Per capire l'8 marzo e la festa delle donne

SUFFRAGETTE                                                                             
(Gran Bretagna, 2015) Regia: Sarah Gavron  con Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Anne Marie Duff.

Parole chiave: suffragette (1), emancipazione (1), donne (15), 8 marzo (2)
Per capire l'8 marzo e la festa delle donne

Chi erano le suffragette? Cosa volevano? A queste e molte altre domande risponde il film diretto da Sarah Gavron che ha dichiarato “Abbiamo scelto di raccontare questa storia dal punto di vista di persone comuni, che tanto avevano da perdere. - infatti la protagonista Maud Watts è una stiratrice di lavanderia – Le loro voci sono ancora attuali e parlano di violenza sessuale, mancanza di diritti, disparità di trattamento salariale in un mondo dove 62 milioni di donne non hanno accesso all'istruzione – a nostra opinione potrebbero essere molte, ma molte di più -. In Arabia Saudita le cittadine possono votare solo da pochi mesi. - In italia, lo ricordiamo, il voto alle donne arriva dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale -In Inghilterra l'astensione dal voto è altissima tra i giovani e le donne che dopo il film però hanno scoperto il valore di un diritto per il quale in tante si sono coraggiosamente battute, affrontando le botte della polizia, quelle in casa e la prigione”.

C'è da augurarsi che “Suffragette” abbia il successo che merita anche da noi suscitando attenzione e impegno, perché l'ottusità antidonne non manca.  Ma facciamo, per capire il film, un po' di storia. In Gran Bretagna il movimento delle suffragette – le donne che combattevano per il suffragio, per avere il voto, per contare nella società – fu fondato da Millicent Rawcett nel 1869 e iniziarono proteste e dimostrazioni. Emmeline Pankhurst (interpretata nel film da Meryl Streep, nel ruolo più breve della sua carriera: 2 minuti!) fondò nel 1903 l''Unione Sociale e Politica delle Donna (Women's Social and Political Union)” dando una svolta ancora più decisa alla richiesta del voto. La loro lotta divenne nota ovunque quando la suffragetta Emily Wilding Davison morì nel 1913 nella dimostrazione al Derby di Epsom, a cui era presente il re, suscitando l'interesse della stampa internazionale. Nel quotidiano “The Suffragette” del 13 giugno 1903, edito da Cristabel Pankhurst, Miss Davison venne rappresentata come angelo trionfante con un'aureola luminosa. Infine la prima donna eletta nel parlamento britannico fu Lady Nancy Astor nel 1919.

Torniamo al film, ambientato nella Londra del 1913 e vediamo Maud Watts che lavora tra sfruttamento e umiliazione in una squallida lavanderia che avrebbe potuto descrivere Dickens, soggetta alle prepotenze e alle brame del padrone, laido e prepotente. Maud, convinta da un'altra operaia, aderisce al movimento delle suffragette, partecipa e, come tante altre donne inglesi, vince la paura e reclama i suoi diritti, ma si troverà perseguitata, picchiata, finirà in prigione subendo la tortura di essere nutrita a forza, perché il marito, pusillanime ed egoista darà l'adorato figlio in adozione non volendo occuparsene. Molto si dovrebbe ancora dire, lasciamo allo spettatore le dovute riflessioni. Da non perdere.                                                                                

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