la dignità nel contesto sociale».
È il messaggio che l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia ha lanciato nel pomeriggio di domenica 15 ottobre aprendo la settima edizione della Settimana della Scuola e dell’Università con due Messe, prima al Santuario della Consolata e poi presso la chiesa di Santa Teresina, vicino al Politecnico, per il mondo universitario.
Hanno affollato il santuario numerosi bambini e ragazzi di diverse scuole della diocesi che hanno colorato la basilica con le magliette del proprio istituto, i cappellini e gli zainetti che l’Arcivescovo ha benedetto al termine della celebrazione. Al loro fianco le famiglie e numerosi insegnanti e dirigenti scolastici. In prima fila gli allievi dell’Istituto Agnelli che hanno animato la Messa insieme con il Coro giovani del Sermig. Accanto all’Arcivescovo e al rettore mons. Giacomo Martinacci hanno concelebrato don Roberto Gottardo e don Luca Pacifico, rispettivamente direttore e vicedirettore dell’Ufficio diocesano Scuola che ha organizzato la Settimana con la Pastorale universitaria della diocesi.
L’iniziativa ogni anno vuole parlare al mondo della scuola pubblica e della formazione nel suo complesso. I protagonisti sono gli studenti stessi coinvolti in diverse attività di laboratorio, che si terranno fino a venerdì 20 ottobre, e tutti gli attori del mondo scolastico e della formazione professionale con al centro le tre parole chiave contenute nello slogan della Settimana: «Sapere – Fare – Bene».
«Quando mi sono recato a trovare i minori stranieri (Msna) accolti nella comunità di accoglienza di San Mauro presso la Città dei Ragazzi», ha raccontato l’Arcivescovo, «ho domandato ai giovani di che cosa avessero bisogno per integrarsi. Mi hanno subito risposto: ‘Vescovo ci aiuti ad andare a scuola con i nostri coetanei’». «Avevano capito», ha sottolineato mons. Nosiglia, «che il futuro passa attraverso la scuola, capace di conferire la dignità, uno dei beni più preziosi».
Ed ecco l’appello che l'Arcivescovo ha rivolto ai ragazzi: «prendete in mano la Torino e l’Italia di domani a partire dagli anni della formazione, unendo da subito il sapere al 'fare' senza dimenticare di mirare a costruire il bene comune».
Un programma contenuto negli appuntamenti delle giornate della Settimana che mette al centro il tema della formazione delle competenze che non mirano tanto a far acquisire dei contenuti o dei saperi, piuttosto a trasmettere delle capacità per operare in un mondo sempre più complesso a 360 gradi.
«Nel fare», ha sottolineato l’Arcivescovo, «non c’è solo l’apprendimento di un mestiere o di una professione, ma anche la solidarietà verso chi fa più fatica. Non dimenticatevi dei poveri a scuola e nel mondo del lavoro!»
Ed ecco l’esortazione che mons. Nosiglia ha rivolto prima agli studenti delle scuole superiori alla Consolata e poi ai numerosi universitari riuniti a Santa Teresina richiamando le parole che Papa Francesco rivolse ai giovani in piazza Vittorio in occasione della Visita pastorale a Torino il 21 giugno 2015: «guardatevi dal credere che l’università sia soltanto studiare con la testa: essere universitario significa anche uscire, uscire nel servizio, con i poveri, soprattutto!»
L’Arcivescovo celebrando la Messa nella parrocchia punto di riferimento per molti studenti degli atenei torinesi, accanto a don Luca Peyron, direttore della Pastorale universitaria, al parroco don Sebastiano Mana e a don Roberto Gottardo, ha dunque presentato le proposte di volontariato della Pastorale universitaria «Servire con Lode» e il nuovo progetto «Young Caritas» che mirano nella direzione di costruire il bene comune a partire dall'attenzione alle fragilità.
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