Il Papa all’Azione Cattolica: “Siate viandanti della fede, non comodi in poltrona!”
Al rientro dal viaggio in Egitto, Papa Francesco incontra l’Azione Cattolica, per il 150° della sua fondazione. Al Regina Coeli l’appello per il Venezuela
“Un puntolino bianco in mezzo ad una piazza gremita”, così Padre Antonio Spadaro commenta la fotografia che ritrae Papa Francesco durante l’incontro con l’Azione Cattolica. Vania De Luca aggiunge in un tweet: “fino a via della Conciliazione, come nelle grandi occasioni”. E l’occasione è davvero grande: si festeggiano i centocinquant’anni dell’Associazione.
“Anche per me è un po’ aria di famiglia: mio papà, mia nonna, erano dell’Azione Cattolica!” ha esordito il Santo Padre, che poi ha ricordato la nascita dell’Azione Cattolica Italiana: un “sogno” nato dal cuore di due giovani, Mario Fani e Giovanni Acquaderni, che è diventato nel tempo cammino di fede per molte generazioni, vocazione alla santità per tantissime persone: “ragazzi, giovani e adulti che sono diventati discepoli di Gesù e, per questo, hanno provato a vivere come testimoni gioiosi del suo amore nel mondo”.
Non camminare con gli occhi all’indietro
“È una storia bella e importante - ha proseguito - per la quale avete tante ragioni di essere grati al Signore e per la quale la Chiesa vi è riconoscente. È la storia di un popolo formato da uomini e donne di ogni età e condizione, che hanno scommesso sul desiderio di vivere insieme l’incontro con il Signore. E dentro di questa storia cui sono cresciute figure luminose di uomini e donne di fede esemplare, che hanno servito il Paese con generosità e coraggio”.
Avere una bella storia alle spalle non serve però “per camminare con gli occhi all’indietro”, non serve “per guardarsi allo specchio”, non serve per “mettersi comodi in poltrona!”. “Non camminate con gli occhi all’indietro, farete uno schianto! Non guardatevi allo specchio! - ha scherzato - In tanti siamo brutti, meglio non guardarsi! E non mettersi comodi in poltrona, questo ingrassa e fa male al colesterolo!”. Francesco ha invitato invece a fare memoria del lungo itinerario di vita ed a rendersi consapevoli di essere “popolo che cammina prendendosi cura di tutti, aiutando ognuno a crescere umanamente e nella fede, condividendo la misericordia con cui il Signore ci accarezza”.
Ricordando alcuni dei personaggi più illustri dell’Associazione, come Giuseppe Toniolo, Armida Barelli, Piergiorgio Frassati, Antonietta Meo, Teresio Olivelli, Vittorio Bachelet, il Papa ha poi invitato l’Azione Cattolica a vivere “all’altezza della tua storia!”. “Vivi all’altezza di queste donne e questi uomini che vi hanno preceduto”.
La parrocchia non è una struttura caduca
Il Papa ha poi invitato i membri dell’Associazione a portare avanti la propria esperienza apostolica radicati in parrocchia “che non è una struttura caduca”, perché “è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione” (Esort. ap. Evangelii gaudium, 28). La parrocchia è lo spazio in cui le persone possono sentirsi accolte così come sono, e possono essere accompagnate attraverso percorsi di maturazione umana e spirituale a crescere nella fede e nell’amore per il creato e per i fratelli. E’ importante però che la parrocchia non si chiuda in se stessa, ma rimanga “in contatto con le famiglie e con la vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata dalla gente o un gruppo di eletti che guardano a se stessi. Per favore, questo no!”.
L’invito a mettersi in politica
Ai soci di Azione Cattolica Papa Francesco ha anche raccomandato di “gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo”, attraverso il servizio della carità e l’impegno politico “mettetevi in politica - ha esortato - ma per favore nella grande politica, nella Politica con la maiuscola!”. Ha poi proseguito: “Siate viandanti della fede, per incontrare tutti, accogliere tutti, ascoltare tutti, abbracciare tutti. Ogni vita è vita amata dal Signore, ogni volto ci mostra il volto di Cristo, specialmente quello del povero, di chi è ferito dalla vita e di chi si sente abbandonato, di chi fugge dalla morte e cerca riparo tra le nostre case, nelle nostre città”. Perché nessuno può sentirsi esonerato dalla preoccupazione per i poveri e per la giustizia sociale.
Rimanere aperti al dialogo
Il Santo Padre ha anche chiesto all’Azione Cattolica di rimanere aperta alla realtà che la circonda: “Cercate senza timore il dialogo con chi vive accanto a voi, anche con chi la pensa diversamente ma come voi desidera la pace, la giustizia, la fraternità. È nel dialogo che si può progettare un futuro condiviso. È attraverso il dialogo che costruiamo la pace, prendendoci cura di tutti e dialogando con tutti”.
L’appello per il Venezuela
Al Regina Caeli il pensiero del Papa è tornato a riflettere sulle “drammatiche notizie circa la situazione in Venezuela” e l’aggravarsi degli scontri, con numerosi morti, feriti e detenuti: “Mentre mi unisco al dolore dei familiari delle vittime - ha detto - per le quali assicuro preghiere di suffragio, rivolgo un accorato appello al Governo e a tutte le componenti della società venezuelana affinché venga evitata ogni ulteriore forma di violenza, siano rispettati i diritti umani e si cerchino soluzioni negoziate alla grave crisi umanitaria, sociale, politica ed economica che sta stremando la popolazione. Affidiamo alla Santissima Vergine Maria l’intenzione della pace, della riconciliazione e della democrazia in quel caro Paese. E preghiamo per tutti i Paesi che attraversano gravi difficoltà, penso in particolare in questi giorni alla Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia”.
La benedizione al popolo egiziano
Al termine della preghiera il Papa, dopo aver salutato gli “amici dell’Azione Cattolica”, ha ringraziato la Madonna per il buon esito del viaggio apostolico in Egitto: “Chiedo al Signore che benedica tutto il popolo egiziano, tanto accogliente, le autorità e i fedeli cristiani e musulmani; e che doni pace a quel Paese”.
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