Papa Francesco istituisce la Segreteria per le comunicazioni
Un altro importante passo avanti nella riforma dei vertici della Chiesa. Il pontefice ha creato con 'Motu Proprio' un nuovo dicastero della Curia Romana che integrerà tutti i media vaticani: Sala Stampa, Osservatore Romano, Centro Televisivo Vaticano, Ufficio Internet e Radio Vaticana
Papa Francesco, con il motu proprio «L'attuale contesto comunicativo» del 27 giugno 2015, istituisce la Segreteria per la comunicazione e nomina come prefetto mons. Dario Edoardo Viganò, direttore del Centro televisivo vaticano, brillante e preparato «uomo della comunicazione». Nel nuovo organismo «confluiranno nei tempi stabiliti» tutti gli enti e gli organismi centrali della Chiesa che si occupano di comunicazione, che producono notizie e informazioni, che hanno competenze sparpagliate fra vari enti e uffici della Curia: dalla Segreteria di Stato alla Sala Stampa vaticana, dal Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali alla, Radio Vaticana, da L'Osservatore Romano al Centro televisivo vaticano. Le competenze ora vengono accentrate in un unico ente.
Si tratta di testate gloriose: «L’Osservatore Romano» (1861), che in Italia era l’unica voce libera sotto la dittatura fascista, con la relativa Tipografia vaticana; la «Libreria editrice vaticana» (1926) voluta da Pio XI e affidata ai Salesiani; la «Radio Vaticana» (1931) voluta da Pio XI e realizzata da Guglielmo Marconi. Oppure di organismi nati con il Concilio Vaticano II: Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali (1964), Sala Stampa della Santa Sede (di fatto nata nel 1959 e funzionante come ufficio stampa del Concilio 1962-1965). Il Centro Televisivo Vaticano (1996) fu istituito da Giovanni Paolo II. Fino ai più recenti Servizio fotografico e Servizio Internet
«Risanamento» e «riorganizzazione» nel senso di integrazione dei media vaticani, perché «l’attuale contesto comunicativo, caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività, richiede un ripensamento del sistema informativo della Santa Sede». Questo dice il motu proprio che tira le fila di un lavoro di progettazione e riforma iniziato un anno fa e portato a termine dalla Commissione dei media vaticani, istituita il 30 aprile scorso. La volontà di Francesco è che la riorganizzazione, «valorizzando quanto nella storia si è sviluppato all’interno dell’assetto della comunicazione della Sede Apostolica, proceda decisamente verso una integrazione e una gestione unitaria». Con la nuova Segreteria per la comunicazione «il sistema comunicativo della Santa Sede risponderà sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa».
A dirigere la nuova struttura Papa Francesco ha chiamato mons. Dario Edoardo Viganò, direttore del Ctv, che sarà coadiuvato dal segretario, l’argentino mons. Lucio Adrian Ruiz, capo ufficio del Servizio Internet Vaticano. Il direttore generale sarà Paolo Nusiner, direttore generale di «Avvenire», Nuova Editoriale Italiana, e il vicedirettore Giacomo Ghisani, responsabile delle relazioni internazionali e affari legali della Radio Vaticana e membro del Consiglio di amministrazione del Centro televisivo.
Scendendo più nel dettaglio, il primo articolo del motu proprio stabilisce che «nei tempi stabiliti» confluiranno nella nuova Segreteria tutti gli organismi ed enti della comunicazione sociale, adesso soggetti a istituzioni molto diverse. L’articolo 2 afferma che tutti questi organismi dovranno «proseguire nelle attività proprie, attenendosi, però, alle indicazioni date dalla Segreteria per la comunicazione». L’articolo 3 stabilisce che il nuovo dicastero, «in accordo conla Segreteriadi Stato, assumerà il sito web istituzionale della Santa Sede “vatican.va” e il servizio Twitter del Sommo Pontefice “@pontifex”».
Quello che sicuramente caratterizza il Pontefice argentino è la rapidità delle decisioni. Ha fatto tutto in poco più di un anno. Nel 2014la Commissioneinternazionale, presieduta dall'ex presidente della Bbc, Patten, ha ascoltato tutti i dirigenti e gli operatori dei singoli media senza tralasciare nessuno che desiderasse contribuire con informazioni e proposte. Lord Christopher Francis Patten, è un politico britannico, è stato l’ultimo governatore inglese di Hong Kong, è stato commissario europeo ed è rettore della prestigiosa Università di Oxford. Ha guidato la della radio-televisione pubblica inglese in uno dei suoi momenti complicati e ha maturato un’esperienza molto utile per riformare il sistema di informazione della Santa Sede. Il progetto della Commissione Patten è stato integrato e calato nella realtà vaticana dalla successiva commissione interna presieduta proprio da mons. Viganò, la cui competenza, concretezza e lealtà sono molto apprezzate da chiunque abbia collaborato con lui ed evidentemente anche da Papa Francesco che ha scelto un uomo relativamente giovane – è nato a Rio de Janeiro 53 anni fa, il 27 giugno 1962 – per guidare i media vaticani.
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