Papa Francesco: lasciamoci abbracciare dalla misericordia di Dio
“Questa è la porta del Signore... apritemi le porte della giustizia... per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa, Signore”. Con queste parole Papa Francesco ha aperto la Porta Santa nella Basilica di San Pietro.
Poco prima Francesco era andato incontro al Papa Emerito Benedetto XVI. I due pontefici si sono ripetutamente abbracciati. Due Papi, Un Giubileo. Un evento unico nella storia. L’Anno Santo della Misericordia è ufficialmente iniziato anche in Vaticano.
“Compiamo questo gesto - ha detto Papa Francesco - come ho fatto a Bangui, tanto semplice quanto fortemente simbolico, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, e che pone in primo piano il primato della grazia. Ciò che ritorna più volte in queste Letture, infatti, rimanda a quell’espressione che l’angelo Gabriele rivolse a una giovane ragazza, sorpresa e turbata, indicando il mistero che l’avrebbe avvolta: Rallegrati, piena di grazia (Lc 1,28)”.
La grazia che trasforma il cuore
La Vergine Maria è chiamata anzitutto a gioire per quanto il Signore ha compiuto in lei. La grazia di Dio l’ha avvolta, rendendola degna di diventare madre di Cristo. Quando Gabriele entra nella sua casa, anche il mistero più profondo, che va oltre ogni capacità della ragione, diventa per lei motivo di gioia, motivo di fede, motivo di abbandono alla parola che le viene rivelata. La pienezza della grazia è in grado di trasformare il cuore, e lo rende capace di compiere un atto talmente grande da cambiare la storia dell’umanità.
La festa dell’Immacolata Concezione esprime la grandezza dell’amore di Dio. Egli non solo è Colui che perdona il peccato, ma in Maria giunge fino a prevenire la colpa originaria, che ogni uomo porta con sé entrando in questo mondo. E’ l’amore di Dio che previene, che anticipa e che salva. L’inizio della storia di peccato nel giardino dell’Eden si risolve nel progetto di un amore che salva. Le parole della Genesi riportano all’esperienza quotidiana che scopriamo nella nostra esistenza personale. C’è sempre la tentazione della disobbedienza, che si esprime nel voler progettare la nostra vita indipendentemente dalla volontà di Dio. E’ questa l’inimicizia che attenta continuamente la vita degli uomini per contrapporli al disegno di Dio. Eppure, anche la storia del peccato è comprensibile solo alla luce dell’amore che perdona. Il peccato si capisce soltanto sotto questa luce.
Anteporre la misericordia al giudizio
“Questo Anno Straordinario è anch’esso dono di grazia. Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. E’ Lui che ci cerca! E’ Lui che ci viene incontro! Sarà un Anno in cui crescere nella convinzione della misericordia. Quanto torto viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia (cfr Agostino, De praedestinatione sanctorum 12, 24)! Sì, è proprio così. Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Attraversare la Porta Santa, dunque, ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore, di tenerezza. Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma”.
Lo spirito del Concilio Vaticano II
“Oggi, qui a Roma e in tutte le diocesi del mondo, varcando la Porta Santa vogliamo anche ricordare un’altra porta che, cinquant’anni fa, i Padri del Concilio Vaticano II spalancarono verso il mondo”. Il Concilio, ha commentato Papa Francesco, è stato un incontro: “Un vero incontro tra la Chiesa e gli uomini del nostro tempo. Un incontro segnato dalla forza dello Spirito che spingeva la sua Chiesa ad uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in sé stessa, per riprendere con entusiasmo il cammino missionario”.
Misericordiosi come il Padre
All’Angelus Papa Francesco ha osservato: “Non si può capire un cristiano vero che non sia misericordioso come non si può capire Dio senza la sua misericordia. Essa è la parola-sintesi del Vangelo. E’ il tratto fondamentale del volto di Cristo: quel volto che noi riconosciamo nei diversi aspetti della sua esistenza: quando va incontro a tutti, quando guarisce gli ammalati, quando siede a tavola con i peccatori, e soprattutto quando, inchiodato sulla croce, perdona; lì noi vediamo il volto della misericordia divina. Non abbiamo paura, lasciamoci abbracciare dalla misericordia di Dio che ci aspetta e perdona tutto, nulla è più dolce della sua misericordia, lasciamoci accarezzare da Dio, è tanto buono il Signore e perdona tutto!”
L’affetto per Benedetto XVI
Dopo gli abbracci in Basilica, Papa Francesco ha ricordato Benedetto XVI con affetto anche dopo l’Angelus: “Oggi, all'inizio, anche ha varcato la Porta della Misericordia Papa Benedetto. Inviamoli tutti buoni saluti!”. Queste le sue parole, mentre in Piazza scrosciavano gli applausi.
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