Tagli alle materne paritarie, protestano le famiglie

Le scuola materne comunali di Torino, con 8 mila alunni, pesano sul Bilancio di Palazzo Civico per 40 milioni di euro l’anno. Quelle cattoliche paritarie della Fism (5.600 alunni) ricevono dal Comune, in proporzione, un contributo spese irrisorio: 3,2 milioni di euro fino al 2013. Come si può pensare di tagliare ulteriormente questo contributo? I vertici Fism l’hanno domandato il 12 maggio ai consiglieri comunali (Commissione Cultura) perché nuovi tagli sono stati effettuati a sorpresa nel dicembre 2014 (da 3,2 milioni a 2,8 milioni) e i gestori hanno bisogno di tornare, quanto meno, al valore dell’anno precedente.

Sarà condotta una raccolta firme fra i genitori degli alunni per dar voce a migliaia di famiglie colpite dal taglio. È sotto gli occhi di tutti l’esiguità dell’impegno richiesto al Comune per sostenere il servizio pubblico delle materne Fism, che accolgono i bambini dietro tariffe massime di 180 euro al mese (160 quella massima delle scuole comunali). Cosa accadrebbe se le materne paritarie fallissero e Palazzo Civico dovesse un giorno assorbire 5.600 bambini? Ogni alunno delle municipali costa più di 5 mila euro l’anno…

L’enorme vantaggio economico che le paritarie producono sulla finanza pubblica rende francamente grottesco il taglio di bilancio. L’11 maggio il sindaco Fassino e l’assessore al Bilancio Passoni hanno ricevuto il presidente della Fism Luigi Vico e per l’ennesima volta hanno esaminato il problema dei costi; al termine dell’incontro il Sindaco si è impegnato a riportare il contributo municipale a 3 milioni. Comunque 250 mila euro in meno del passato.

Si sa che la macchina municipale ha costi fissi elevati. Le materne cattoliche – legate a parrocchie e congregazioni, con impiego di personale religioso - sono in grado di compiere buone economie di gestione, ma l’inserimento progressivo di personale laico sta modificando gli scenari e i bilanci sono sempre più fragili, incompatibili con ulteriori tagli del finanziamento pubblico. «Apprezziamo la disponibilità mostrata da Fassino a rivedere parzialmente il taglio dei contributi – commenta Vico – ma non è un gesto sufficiente. Abbiamo bisogno di reintegrare l’intero contributo, già ridotto all’osso. Nei prossimi giorni lanceremo una raccolta di firme fra le famiglie. Il tema dei tagli si associa a un problema ulteriore: l’enorme ritardo con cui vengono erogati i contributi comunali, un ritardo che spinge le nostre scuole a indebitarsi per pagare gli stipendi. Non si può andare avanti così. Qualche tempo fa il Consiglio comunale approvò un ordine del giorno per chiedere puntualità nei pagamenti: perché è stata disattesa anche questa indicazione?».