Papa Francesco a Fatima

Giovedì e venerdì il Papa al Santuario mariano nel centenario delle apparizioni ai tre pastorelli: la storia delle sei apparizioni e canonizzazioni di Francesco e Giacinta Marto

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Papa Francesco a Fatima

Il cuore del pellegrinaggio (12-13 maggio 2017) di Papa Francesco a Fatima per il centenario delle apparizioni della Madonna (1917-13 maggio/13 ottobre-2017) è la canonizzazione di Francisco di 11 anni e Jacinta Marto di 10. Si può essere santi a 10-11 anni? La santità dei bambini c’è sempre stata. Il problema è il riconoscimento della Chiesa che ha sempre preferito le grandi figure.

Nei primi secoli ci sono non meno di 10 martiri accertati tra i bambini di 7-14 anni: Tarcisio ucciso sotto l’imperatore Valeriano; Vito siciliano di Mazara del Vallo; Pancrazio dell’Asia Minore ucciso a Roma. Il caso più noto è Agnese, bambina romana martirizzata a 12 anni. Nel Novecento i giovani martiri sono più di 100. Della santità infantile parlano i santi Ambrogio, Giovanni Crisostomo, il papa Damaso; Agostino nella «Enarratio in psalmum 112»: «Dovunquela Chiesa si diffonde per mezzo dei piccoli santi»; Gregorio Magno: «Dio fa salire i piccoli al vertice della virtù». Per san Tommaso la giovane età non è ostacolo alla grazia perché Dio ragiona da Dio, non come vuole l’uomo. La legislazione canonica emanata da Papa Benedetto XIV, tuttora vali­da, richiede che il soggetto eserciti le virtù in continua tensione verso Dio: «Non la morte, ma la causa della morte fa il martire». La santità infantile è ammessa dai papi. San Pio X scrive al vescovo di Valence: «Si critica aspramentela Comunione precoce, che noi abbiamo decretata, ma diciamo che, per essa, tra i bambini vi saranno dei santi». Sulla stessa lunghezza d’onda Pio XI, Pio XII e Paolo VI: «Il mondo ha bisogno di santi e di esempi più che di maestri».

Un segnale di rottura sono le canonizzazioni, decretate da Pio XII, nel 1950 di Maria Goretti, 12 anni, massacrata a colpi di punteruolo da un giovane che tenta di violentarla, e nel 1954 Domenico Savio che ha uno «sponsor» d’eccezione in san Giovanni Bosco. Lo storico gesuita Paolo Molinari è un sostenitore della santità familiare-giovanile. Porta alla gloria degli altari 39 gesuiti e molti laici: il medico Giuseppe Moscati; la 24enne Kateri Tekakwitha, prima santa pellerossa, l’indio messicano Juan Diego Cuauhtlatoatzin; i due veggenti di Fatima Francesco e Giacinta; Pier Giorgio Frassati, 24 anni. Le persecuzioni contro i cristiani sono continuate: santa è Giovanna d’Arco, «pulzella d’Orleans», condannata da un tribunale ecclesiastico per eresia e bruciata viva a 19 anni; il catechista 18enne Pedro Calungsod, missionario nelle Isole Marianne, è precipitato in mare con il gesuita Diego Luigi de San Vitores in odio alla fede; beati sono i catechisti e martiri ugandesi David Okelo di 16 anni e Gildo Irwa di 12.

La Congregazione per le cause dei santi sbolla il problema nel 1981 con l’«istruzione riservata sugli adolescenti (7-14 anni)», approvata ad experimentum da Giovanni Paolo II: «I fanciulli sono capaci di esercitare in grado eroico le virtù e di affrontare il martirio». Nel  Concilio Vaticano II la Chiesa afferma l’universale chiamata alla santità.

Zeffirino Namuncurà, 18 anni, figlio di Manuel, grande «cacico» degli indios Arancane dell’Argentina, portato in Italia dal vescovo salesiano Giovanni Cagliero, passa da Torino e incontra il rettor maggiore don Michele Rua. L’11 novembre 2007 a Chimpay in Argentina il segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone lo beatifica presente il cardinale primate e arcivescovo Jorge Mario Bergoglio. Laura del Carmen Vicuña Pino, ammazzata di botte dal «bruto» a 13 anni e mezzo, è beatificata da Giovanni Paolo il 3 settembre 1988 ai Becchi-Colle don Bosco durante il viaggio per il centenario della morte di don Bosco. Francisco e Jacinta Marto sono beatificati a Fatima il 13 maggio 2000 da Giovanni Paolo II. Il terzo segreto si riferisce al «vescovo vestito di bianco» e ai tanti martiri provocati dalle persecuzioni dei sistemi atei. Ai due fratellini e alla cugina Lucia dos Santos la Vergine appare sei volte (maggio-ottobre 1917): Francisco la vede ma non la sente, Jacinta la vede e la sente, Lucia è l’unica che parla con lei. Imprigionati, Francisco vuole «consolare nostro Signore e riparare le offese arrecate a Dio», Jacinta si preoccupa della conversione dei peccatori: muoiono di «spagnola». Suor Maria Lucia de Jesus e do Coraçao Imaculado dos Santos muore a quasi 98 anni il 13 febbraio 2005. Rolando Rivi, seminarista di 14 anni, il 13 aprile 1945 è vittima dei comunisti emiliani: accusato di fare la spia per i fascisti, dopo tre giorni di percosse, lo uccidono a colpi di pistola in un bosco, martire «in odium fidei». 

Venerabili sono: Galileo Nicolini, laziale novizio dei Passionisti; Maggiorino Vigolungo, cuneese 14enne aspirante paolino: «Voglio farmi santo con l’apostolato della stampa»; Antonietta Meo «Nennolina», la più piccola di tutti, 6 anni e mezzo: colpita da osteosarcoma, scrive a Gesù e a Maria: «Cara Madonnina, prendi il mio cuore e portalo a Gesù». Silvio Dissegna, torinese di Poirino e di famiglia veneta, stroncato dal cancro a 12 anni, vuole assomigliare al suo grande amico Gesù: ama giocare al pallone, gli piace andare a scuola, la sua religiosità è spontanea e gioiosa. Maria Orsola Bussone, 16enne focolarina torinese: «Sarei disposta a dare la vita perché i giovani capiscano quanto è bello amare Dio»

Servi di Dio sono: il milanese Aldo Marcozzi, 14 anni, appassionato di sport, legge il Vangelo, è felice di professare la fede; il napoletano Aldo Blundo (1919-1934) soffre un penoso calvario; Anfrosina Berardi, 13enne aquilana sopporta senza piagnistei una malattia dolorosa; Giuseppe Ottone (1928-1941), beneventano, rifiutato dalla famiglia perché nato da una relazione extraconiugale; la 13enne romana Angela Iacobellis: «Bisogna dare il primo posto a Dio»; Daniela Zanetta, focolarina novarese, è afflitta da epidermolisi bollosa distrofica: «Posso apparire un mostro ma non lo sono, credo in Dio, lo amo intensamente e lo ringrazio per avermi donato la vita»; Lorena D’Alessandro (1964-1981) muore di tumore accettato come prova del Signore. Rappresenta il Lazio nella «galleria dei testimoni» al IV convegno ecclesiale nazionale di Verona nel 2006.

LA STORIA

«Come ha chiesto la Vergine a Fatima, preghiamo per la pace» chiede Papa Francesco al «Regina coeli» di domenica 7 maggio 2017. Cento anni fa al culmine della Grande Guerra – con l’Europa ridotta a una macelleria - la Madonna appare alla Cova da Iria, vicino a Fatima in Portogallo a 125 chilometri da Lisbona, a tre pastorelli: Lucia dos Santos di 10 anni l’unica che le parla, Francisco Marto di 9 la vede e non la sente, la sorellina Giacinta di 7 la vede e la sente. È il 13 maggio 1917. A Roma nella Cappella Sistina Papa Benedetto XV consacra vescovo mons. Eugenio Pacelli: sarà Pio XII. Sei le apparizioni, una al mese il 13.

Prima apparizione, dome­nica 13 maggio 1917 – Mentre Lucia, Francisco e Giacinta giocano, un lam­po li abbaglia e sopra un piccolo elce verde scorgono, in mezzo a una luce bianchissi­ma, una bellissima signo­ra: «Non abbiate paura, non voglio far­vi alcun male». Dialoga Lucia: «Da dove venite?». «II mio paese è il cielo». «Che cosa volete da noi?».«Sono venuta per doman­darvi di venire qui sei volte di seguito. In ottobre vi dirò chi sono e che cosa desidero». «Andrò in cielo?».«Sì». «E Giacinta?».«Anche lei».«E Francisco?». «Egli pure». Invita i bambini a of­frire sacrifici in ripara­zione dei peccati e delle bestemmie, per la conversione dei peccatori; raccomanda di recitare il rosario per la pace.

Seconda apparizione, mer­coledì 13 giugno 1917 – La Signora a Lucia: «Voglio che tu impari a leggere. Ti dirò ciò che desidero». «La prego di portarci tutti e tre in cielo».«Sì, Giacinta e Francisco verrò presto a prenderli. Tu devi rimanere quaggiù più a lungo. Gesù vuole ser­virsi di te per farmi conoscere e amare e vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato».

Terza apparizione, venerdì 13 luglio 1917 – I bambini si ingi­nocchiano e recitano il rosa­rio. Maria comunica il segreto. Le due prime parti dicono: «Avete visto l'inferno dove vanno a finire le anime dei peccatori. Per salvarli il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato. Se si farà quello che vi dirò, molte anime si salveranno e vi sarà pace. La guerra sta per finire; ma se non cessano di offendere il Signore, nel regno di Pio XI ne incomincerà un'altra peg­giore (in realtà scoppia il 1° settembre 1939 con Pio XII, n.d.r.). Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che quello è il grande segno che vi dà Dio che prossima è la punizione del mondo per i suoi tanti delitti, mediante la guer­ra, la fame e le persecuzioni contro la Chiesa e contro il Papa. Per impedire ciò, vi chiderò la consacrazione del­la Russia al mio cuore imma­colato e la Comunione riparatrice. Se si darà ascolto alle mie domande,la Russia si convertirà e si avrà pace. Altrimenti diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati, il Papa avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate. Finalmente il mio cuore immacolato trionferà». Suggerisce una preghiera: alla fine di ogni decina del rosario: «O Gesù, perdonate le nostre colpe, preservateci dal fuoco dell'inferno, portate in cielo tutte le anime e soccorrete specialmente le più bisognose».

Quarta apparizione, dome­nica 19 agosto 1917 – Il 13 il sindaco fa sequestrare i bambini per impedire l'appuntamento e li riconsegna ai genitori il 15, dopo aver inutilmente tenta­to di conoscere il segreto: «Pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Badate che molte anime vanno all’inferno per­ché non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro».

Quinta apparizione, giove­dì 13 settembre 1917 -La Ver­gine esorta a perseverare nel rosario per ottenere la cessazione della guerra, promette di tornare, annuncia di nuovo un prodigio.

Sesta apparizione, sabato 13 ottobre 1917 – Ci sono più di 50.000 persone. «Sonola Madonna del ro­sario. Voglio che si costruisca una cappella in mio ono­re. Si continui a reci­tare il rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i soldati torneranno presto a casa. Bisogna che gli uomini si correggano, domandino perdono dei peccati, non offendano più il Signore che è già troppo offeso». La Vergine apre le mani che si riflettono nel sole. Lucia grida: «Guar­date il sole!». La gente vede il sole girare vertigino­samente come una ruota di fuoco. Così per tre volte. Sembra che il sole stia per precipitare, tutti si inginocchiano: «Mio Dio, perdono!».

La vita dei pastorelli è stravolta - Il 17 giugno 1921 Lucia parte per Oporto, entra fra le Dorotee e poi tra le Carmelitane a Coimbra. Benedetto XV invita a indagare e nel 1930 il vescovo di Leira riconosce le apparizioni e approva il culto. Francisco e Giacinta nel 1919-20 muoiono di «spagnola». Nel 1941 il vescovo chiede a Lucia di scrivere l’accaduto: le prime due parti del segreto riguardano la spaventosa visione dell’inferno, la devozione al cuore immacolato di Maria, la seconda guerra mondiale, la previsione dei danni arrecati dalla Russia all’umanità con l’ateismo e il comunismo. «La Madonna mi ha dato il permesso, anzi mi ha aiutato a scriverlo parola per parola. Vedemmo, in una luce immensa che è Dio, un vescovo vestito di bianco: abbiamo avuto il presentimento che fosse il Papa». Al vescovo consegna un plico sigillato e un biglietto nel quale dice che il contenuto non può essere divulgato prima del 1960. Dal 4 aprile 1957 la busta è conservata nell’archivio segreto del Sant’Uffizio. Pio XII non lo apre. Giovanni XXIII lo legge nel 1959 ma decide di rispettare il segreto. Paolo VI lo legge e il 13 maggio 1967 va pellegrino a Fatima.

Giovanni Paolo II lo legge dopo l’attentato del 13 maggio 1981 – Rivela la terza parte alla beatificazione dei due pastorelli a Fatima il 13 maggio 2000. Comincia con la visione di un angelo con una spada di fuoco e fiamme che sembrano incendiare il mondo. Risuona tre volte l’invito alla penitenza. Poi la visione del «vescovo vestito di bianco, di vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi. Il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce. Allo stesso modo morirono vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio». Suor Lucia muore a 98 anni 13 febbraio 2005. Ora Francesco canonizza Francesco e Giacinta.

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