Francesco, la famiglia va sostenuta sempre
Il bilancio della prima settimana di Sinodo
Papa Francesco prega per le vittime dello spaventoso attentato ad Ankara, in Turchia. E in un telegramma indirizzato al presidente Recep Tayyip Erdoğan, a firma del segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, esprime solidarietà alle famiglie: «Abbiamo ricevuto con grande dolore la notizia della terribile strage avvenuta ad Ankara. Dolore per i numerosi morti. Dolore per i feriti. Dolore perché gli attentatori hanno colpito persone inermi che manifestavano per la pace. Mentre prego per quel caro Paese, chiedo al Signore di accogliere le anime dei defunti e di confortare i sofferenti e i familiari». Nel telegramma manifesta solidarietà e vicinanza alle persone colpite da «un atto barbaro» e invoca sui parenti «la forza divina e la pace». Francesco ha visitatola Turchiaun anno fa, il 28-30 novembre 2014.
Un altro fronte di forte tensione è la guerra in Siria e sono le violenze in Medio Oriente. Ne parla con accenti accorati al Sinodo: «Siamo dolorosamente colpiti e seguiamo con profonda preoccupazione quanto sta avvenendo in Siria, Iraq, a Gerusalemme e in Cisgiordania, dove assistiamo a una escalation della violenza che coinvolge civili innocenti e continua ad alimentare una crisi umanitaria di enormi proporzioni. La guerra porta distruzione e moltiplica le sofferenze delle popolazioni. Speranza e progresso vengono solo da scelte di pace. Uniamoci in un’intensa preghiera al Signore, una preghiera che intende essere espressione di vicinanza ai fratelli patriarchi e vescovi che provengono da quelle regioni, ai sacerdoti e fedeli, a tutti coloro che vi abitano». Rivolge «un accorato appello alla comunità internazionale perché trovi il modo di aiutare efficacemente le parti interessate ad allargare i propri orizzonti al di là degli interessi immediati e a usare gli strumenti del diritto internazionale e della diplomazia per risolvere i conflitti». Un pensiero anche alle «zone del Continente africano che vivono analoghe situazioni di conflitto».
IMMUTATA LA DOTTRINA CATTOLICA SUL MATRIMONIO – Il Sinodo vive la seconda settimana di lavori (12-18 ottobre). Dopo la prima si può dire che l’orientamento generale sia: fedeltà alla dottrina e coraggio nell’aprire nuove strade pastorali. Papa Bergoglio pianta alcuni paletti. La dottrina cattolica sul matrimonio non è cambiata e cita tre documenti ufficiali: la «Relatio Synodi» dell’assemblea 2014 e i due discorsi pontifici di apertura e chiusura. Di qui l’invito a non farsi confondere dai commenti esterni: «Non dobbiamo lasciarci condizionare e ridurre il nostro orizzonte, come se l’unico problema fosse quello della Comunione ai divorziati e risposati. Bisogna tenere presente l’ampiezza dei problemi».
UNA COMMISSIONE PER IL DOCUMENTO FINALE - La novità del Sinodo è che a settembre il Papa ha nominato una commissione incaricata di stendere la relazione finale, composta da cardinali e vescovi dei cinque continenti: Oswald Gracias (India), Donald William Wuerl (Stati Uniti), John Atcherley Dew (Nuova Zelanda), Victor Manuel Fernandez (Argentina), Mathieu Madega Lebukhean (Gabon), Marcello Semeraro (Italia), Adolfo Nicolas Pachon, preposito generale della Compagnia di Gesù (Spagna).
UNA PANORAMICA A 360 GRADI – Nelle congregazioni generali e nei gruppi di studio linguistici – il vescovo di Novara mons. Franco Giulio Brambilla è portavoce del gruppo «Italicus C» - emerge una panoramica a tutto tondo: nella rivoluzione culturale epocale la Chiesa è chiamata ad accompagnare le famiglie e a trovare soluzioni adeguate ai problemi; il linguaggio della Chiesa deve essere appropriato per evitare anche le impressioni di giudizi negativi nei confronti di situazioni e persone; alcuni «padri sinodali» citano le catechesi svolte dal Papa alle udienze generali del mercoledì, «un modo concreto, semplice, chiaro e positivo di parlare della famiglia». Molte piaghe colpiscono le famiglie: povertà, violenze, lavoro minorile, migrazioni. Le persone con tendenze omosessuali fanno parte della Chiesa, ma il matrimonio è solo l’unione tra un uomo e una donna, fondamento della famiglia nella sua integrità.
POLITICA ED ECONOMIA SOSTENGANO LA FAMIGLIA– Le famiglie sono portatrici di valori insostituibili per il bene della società. Afferma Francesco: «La Chiesaha bisogno di una dose massiccia di “spirito familiare”: la rete di rapporti e valori che tiene unita la famiglia è la migliore forma di convivenza civile. Lo stile dei rapporti civili, economici, giuridici e professionali appare formale, “disidratato”, arido, anonimo e insopportabile perché abbandona alla solitudine e allo scarto un numero sempre maggiore di persone». Invece la famiglia «ha bisogno dei legami di fedeltà, sincerità, fiducia, cooperazione, rispetto; incoraggia a progettare un mondo abitabile e a credere nei rapporti di fiducia; insegna il rispetto delle persone e la condivisione. La famiglia è insostituibile specie per i membri più piccoli, più vulnerabili, più feriti, più disastrati».
LA TESTIMONIANZA IN ASSEMBLEA DI DUE SPOSI - La famiglia è soggetto attivo, non solo oggetto della pastorale e fondamentale è il lavoro congiunto di sacerdoti e laici Lo dicono in assemblea gli sposi Marialucia e Marco Matassoni, genitori di quattro figli e membri della Commissione per la pastorale famigliare di Trento. Chiedono di rilanciare l’idea della «Chiesa come famiglia di famiglie, in cui tutti possono collaborare». Il master in Scienze del matrimonio e della famiglia che hanno frequentato all’Università Lateranense di Roma ha aperto «noi e i nostri quattro figli a un’esperienza di vita fraterna tra presbiteri e sposi, che si traduce in una collaborazione attiva». Si chiede di non opporre misericordia e verità, misericordia e giustizia. Grande insistenza sull’accoglienza nei confronti di tutti e di tutte le famiglie, anche di quelle in difficoltà: bisogna proclamare il Vangelo e abbracciare le persone. Si propone di presentare l’indissolubilità del matrimonio positivamente «come dono e non come giogo» e di rinnovare l’impegno pastorale contro la poligamia, specie in Africa.
I SINODI CONTINENTALI CELEBRATI DAL 1980 - Si discute anche della possibilità di celebrare dei Sinodi continentali, sulla scorta del nuovo modo di Francesco di gestire la Chiesa facendosi aiutare dal «C9», Consiglio dei 9 cardinali su base continentale. Merita ricordare che, oltre ai Sinodi generali, finora sono stati celebrati 10 Sinodi speciali per continente o area geografica o Paese, con relative esortazioni apostoliche. Otto con Giovanni Paolo II: «La situazione pastorale nei Paesi Bassi» (1980); I sull’Europa dopo la caduta del Muro (1991); I Africa (1994); Libano (1995); America (1997); Asia (1998); Oceania (1998); II Europa (1999). Due con Benedetto XVI: Medio Oriente (2010; II Africa (2011).
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