Bergoglio: gli embrioni non si comprano e non si vendono. Tutelare la vita
Rispettare gli esseri viventi soprattutto i più deboli, la scienza non prevarichi mai sull’uomo. Queste le parole del Papa rivolte ai membri del Comitato Nazionale di Bioetica
E’ noto a tutti quanto la Chiesa sia sensibile alle tematiche etiche, ma forse non a tutti è altrettanto chiaro che la Chiesa non rivendica alcuno spazio privilegiato in questo campo, “anzi - ha affermato Papa Francesco - è soddisfatta quando la coscienza civile, ai vari livelli, è in grado di riflettere, di discernere e di operare sulla base della libera e aperta razionalità e dei valori costitutivi della persona e della società”. Infatti, proprio questa responsabile maturità civile è il segno che la semina del Vangelo “questa sì, rivelata e affidata alla Chiesa” ha portato frutto, “riuscendo a promuovere la ricerca del vero e del bene e del bello nelle complesse questioni umane ed etiche”.
Si tratta, in sostanza, di servire l’uomo, tutto l’uomo, tutti gli uomini e le donne con particolare attenzione e cura “per i soggetti più deboli e svantaggiati, che stentano a far sentire la loro voce, oppure non possono ancora, o non possono più, farla sentire”. Su questo terreno la comunità ecclesiale e quella civile si incontrano e sono chiamate a collaborare, secondo le rispettive, distinte competenze.
Tutelare la salute dal concepimento fino alla morte naturale
Il Comitato Nazionale di Bioetica, istituito da ormai oltre 25 anni presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha più volte trattato il rispetto per l’integrità dell’essere umano e la tutela della salute “dal concepimento fino alla morte naturale” considerando la persona “nella sua singolarità, sempre come fine e mai semplicemente come mezzo”. Tale principio etico è fondamentale anche per quanto concerne le applicazioni biotecnologiche in campo medico, le quali “non possono mai essere utilizzate in modo lesivo della dignità umana, e nemmeno devono essere guidate unicamente da scopi industriali e commerciali”.
La bioetica è nata per confrontare, attraverso uno sforzo critico, le ragioni e le condizioni richieste dalla dignità della persona umana con gli sviluppi delle scienze e delle tecnologie biologiche e mediche, i quali, nel loro ritmo accelerato, rischiano di smarrire ogni riferimento che non sia l’utilità e il profitto.
L’impegno nella ricerca della verità etica
Quanto sia arduo a volte individuare tali ragioni e in quanti diversi modi si cerchi di argomentarle lo si evince dagli stessi pareri formulati dal Comitato Nazionale per la Bioetica. E dunque “l’impegnativo lavoro di ricerca della verità etica va ascritto a merito di quanti vi hanno operato, tanto più in un contesto segnato dal relativismo e poco fiducioso nelle capacità della ragione umana”. “Voi siete consapevoli - ha osservato il Santo Padre - che tale ricerca sui complessi problemi bioetici non è facile e non sempre raggiunge rapidamente un’armonica conclusione; che essa richiede sempre umiltà e realismo, e non teme il confronto tra le diverse posizioni; e che infine la testimonianza data alla verità contribuisce alla maturazione della coscienza civile”.
La centralità dell’uomo nel rispetto degli altri esseri viventi
L’attenzione di Papa Francesco alle problematiche ambientali è nota. Occorre però un confronto tra le teorie biocentriche e quelle antropocentriche “alla ricerca di percorsi che riconoscano la corretta centralità dell’uomo nel rispetto degli altri esseri viventi e dell’intero ambiente, anche per aiutare a definire le condizioni irrinunciabili per la protezione delle generazioni future”. Interessante l’aneddoto raccontato dal Papa: “uno scienziato un po’ amareggiato e scettico, una volta che dissi questa cosa circa la protezione delle generazioni future, mi rispose cosi: - Mi dica, Padre, ce ne saranno? - ”.
Disabilità ed emarginazione
Il tema della disabilità e della emarginazione dei soggetti vulnerabili, in una società protesa alla competizione, alla accelerazione del progresso. E’ la sfida di contrastare “la cultura dello scarto”, che ha tante espressioni oggi, tra cui vi è il “trattare gli embrioni umani come materiale scartabile, e così anche le persone malate e anziane che si avvicinano alla morte”.
Nuove regole condivise
Papa Francesco ha anche raccomandato che si faccia uno sforzo sempre maggiore verso “un confronto internazionale in vista di una possibile ed auspicabile, anche se complessa, armonizzazione degli standard e delle regole delle attività biologiche e mediche, regole che sappiano riconoscere i valori e i diritti fondamentali”.
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