Una visita preparata nell'incontro tra Francesco e l'arcivescovo Nosiglia
L'attesa della data della vista del Papa a Torino era iniziata il 10 febbraio scorso quando mons. Nosiglia era stato ricevuto dal Papa
Era dal 10 febbraio scorso, da quando mons. Cesare Nosiglia era stato ricevuto in udienza da Papa Francesco e aveva annunciato che sarebbe voluto venire a Torino per l’ostensione della Sindone e per onorare San Giovanni Bosco nel bicentenario della nascita che la Chiesa torinese aspettava di conoscere la data sua venuta a Torino. Allora Papa Francesco aveva ricevuto in dono dalla delegazione torinese (con mons. Nosiglia, il Vicario generale di Torino mons. Valter Danna, il presidente della Commissione diocesana per la Sindone don Roberto Gottardo e don Mauro Grosso, segretario dell'arcivescovo) una copia in grandezza naturale della Sindone; una riproduzione su tela simile a quella sindonica della parte interiore dell'immagine; un quadro con il Volto al negativo della Sindone.
Mons. Nosiglia aveva illustrato al Papa le caratteristiche che questa ostensione straordinaria avrà: un'attenzione particolare al coinvolgimento dei giovani, che sono anche i protagonisti delle celebrazioni mondiali del Giubileo salesiano; tempi e spazi specifici per le persone ammalate e per il mondo del volontariato che è a loro vicino. La dimensione centrale dell'ostensione dovrà rimanere comunque quella della preghiera e della contemplazione. Al Papa l'arcivescovo Custode della Sindone aveva anche sottoposto alcune idee per il «motto» che guiderà l'ostensione del 2015, scelto poi come «L’Amore più grande».
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