Francesco all'Angelus invita ad operare per la pace e svela i nuovi cardinali

Papa Francesco dal 12 al 19 gennaio farà il secondo viaggio in Asia, Sri Lanka e Filippine, un pellegrinaggio apostolico centrale nella promozione della nuova evangelizzazione 

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Francesco all'Angelus invita ad operare per la pace e svela i nuovi cardinali

All’inizio del nuovo anno bisogna “riaccendere nei cuori” la speranza della pace e diventarne tutti costruttori. Lo chiede Papa Francesco all’Angelus della prima domenica del 2015 perché “concordia è sempre possibile”, nonostante chi lavora nel buio per fomentare le guerre. “Pace non è uguale ad assenza di guerra, far tacere le armi e spegnere i focolai è la condizione inevitabile per dare inizio a un cammino che porta alla pace”.

Il Pontefice pensa ai conflitti che insanguinano il Pianeta ma anche alle tensioni nelle famiglie e nelle comunità, “anche parrocchiali”: “Dobbiamo convincerci che la concordia è sempre possibile, a ogni livello e in ogni situazione. Non c’è futuro senza propositi e progetti di pace”. Sulla scorta della Parola di Dio ma anche della bella giornata a Roma, sottolinea il contrasto luce-tenebre e la grave ipocrisia di tanti grandi del mondo: “Gli uomini parlando tanto della luce, ma spesso preferiscono la tranquillità ingannatrice del buio. Noi parliamo tanto della pace, ma spesso ricorriamo alla guerra o scegliamo il silenzio complice oppure non facciamo nulla di concreto per costruire la pace. Chiunque, infatti, fa il male odia la luce! E non viene la luce perché non siano svelate le sue opere. Chi fa il male, odia la pace!”.

Riandando al tema e al messaggio perla Giornata per la pace di Capodanno 2015 “Non più schiavi, ma fratelli” il Pontefice guarda all’anno nuovo con il desiderio che “finalmente si superi lo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. Questo sfruttamento è una piaga sociale che mortifica i rapporti interpersonali e impedisce una vita di comunione improntata a rispetto, giustizia e carità. Ogni uomo e ogni popolo hanno fame e sete di pace; ogni uomo e ogni popolo hanno fame e sete di pace, pertanto è necessario e urgente costruire la pace!”.

A febbraio la Chiesa avrà 20 nuovi cardinali: 15 sono elettori “e manifestano l’inscindibile legame fra la Chiesa di Roma e le Chiese particolari presenti nel mondo”; 5 sono arcivescovi emeriti, e quindi non elettori, che “si sono distinti per la loro carità pastorale nel servizio alla Santa Sede e alla Chiesa”. I 15 nuovi cardinali elettori - Dominique Mamberti, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; Manuel José Macario do Nascimento Clemente, patriarca di Lisbona (Portogallo); il lazzarista Berhaneyesus Demerew Souraphiel, arcivescovo di Addis Abeba (Etiopia); John Atcherley Dew, arcivescovo di Wellington (Nuova Zelanda); Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo (Italia); Pierre Nguyên Văn Nhon, arcivescovo di Hà Nôi (Viêt Nam); Alberto Suàrez Inda, arcivescovo di Morelia (Messico); il salesiano Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon (Myanmar); Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok (Tailandia); Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento (Italia); il salesiano Daniel Fernando Sturla Berhouet, arcivescovo di Montevideo (Uruguay); Ricardo Blázquez Pérez, arcivescovo di Vallodolid (Spagna); l’agostiniano José Luis Lacunza Maestrojuán, vescovo di David (Panamá); Arlindo Gomes Furtado, vescovo di Santiago de Cabo Verde (Arcipelago di Capo Verde); Soane Patita Paini Mafi, vescovo di Tonga (Isole di Tonga).

I 5 arcivescovi e vescovi emeriti - José de Jesús Pimiento Rodriguez, arcivescovo emerito di Manizales (Colombia); Luigi De Magistris, pro-penitenziere maggiore emerito; Karl-Joseph Rauber, nunzio apostolico; Luis Héctor Villalba, arcivescovo emerito di Tucumán (Argentina); Júlio Duarte Langa, vescovo emerito di Xai-Xai (Mozambico): “Rappresentano tanti vescovi che, con la stessa sollecitudine, hanno dato testimonianza di amore a Cristo e al popolo di Dio nelle Chiese particolari, nella Curia Romana, nel servizio diplomatico della Santa Sede”.

Il Concistoro – La prossima riunione del Consiglio dei 9 cardinali (C9), lunedì 9-mercoledì 11 febbraio, «farà una rilettura complessiva dello stato attuale degli orientamenti e delle proposte per la riforma della Curia, in modo da poterlo presentare al Concistoro di giovedì 12 e venerdì 13 febbraio al quale seguirà sabato 14 e domenica 15 febbraio il Concistoro per la creazione di nuovi cardinali.

Cardinali dalle periferie – Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, spiega che il criterio nella scelta è quello dell’universalità: sono rappresentati 18 e tra le 14 Nazioni di provenienza degli elettori, 6 non avevano un cardinale o non lo avevano mai avuto - Capo Verde, Tonga, Myanmar - o si tratta “di comunità ecclesiali piccole o in situazioni di minoranza”. La diocesi di Santiago de Cabo Verde “è una delle più antiche diocesi africane”, mentre quella Morelia in Messico “è in una regione travagliata dalla violenza”. Uno solo proviene dalla Curia romana, Dominique Mamberti, “perché evidentemente il Papa considera compiti cardinalizi quelli dei prefetti delle Congregazioni e di poche altre istituzioni, come il Tribunale della Segnatura. Inoltre il Papa non si ritiene vincolato alla tradizione delle sedi cardinalizie, motivata da ragioni storiche, per cui il cardinalato era considerato quasi automaticamente legato alle sedi”. Sul numero di 120 elettori, vi erano 12 posti liberi oggi o nei prossimi mesi. “Il Papa ha superato leggermente il numero, ma si è mantenuto molto vicino ad esso, cosicché è sostanzialmente rispettato”. Il più giovane (54 anni) è l’arcivescovo di Tonga, Mafi, il più anziano (96 anni) è l’emerito di Manizales, Pimiento Rodríguez.

Infine la prefettura della Casa Pontificia ha contato che in Vaticano nel 2014 ben 5.916.800 persone hanno partecipato agli incontri con Papa Francesco: 1.199.000 alle 43 udienze generali, 567.100 alle udienze speciali, 1.10700 alle celebrazioni liturgiche e ben 3.040.00 all’Angelus festivo che si rivela l’incontro più gradito dai fedeli.

Papa Francesco

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