Francesco, l'annuncio della Parola di salvezza in tutto il pianeta
L'anno Giubilare della Misericordia si aprirà a Bangui, Roma e in tutte le comunità del mondo
L’Anno Santo straordinario della misericordia comincerà in un Paese tormentato dalla guerra civile: la porta santa della Cattedrale di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, sarà aperta prima della porta santa della basilica di San Pietro a Roma. Ancora una volta le scelte e le parole di Papa Francesco sorprendono tutti, scaldano i cuori, stimolano le intelligenze.
IL VANGELO DELLA MISERICORDIA IN AFRICA - Nella solennità di Tutti i santi e nella commemorazione dei defunti il Pontefice non dimentica i bisogni dei derelitti dell’Africa: il 25-30 novembre 2015 sarà in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. All’Angelus di domenica 1° novembre declina il Vangelo della misericordia: «I dolorosi episodi che hanno inasprito la delicata situazione della Repubblica Centrafricana suscitano viva preoccupazione. Faccio appello alle parti coinvolte affinché si ponga fine a questo ciclo di violenze. Sono vicino ai Comboniani della parrocchia Nostra Signora di Fatima in Bangui, che accolgono numerosi sfollati. Esprimo la mia solidarietà alla Chiesa, alle altre confessioni religiose e all'intera Nazione Centrafricana, duramente provate mentre compiono ogni sforzo per superare le divisioni e riprendere il cammino della pace».
UNA SETTIMANA PRIMA CHE A ROMA - Poi la sorpresa: «Per manifestare la vicinanza della Chiesa a questa Nazione afflitta e tormentata ed esortare tutti i centroafricani a essere sempre più testimoni di misericordia e di riconciliazione il 29 novembre ho in animo di aprire la porta santa della Cattedrale di Bangui durante il viaggio che spero di realizzare». Quindi il Giubileo inizierà in Africa, con una settimana di anticipo sull'apertura ufficiale l'8 dicembre a Roma. Poi aggiunge: nella celebrazione di Tutti i santi «sentiamo viva la realtà della comunione dei santi, la nostra grande famiglia, formata da tutti i membri della Chiesa. Questa è la “comunione dei santi”».
«NOI CRISTIANI PORTIAMO IL COGNOME DI DIO» – I santi chi sono? «Sono persone che appartengono totalmente a Dio, una moltitudine immensa di segnati dal “sigillo di Dio”, appartengono a Dio in modo pieno ed esclusivo, sono sua proprietà. In Gesù Cristo siamo diventati figli di Dio. Siamo consapevoli di questo grande dono? Ci ricordiamo che nel Battesimo abbiamo ricevuto il “sigillo” del nostro Padre celeste e siamo diventati suoi figli?». Usa una bellissima immagine: «Portiamo il cognome di Dio».
I SANTI DELLA PORTA ACCANTO – La seconda caratteristica dei santi: «Sono esempi da imitare, non solo quelli canonizzati, ma i santi “della porta accanto” che, con la grazia di Dio, si sono sforzati di praticare il Vangelo nell’ordinarietà della vita. Di questi ne abbiamo incontrati anche noi, forse ne abbiamo avuto qualcuno in famiglia, o amici, o conoscenti. Dobbiamo essere grati a Dio che ce li ha donati come esempi vivi e contagiosi del modo di vivere e di morire nella fedeltà al Signore. Quanta gente buona abbiamo conosciuto e conosciamo. Diciamo: “Ma questo è un santo”». Imitare i loro gesti d’amore e di misericordia «è perpetuare la loro presenza. Quei gesti evangelici sono gli unici che resistono alla distruzione della morte: un atto di tenerezza, un aiuto generoso, un tempo passato ad ascoltare, una visita, una parola buona, un sorriso: amore e compassione sono più forti della morte».
BEATITUDINI, VIA DELLA SANTITÀ - Al Cimitero del Verano a Roma il Papa invita a mettersi sul cammino delle beatitudini: «I santi ci precedono nella patria celeste, ci accompagnano nel pellegrinaggio terreno, incoraggiano un cammino controcorrente» segnato dalle beatitudini: «Beato il povero in spirito perché ha il cuore spogliato, libero dalle cose mondane; beato chi è nel pianto perché chi non ha mai provato tristezza o dolore non conoscerà mai consolazione: siamo spesso impazienti, nervosi, lamentosi. Beati i miti, come le mamme e i papà nei confronti di figli che li fanno impazzire; beati quanti hanno fame e sete di giustizia; beati i misericordiosi che sanno perdonare, non giudicano tutto e tutti ma cercano di mettersi nei panni degli altri; beati i seminatori di pace».
«TROPPE DONNE LICENZIATE PERCHÉ INCINTE» - Bergoglio si schiera in favore delle lavoratrici: «La sfida è tutelare il loro diritto a un lavoro pienamente riconosciuto e la loro vocazione alla maternità e alla famiglia.
Quante volte abbiamo sentito di una donna che va dal capo e dice: “Mah, devo dirle che sono incinta”. “Da fine mese lei non lavora più”». Chiarissima la denuncia fatta all’Unione cristiana imprenditori e dirigenti (Ucid), costituita quasi 70 anni fa, il 31 gennaio 1947. Tra gli ispiratori i cardinali arcivescovi di Milano Alfredo Idelfonso Schuster e di Torino Maurilio Fossati: nei due capoluoghi nacquero le prime due sezioni. Primo presidente (1947-1968) l'industriale tessile Lorenzo Valerio Bona, nato a Carignano il 13 luglio 1894 e morto a Buenos Aires l’11 marzo 1971: attivo nell’industria laniera, fu ufficiale dell’Esercito italiano e giocatore della Juventus.
MESSICO E POI MILANO – Si delinea il calendario dei viaggi nel 2016: pochi perché il Papa sarà impegnato nel Giubileo straordinario della misericordia. Al momento sono fissati il viaggio in Messico il 12-20 febbraio e a Milano sabato 7 maggio. Giovanni Paolo II fu in Messico cinque volte, Benedetto XVI fu in Messico e Cuba nel marzo 2012. Papa Wojtyla concluse a Milano il XX Congresso Eucaristico nazionale nel maggio 1983; poi a Milano, Varese e Pavia, Varallo e Arona nel novembre 1984 per il quarto centenario della morte di San Carlo Borromeo (1584-1984). Ratzinger concluse a Milano il 1°-3 giugno 2012 il VII Incontro mondiale delle famiglie.
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