Francesco: il Dio delle sorprese arriva all’improvviso
Siamo pronti per incontrarlo? All’Angelus l’invito a non essere dominati dalle cose del mondo, ma a governarle. E la preghiera per Centro America e Nord Italia.
In questo tempo di Avvento, siamo chiamati “ad allargare l’orizzonte del nostro cuore, a farci sorprendere dalla vita che si presenta ogni giorno con le sue novità”. Per fare ciò occorre imparare “a non dipendere dalle nostre sicurezze, dai nostri schemi consolidati, perché il Signore viene nell’ora in cui non immaginiamo. Viene per introdurci in una dimensione più bella e più grande”. All’Angelus Papa Francesco ha meditato sul Vangelo della prima domenica di Avvento, una pagina che ci introduce in uno dei temi più suggestivi: “la visita del Signore all’umanità” (cfr Mt 24,37-44).
Il punto di approdo del nostro cammino
“La prima visita – sappiamo tutti – è avvenuta con l’Incarnazione, la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme; la seconda avviene nel presente: il Signore ci visita continuamente, ogni giorno, cammina al nostro fianco ed è una presenza di consolazione; infine, ci sarà la terza, l’ultima visita, che professiamo ogni volta che recitiamo il Credo: «Di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti». Il Signore oggi ci parla di quest’ultima sua visita, quella che avverrà alla fine dei tempi, e ci dice dove approderà il nostro cammino”.
La Parola di Dio fa risaltare il contrasto tra lo svolgersi normale delle cose, la routine quotidiana, e la venuta improvvisa del Signore. Dice Gesù: “Come nei giorni che precedettero il diluvio, mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti” (vv. 38-39). “Sempre ci colpisce - ha osservato il Papa - pensare alle ore che precedono una grande calamità: tutti sono tranquilli, fanno le cose solite senza rendersi conto che la loro vita sta per essere stravolta”. Il Vangelo certamente non vuole farci paura, ma aprire il nostro orizzonte alla dimensione ulteriore, più grande, che da una parte relativizza le cose di ogni giorno ma al tempo stesso le rende preziose, decisive. La relazione con il “Dio-che-viene-a-visitarci” dà a ogni gesto, a ogni cosa una luce diversa, uno spessore, un valore simbolico.
Il nostro incontro finale con il Signore
Da questa prospettiva viene anche un invito alla sobrietà, a non essere dominati dalle cose di questo mondo, dalle realtà materiali, ma piuttosto a governarle. Se, al contrario, ci lasciamo condizionare e sopraffare da esse, non possiamo percepire che c’è qualcosa di molto importante: “il nostro incontro finale con il Signore - ha scandito Francesco - e questo è l’importante”. Quello, quell’incontro. “E le cose di ogni giorno devono avere questo orizzonte, devono essere indirizzate a quell’orizzonte. Quest’incontro con il Signore che viene per noi”. In quel momento, come dice il Vangelo, “due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato” (v. 40). È un invito alla vigilanza, perché non sapendo quando Egli verrà, bisogna essere sempre pronti a partire.
Un ospite gradito, che sconvolge i nostri piani
“La Madonna, Vergine dell’Avvento - è l’invocazione del Papa - ci aiuti a non considerarci proprietari della nostra vita, a non fare resistenza quando il Signore viene per cambiarla, ma ad essere pronti a lasciarci visitare da Lui, ospite atteso e gradito anche se sconvolge i nostri piani”.
La preghiera per Centro America e Nord Italia
Dopo l’Angelus, il Santo Padre ha pregato per le popolazioni del Centro America, colpite da un uragano, specialmente Costa Rica e Nicaragua e, quest’ultimo, anche da un forte sisma. “E prego - ha proseguito - anche per quelle del Nord Italia che soffrono per le alluvioni”.
“A tutti - ha concluso - auguro una buona domenica e un buon cammino di Avvento per incontrare il Signore. Che sia un tempo di speranza! Andare incontro al Signore che viene incontro a noi. La speranza vera, fondata sulla fedeltà di Dio e sulla nostra responsabilità. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.
Papa Francesco
archivio notizie
Bergoglio: "Chi alza muri e barriere rinuncia all'incontro con l'altro"
Il messaggio di Papa Francesco per la giornata dei migranti e dei rifugiati
Perché il Papa dà fastidio
Da tempo all'interno della Chiesa cattolica si fanno sentire reazioni di fastidio e di opposizione a papa Francesco. L'intervento di don Lucio Casto
Colombia, il primo passo per una pace giusta
Il Papa ha visitato la Colombia nei giorni della pacificazione nazionale. Dal Sud America ha lanciato parole che stanno facendo il giro del mondo, un appello universale a lavorare per la pace, gettare ponti, compiere sempre «il primo passo» per la riconciliazione. Parole rivolte anche alla Chiesa
Il Papa: “Ogni vita è sacra"
All’Angelus la preghiera del Papa per i bambini “in pericolo d’interruzione della gravidanza” e per le persone “che stanno alla fine della vita”