La richiesta di perdono di Papa Francesco e l'amore di Gesù per i bambini
“Gesù è realista ed è inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale avviene lo scandalo, io vorrei prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono caduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”
“La parola di Gesù è forte oggi: guai al mondo per gli scandali (Mt 18,7). Gesù è realista e dice: è inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo! Io vorrei, prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa, chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono caduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”. Queste le parole rivolte da Papa Francesco alla folla di fedeli giunti da ogni parte d'Italia e del mondo in Piazza San Pietro per assistere all'Udienza generale.
Ancora una volta Papa Francesco è andato dritto al nostro cuore, e ci ha mostrato la via: è inutile enumerare gli scandali che si sono susseguiti negli ultimi tempi, inutile rimuginare e perdersi in quelle chiacchiere che più volte ha condannato in passato. La via che ci ha indicato Gesù nel Vangelo è quella del perdono e il Papa, con grande umiltà e senso di responsabilità, ha caricato sulle proprie spalle il peso degli eventi che hanno tanto turbato la Chiesa e Roma, ed ha rivolto a Dio e al mondo intero la sua richiesta di perdono.
Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. (Mt 18,10)
“Oggi - ha detto Papa Francesco - rifletteremo su un argomento molto importante: le promesse che facciamo ai bambini. Non parlo tanto delle promesse che facciamo qua e là, durante la giornata, per farli contenti o per farli stare buoni (magari con qualche innocente trucchetto), per invogliarli ad impegnarsi nella scuola o per dissuaderli da qualche capriccio. Parlo delle promesse più importanti, decisive per le loro attese nei confronti della vita, per la loro fiducia nei confronti degli esseri umani, per la loro capacità di concepire il nome di Dio come una benedizione”.
“Noi adulti siamo pronti a parlare dei bambini come di una promessa della vita. E siamo anche facili a commuoverci, dicendo ai giovani che sono il nostro futuro. E' vero. Ma mi domando, a volte, se siamo altrettanto seri con il loro futuro! Una domanda che dovremmo farci più spesso è questa: quanto siamo leali con le promesse che facciamo ai bambini, facendoli venire nel nostro mondo?”
“Accoglienza e cura, vicinanza e attenzione, fiducia e speranza, sono altrettante promesse di base, che si possono riassumere in una sola: amore. Questo è il modo più giusto di accogliere un essere umano che viene al mondo, e tutti noi lo impariamo, ancora prima di esserne coscienti. E’ una promessa che l’uomo e la donna fanno ad ogni figlio: fin da quando è concepito nel pensiero. I bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa: lo aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso”.
I bambini. I bambini che Gesù ama tanto, sono i protagonisti dei bellissimi camei di tenerezza che Papa Francesco ci regala ad ogni suoi incontro pubblico: “A me piace tanto quando vedo i papà e le mamme quando passo fra voi portarmi un bambino o una bambina: «Ma quanto tempo ha?», «tre settimane, quattro settimane, che il Signore lo benedica!»”.
“Basta guardarli - sottolinea Papa Francesco - in tutte le etnie, in tutte le culture, in tutte le condizioni di vita!” Quando non vengono accolti con amore i bambini vengono “feriti da uno scandalo insopportabile, tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo”. Dio veglia su questa promessa, fin dal primo istante: “Ricordate cosa dice Gesù? Gli Angeli dei bambini rispecchiano lo sguardo di Dio, e Dio non perde mai di vista i bambini”.
“Guai a coloro che tradiscono la loro fiducia, guai! - ha proseguito Papa Francesco - Il loro fiducioso abbandono alla nostra promessa, che ci impegna fin dal primo istante, ci giudica. E vorrei aggiungere un’altra cosa, con molto rispetto per tutti, ma anche con molta franchezza. La loro spontanea fiducia in Dio non dovrebbe mai essere ferita, soprattutto quando ciò avviene a motivo di una certa presunzione (più o meno inconscia) di sostituirci a Lui. Il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato”.
Il bambino è pronto fin dalla nascita per sentirsi amato da Dio. E' pronto per questo. Non appena è in grado di sentire che viene amato per sé stesso, un figlio sente anche che c’è un Dio che ama i bambini. I bambini, appena nati, incominciano a ricevere in dono, insieme col nutrimento e le cure, la conferma delle qualità spirituali dell’amore. Gli atti dell’amore passano ora attraverso il dono del nome personale, la condivisione del linguaggio, le intenzioni degli sguardi, le illuminazioni dei sorrisi. Imparano così che la bellezza del legame fra gli esseri umani punta alla nostra anima, cerca la nostra libertà, accetta la diversità dell’altro, lo riconosce e lo rispetta come interlocutore.
Papa Francesco si è poi rivolto a tutti i genitori dicendo: “Un secondo miracolo, una seconda promessa: noi, papà e mamma, ci doniamo a te, per donare te a te stesso! E questo è amore, che porta una scintilla di quello di Dio! Voi, papà e mamme avete questa scintilla di Dio che date ai bambini: voi siete lo strumento dell'amore di Dio e questo è bello. Solo se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù, possiamo veramente capire in che senso, difendendo la famiglia, proteggiamo l’umanità!”.
Solo se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù, possiamo veramente capire in che senso, difendendo la famiglia, proteggiamo l’umanità! Il punto di vista dei bambini è il punto di vista del Figlio di Dio. La Chiesa stessa, nel Battesimo, ai bambini fa grandi promesse, con cui impegna i genitori e la comunità cristiana.
“La santa Madre di Gesù – per mezzo della quale il Figlio di Dio è arrivato a noi, amato e generato come un bambino – renda la Chiesa capace di seguire la via della sua maternità e della sua fede. E san Giuseppe – uomo giusto, che l’ha accolto e protetto, onorando coraggiosamente la benedizione e la promessa di Dio – ci renda degni di ospitare Gesù in ogni bambino che Dio manda sulla terra”.
Al termine dell'Udienza, nel corso dei saluti nelle varie lingue, il Papa ha invitato tutti i pellegrini a pregare per il Sinodo ed ha ricordato che il prossimo 17 ottobre ricorrerà la Giornata Mondiale del Rifiuto della Miseria: “Questa giornata si propone di accrescere gli sforzi per eliminare l’estrema povertà e la discriminazione, e per assicurare che ciascuno possa esercitare pienamente i propri diritti fondamentali. Siamo tutti invitati a fare nostra questa intenzione, perché la carità di Cristo raggiunga e sollevi i fratelli e le sorelle più poveri e abbandonati”.
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