Sinodo, un evento atteso che riempie di speranze
Si apre il 4 e durerà fino al 25 l'assemblea dei vescovi del mondo sul tema della famiglia
Il 3 ottobre la Chiesa universale si riunirà per pregare per il Sinodo ordinario su «vocazione e missione della famiglia»; da Roma a Torino dai confini più remoti del pianeta alle grandi città. Non si tratta di un raduno o un happening ma di un momento di riflessione e silenzio, invocazione e orazione allo Spirito Santo perché guidi i padri sinodali e tutti coloro che operano nella pastorale famigliare e nella dimensione ecclesiale perché il Sinodo sia momento di orientamento e indicazioni illuminate dalla luce misericordiosa del Padre. Un evento molto atteso, dentro e fuori la Chiesa, anche a motivo delle diversità di vedute emerse prima, durante e dopo il Sinodo straordinario, svoltosi nell’ottobre 2014.
Il Sinodo è composto da padri vescovi ma i temi, in particolare questo, impongono ad ogni credente, uomo o donna in ricerca di porsi domande urgenti e fondamentali prima fra tutte: il nucleo primario costituirà ancora la società del domani? I padri ripartiranno dall’Instrumentum Laboris e dalla Relatio Synodi ma anche dal vissuto di tutto il popolo di Dio, gioie e dolori, virtù e fragilità, che fanno dell’umanità un popolo in pellegrinaggio.
Il senso dell’impegno vocazionale e il disegno di Dio su ogni uomo, il progetto personale che nella coppia e nell’amore coniugale si realizza in funzione di una più ampia comunità civica ed ecclesiale sarà al centro della riflessione biblico-pastorale, teologica e dottrinale. Per questo credo sia importante come ha di recente scritto il biblista padre gesuita Giuseppe Trotta, «Andando oltre la distinzione mediatica e semplicistica fra conservatori e progressisti, il Sinodo potrebbe essere il punto di partenza per una più ampia revisione della pastorale sacramentale della Chiesa, chiarendo anche meglio il rapporto fra i sacramenti, in particolare matrimonio, riconciliazione ed eucarestia», un itinerario nel quale all’uomo contemporaneo, al cristiano in cammino e ricerca sia chiesto un supplemento di responsabilità e sacrificio nella gioia del Vangelo.
«Ripartire dalla famiglia per ripensare e cambiare il modello di sviluppo, per il bene dell’intera famiglia umana», dunque come ha detto Papa Francesco nella prima udienza generale di ritorno dall’incontro mondiale delle famiglie di Philadelphia.
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