Corpus Domini: Gesù ci chiede di “spezzarci” per gli altri.
Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa sul sagrato di San Giovanni in Laterano. La Processione a Santa Maria Maggiore.
Nella Messa per la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo il pensiero del Papa va ai tanti santi e sante, “famosi o anonimi”, che hanno “spezzato” sé stessi, la propria vita, per “dare da mangiare” ai fratelli: “Quante mamme, quanti papà, insieme con il pane quotidiano, tagliato sulla mensa di casa, hanno spezzato il loro cuore per far crescere i figli, e farli crescere bene! Quanti cristiani, come cittadini responsabili, hanno spezzato la propria vita per difendere la dignità di tutti, specialmente dei più poveri, emarginati e discriminati!”.
“Dove trovano la forza per fare tutto questo?” Si domanda Francesco. “Proprio nell’Eucaristia: nella potenza d’amore del Signore risorto, che anche oggi spezza il pane per noi e ripete: Fate questo in memoria di me”. (1 Cor 11,24.25).
Per due volte l’apostolo Paolo, scrivendo alla comunità di Corinto, riporta questo comando di Gesù nel racconto dell’istituzione dell’Eucaristia. E’ la testimonianza più antica sulle parole di Cristo nell’Ultima Cena.
Fare...
Fate questo, cioè “prendete il pane, rendete grazie e spezzatelo; prendete il calice, rendete grazie e distribuitelo”. Gesù comanda di ripetere il gesto con cui ha istituito il memoriale della sua Pasqua, mediante il quale “ci ha donato il suo Corpo e il suo Sangue”. E questo gesto è giunto fino a noi: è il “fare” l’Eucaristia, che “ha sempre Gesù come soggetto, ma si attua attraverso le nostre povere mani unte di Spirito Santo”.
Già in precedenza Gesù aveva chiesto ai discepoli di “fare”, quello che Lui aveva già chiaro nel suo animo, in obbedienza alla volontà del Padre. Papa Francesco si riaggancia al brano del Vangelo di Luca che narra la Moltiplicazione dei pani e dei pesci (Lc 9,11-17): “Davanti alle folle stanche e affamate, Gesù dice ai discepoli: «Voi stessi date loro da mangiare» (Lc 9,13). In realtà, è Gesù che benedice e spezza i pani fino a saziare tutta quella gente, ma i cinque pani e i due pesci vengono offerti dai discepoli, e Gesù voleva proprio questo: che, invece di congedare la folla, loro mettessero a disposizione quel poco che avevano”.
Spezzare...
E poi c’è un altro gesto: “i pezzi di pane, spezzati dalle mani sante e venerabili del Signore, passano nelle povere mani dei discepoli, i quali li distribuiscono alla gente”. Anche questo è “fare” con Gesù, è “dare da mangiare” insieme con Lui. E’ chiaro che questo miracolo non vuole soltanto saziare la fame di un giorno, ma è segno di ciò che Cristo intende compiere per la salvezza di tutta l’umanità donando la sua carne e il suo sangue (cfr Gv 6,48-58). E tuttavia bisogna sempre passare attraverso quei due piccoli gesti: “offrire i pochi pani e pesci che abbiamo; ricevere il pane spezzato dalle mani di Gesù e distribuirlo a tutti. Fare e anche spezzare!”.
"Spezzarsi" per gli altri
Gesù si è spezzato, si spezza per noi. E ci chiede di darci, di spezzarci per gli altri. Proprio questo “spezzare il pane” è diventato l’icona, il segno di riconoscimento di Cristo e dei cristiani. Come ad Emmaus: lo riconobbero “nello spezzare il pane” (Lc 24,35). Come abitudine nella prima comunità di Gerusalemme: “Erano perseveranti […] nello spezzare il pane” (At 2,42). E’ l’Eucaristia, che diventa fin dall’inizio “il centro e la forma della vita della Chiesa”.
“Possa anche il gesto della processione eucaristica, che tra poco compiremo - ha concluso Papa Francesco - rispondere a questo mandato di Gesù. Un gesto per fare memoria di Lui; un gesto per dare da mangiare alla folla di oggi; un gesto per spezzare la nostra fede e la nostra vita come segno dell’amore di Cristo per questa città e per il mondo intero”.
La Processione a Santa Maria Maggiore
Al termine della Messa la Processione Eucaristica si dirige verso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Il Papa, come di consueto, non partecipa alla Processione proprio per lasciare la centralità dell’evento a Gesù-Eucaristia, ma si reca privatamente alla Basilica Liberiana, dove impartisce la benedizione finale ai numerosi fedeli presenti.
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