Insieme per portare la misericordia di Dio in ogni parte della terra
La misericordia di Dio, che opera nel Battesimo, è più forte delle nostre divisioni. L’Udienza Generale di Papa Francesco dedicata alla Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani
Le parole di San Pietro: “Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio” (1 Pietro 2:9-10) hanno aperto l’Udienza in Aula Paolo VI. Questo brano, come ha spiegato Papa Francesco, è stato scelto da un gruppo ecumenico della Lettonia, incaricato dal Consiglio Ecumenico delle Chiese e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Il nostro comune Battesimo
“Al centro della cattedrale luterana di Riga - ha raccontato Francesco - vi è un fonte battesimale che risale al XII secolo, al tempo in cui la Lettonia fu evangelizzata da san Mainardo”. Quel fonte è “segno eloquente di una origine di fede riconosciuta da tutti i cristiani della Lettonia, cattolici, luterani e ortodossi. Tale origine è il nostro comune Battesimo”.
Il Concilio Vaticano II afferma che “il Battesimo costituisce il vincolo sacramentale dell’unità che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati” (Unitatis redintegratio, 22). La Prima Lettera di Pietro è rivolta alla prima generazione di cristiani per renderli consapevoli del dono ricevuto col Battesimo e delle esigenze che esso comporta. Anche noi, in questa Settimana di Preghiera, siamo invitati a riscoprire tutto questo, e a farlo insieme, andando al di là delle nostre divisioni.
Nessuno è escluso dalla misericordia di Dio
Condividere il Battesimo significa che “tutti siamo peccatori e abbiamo bisogno di essere salvati, redenti, liberati dal male”. E’ questo l’aspetto negativo, che la Prima Lettera di Pietro chiama “tenebre” quando dice: “[Dio] vi ha chiamati fuori dalle tenebre per condurvi nella sua luce meravigliosa”. Questa è l’esperienza della morte, che Cristo ha fatto propria, e che è simbolizzata nel Battesimo dall’essere immersi nell’acqua, e alla quale segue il riemergere, simbolo della risurrezione alla nuova vita in Cristo. Quando noi cristiani diciamo di condividere un solo Battesimo, affermiamo che tutti noi – cattolici, protestanti e ortodossi – “condividiamo l’esperienza di essere chiamati dalle tenebre impietose e alienanti all’incontro con il Dio vivente, pieno di misericordia”. Tutti purtroppo “facciamo esperienza dell’egoismo, che genera divisione, chiusura, disprezzo”. Ripartire dal Battesimo vuol dire “ritrovare la fonte della misericordia, fonte di speranza per tutti”, perché “nessuno è escluso dalla misericordia di Dio”.
La misericordia di Dio è più forte delle nostre divisioni
La condivisione di questa grazia crea un legame indissolubile tra noi cristiani, così che, in virtù del Battesimo, possiamo considerarci tutti realmente fratelli. Siamo realmente popolo santo di Dio, anche se “a causa dei nostri peccati, non siamo ancora un popolo pienamente unito”. La misericordia di Dio, che opera nel Battesimo “è più forte delle nostre divisioni”. Nella misura in cui accogliamo la grazia della misericordia, noi diventiamo “sempre più pienamente popolo di Dio, e diventiamo anche capaci di annunciare a tutti le sue opere meravigliose” proprio a partire da una semplice e fraterna testimonianza di unità. Noi cristiani possiamo annunciare a tutti la forza del Vangelo impegnandoci a condividere le opere di misericordia corporali e spirituali. E questa è una testimonianza concreta di unità fra noi cristiani: protestanti, ortodossi, cattolici.
Una missione comune
“Tutti noi cristiani - ha concluso Papa Francesco - per la grazia del Battesimo, abbiamo ottenuto misericordia da Dio e siamo stati accolti nel suo popolo. Tutti, cattolici, ortodossi e protestanti, formiamo un sacerdozio regale e una nazione santa”. Abbiamo una missione comune: “trasmettere la misericordia ricevuta agli altri, partendo dai più poveri e abbandonati”. Durante questa Settimana preghiamo “affinché tutti noi discepoli di Cristo troviamo il modo di collaborare insieme per portare la misericordia del Padre in ogni parte della terra”.
Un pensiero per giovani, ammalati e sposi novelli
Al termine dell’Udienza Papa Francesco ha rivolto un pensiero speciale ai giovani, ai malati e agli sposi novelli: “Cari giovani, pregate affinché tutti i cristiani diventino sempre di più un’unica grande famiglia; cari ammalati, offrite le vostre sofferenze per la causa dell’unità della Chiesa di Cristo; e voi, cari sposi novelli, coltivate l’amore misericordioso e gratuito come quello che Dio nutre per noi”.
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