Nicolas è in vacanza

Il piccolo Nicolas pare sia un bambino – del cinema, è ovvio – dei più amati in Francia, in breve un grande eroe dell'ultima infanzia e della preadolescenza, ovvero di quel periodo indefinibile – dipende dalle culture – della vita in cui l'innocenza potrebbe cominciare a fare i conti con le prime malizie. Non solo, c'è chi afferma che sia un film divertente, talmente comico da far sbellicare dalle risate. Ebbene, sul fatto che Nicolas sia amato in Francia, va benissimo, non si deve commentare.

Tuttavia si può pensare, a guardare attentamente, che “Le vacanze del piccolo Nicolas”, diretto magistralmente da Laurent Tirard, che sia una commedia grottesca, se non addirittura un film in costume, ambientato negli anni sessanta, dipinto a colori pastello netti e vividi, con una scenografia e con costumi “trucco e parrucco” di precisione maniacale, incluse le auto d'epoca, Simca e squalo Citroen inclusi. Dunque non un film comico, semmai un pochino umoristico e non fa ridere, anzi è banalmente malinconico.

Comunque sia è un film discreto e vedibile, soprattutto ben interpretato, con Luca Zingaretti nella parte del fantastico e presuntuoso regista italiano – scopra il pubblico a chi fa il verso – che vorrebbe trasformare in attrice la mammina di Nicolas, che infine rifiuterà il futuro da diva sentendosi sull'orlo del baratro.

Il vero coinvolgente tema del film sono i palpiti del cuore di Nicolas, piccolo e saggio sognatore  che dà l'impressione di essere più adulto di quello che è, affascinato dalla bimba Isabelle, con un amoruccio innocente che dura lo spazio della vacanza. al pubblico la sentenza.