Papa Francesco (a sorpresa) in visita nelle zone terremotate

E' giunto stamani ad Amatrice, a bordo di un'utilitaria. Ha visitato la zona rossa ed ha incontrato gli studenti della scuola provvisoria. Poi il trasferimento ad Arquata del Tronto

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E' giunto stamani ad Amatrice a bordo di un'utilitaria, ha visitato la zona rossa ed ha incontrato gli studenti della scuola provvisoria

Alle 9.10 di questa mattina una Golf con i vetri oscurati è arrivata ad Amatrice, a bordo c'era Papa Francesco. Ad accompagnarlo nella visita, che è stata tenuta il più possibile riservata "per non disturbare", cera il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili. Francesco è entrato nel container rosso che ospita la scuola provvisoria ed ha incontrato studenti ed insegnanti. I bambini lo hanno abbracciato a lungo e gli hanno regalato come ricordo i loro disegni sul terremoto. Subito si è sparsa la voce... e la folla lo ha circondato all'uscita dalla scuola. Lì, in mezzo alla folla, insieme con le maestre, i professori e gli studenti, presenti anche il sindaco Sergio Pirozzi, le forze dell’ordine ed i vigili del Fuoco, il Papa ha pronunciato queste parole di incoraggiamento:  

"Ho pensato bene nei primi giorni di questi tanti dolori che la mia visita, forse, era più un ingombro che un aiuto, che un saluto, e non volevo dare fastidio e per questo ho lasciato passare un pochettino di tempo affinché si sistemassero alcune cose, come la scuola. Ma dal primo momento ho sentito che dovevo venire da voi! Semplicemente per dire che vi sono vicino, che vi sono vicino, niente di più, e che prego, prego per voi! Vicinanza e preghiera, questa è la mia offerta a voi. Che il Signore benedica tutti voi, che la Madonna vi custodisca in questo momento di tristezza e dolore e di prova".

Dopo la benedizione, Francesco ha invitato tutti i presenti a pregare l'Ave Maria:

"Andiamo avanti, sempre c’è un futuro. Ci sono tanti cari che ci hanno lasciato, che sono caduti qui, sotto le macerie. Preghiamo la Madonna per loro, lo facciamo tutti insieme. [Ave Maria…] Guardare sempre avanti. Avanti, coraggio, e aiutarsi gli uni gli altri. Si cammina meglio insieme, da soli non si va. Avanti! Grazie".

Il Santo Padre si è poi recato a visitare la "zona rossa" ed, in silenzio, ha percorso le strade ancora ingombre di macerie e si è intrattenuto in preghiera silenziosa passando davanti a quelle scene di vita sospesa che i servizi dei tg ci hanno abituato a vedere: mobili, suppellettili che sporgono da edifici crollati, oggetti del quotidiano che sembrano quanto mai fuori luogo in questo contesto. Qui Francesco ha pregato a lungo. Poi è risalito in auto per visitare le zone terremotate nelle Marche.

“Appena possibile, aveva detto, spero anch’io di venire a trovarvi per portarvi di persona il conforto della fede, l’abbraccio e il sostegno della speranza cristiana”. Queste furono le sue parole già all'Angelus del 28 agosto. Quattro giorni dopo la prima scossa, mentre ancora la terra tremava, Francesco aveva espresso il desiderio di portare conforto alle popolazioni colpite dal sisma. Poi la conferma di una imminente visita data ai giornalisti sul volo di ritorno dal Caucaso. E così è stato.

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