Evangelizzare i poveri è la missione di Gesù e della Chiesa

“Non si tratta di fare solo assistenza sociale, nè attività politica. Si tratta di offrire la forza del Vangelo di Dio, che converte i cuori”. Le parole di Papa Francesco all’Angelus.

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Evangelizzare i poveri è la missione di Gesù e della Chiesa

Gesù è diverso dai maestri del suo tempo: “per esempio, non ha aperto una scuola per lo studio della Legge, ma va in giro a predicare e insegna dappertutto: nelle sinagoghe, per le strade, nelle case, sempre in giro!” Gesù è diverso anche da Giovanni Battista “il quale proclama il giudizio imminente di Dio”, mentre Gesù “annuncia il suo perdono di Padre”.

 

Così Papa Francesco ha commentato, all’Angelus, le parole del Vangelo di oggi in cui, l'evangelista Luca, prima di presentare il discorso programmatico di Gesù a Nazaret, ne riassume brevemente l'attività evangelizzatrice.  E’ un'attività che “Egli compie con la potenza dello Spirito Santo: la sua parola è originale, perché rivela il senso delle Scritture; è una parola autorevole, perché comanda persino agli spiriti impuri e questi obbediscono” (cfr Mc 1,27).

 

Entriamo anche noi in questa pagina di Vangelo

 

“Ed ora - ha detto Francesco - immaginiamo di entrare anche noi nella sinagoga di Nazaret, il villaggio dove Gesù è cresciuto fino a circa trent'anni”. Ciò che vi accade è un avvenimento importante, che delinea la missione di Gesù.  Egli si alza per leggere la Sacra Scrittura. Apre il rotolo del profeta Isaia e prende il passo dove è scritto: “lo Spirito del Signore è  sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio” (Lc 4,18). Poi, dopo un momento di silenzio pieno di attesa da parte di tutti, dice, tra lo stupore generale: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato” (v. 21).

 

E’ molto bello come il Papa oggi ci ha presi per mano, per accompagnarci quasi ad entrare nelle righe del Vangelo. Come se anche noi ne facessimo parte. Per viverlo meglio, più intensamente.

 

Evangelizzare i poveri

 

Questa è la missione di Gesù, secondo quanto Lui dice; questa è anche la missione della Chiesa, e di ogni battezzato nella Chiesa. “Essere cristiano ed essere missionario è la stessa cosa”. Annunciare il Vangelo, con la parola e, prima ancora, con la vita, è “la finalità principale della comunità cristiana e di ogni suo membro”. Si nota qui che Gesù indirizza la Buona Novella a tutti, senza escludere nessuno, anzi privilegiando i più lontani, i sofferenti, gli ammalati, gli scartati della società.

 

Papa Francesco ha poi rivolto questa domanda ai fedeli: “che cosa significa evangelizzare i poveri?” Significa anzitutto avvicinarli, significa avere la gioia di servirli, di liberarli dalla loro oppressione, e tutto questo nel nome e con lo Spirito di Cristo, perché “è Lui il Vangelo di Dio, è Lui la Misericordia di Dio, è Lui la liberazione di Dio, è Lui chi si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà”. Il testo di lsaia, rafforzato da piccoli  adattamenti introdotti da Gesù, indica che l'annuncio messianico del Regno di Dio venuto in mezzo a noi si rivolge in modo preferenziale agli emarginati, ai prigionieri, agli oppressi.

 

I poveri al centro del Vangelo

 

Probabilmente al tempo di Gesù queste persone non erano al centro della comunità di fede. Possiamo domandarci: “oggi, nelle nostre comunità parrocchiali, nelle associazioni, nei movimenti, siamo fedeli al programma di Cristo? L'evangelizzazione dei poveri, portare loro il lieto annuncio, è la priorità?” Attenzione: “non si tratta solo di fare assistenza sociale, tanto meno attività politica. Si tratta di offrire la forza del Vangelo di Dio, che converte i cuori, risana le ferite, trasforma i rapporti umani e sociali secondo la logica dell'amore”. I poveri, infatti, sono al centro del Vangelo.

 

“La Vergine Maria, Madre degli evangelizzatori, - ha concluso Papa Francesco - ci aiuti a sentire fortemente la fame e la sete del Vangelo che c’è nel mondo, specialmente nel cuore e nella carne dei poveri. E ottenga ad ognuno di noi e ad ogni comunità cristiana di testimoniare concretamente la misericordia, la grande misericordia che Cristo ci ha donato”.

 

Dopo la preghiera mariana dell'Angelus, il Papa ha rivolto con affetto il suo ormai consueto saluto ai vari gruppi di pellegrini venuti da diverse parrocchie d'Italia e di altri Paesi: “A tutti auguro buona domenica e per favore non dimenticatevi di pregare per me! Buon pranzo e  arrivederci!”.

 

Papa Francesco

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