Ritrovata la reliquia di Don Bosco trafugata il 2 giugno

Grazie all'operato del Comando provinciale dei Carabinieri di Asti. La soddisfazione di mons. Nosiglia e dei vertici salesiani

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Ritrovata la reliquia di Don Bosco trafugata il 2 giugno

I carabinieri del Comando provinciale di Asti hanno recuperato la reliquia di don Bosco trafugata la sera dello scorso 2 giugno dalla basilica arroccata sul colle che porta il nome del fondatore dei salesiani. Era nella cucina di un pregiudicato, nascosta dentro una teiera di rame. C.G., 42 anni, l'aveva rubata non per chiedere un riscatto, né su commissione di qualche collezionista, ma perché convinto che il coperchio dorato della teca, all'interno un frammento del cervello del santo, fosse di valore. L'uomo l'ha confessato ai carabinieri che, al termine delle indagini coordinate dalla procura di Asti, lo hanno fermato nella sua abitazione di Pinerolo, nel Torinese.

"Si chiude così nel migliore dei modi, dopo due settimane, una vicenda che ha scosso profondamente i fedeli di don Bosco, uno dei grandi santi sociali della Chiesa, e la numerosa comunità salesiana, presente in tutto il mondo. Il ritrovamento "è un sollievo per i Salesiani, per la Chiesa di Torino e per i tanti amici di Don Bosco che hanno copiosamente mostrato, in questo periodo, la loro vicinanza", commenta don Enrico Stati, ispettore dei salesiani del Piemonte e della Valle d'Aosta. Il sacerdote esprime "ringraziamento e riconoscenza per la magistratura, per i carabinieri e per tutti coloro che hanno contribuito alla positiva soluzione di questa spiacevole vicenda". "L'occasione della restituzione e del ritorno della reliquia nella sua originaria collocazione - aggiunge sarà per noi e per i fedeli un ulteriore segno di benevolenza e di benedizione di Don Bosco nei riguardi di coloro che continuano a tenere vivo il suo spirito nel mondo". L'autore del furto è ora detenuto presso la casa circondariale di Asti. Identificato dai carabinieri del Ris di Parma grazie alle impronte digitali lasciate sul retro dell'altar maggiore della basilica inferiore di Castelnuovo don Bosco, dove la reliquia era custodita dietro una parete di cristallo scavalcata con un salto, per giorni i carabinieri lo hanno pedinato. Fino al blitz nella sua abitazione, dove risiedeva con la compagna incensurata, su esecuzione di un decreto di perquisizione emesso dal sostituto procuratore Laura Deodato, che ha coordinato le indagini.

La dichiarazione di Mons. Nosiglia: "È con grande gioia e riconoscenza al Signore che ho appreso la notizia del ritrovamento della reliquia di San Giovanni Bosco. Ero certo che saremmo arrivati a questo risultato perché la figura del Santo dei Giovani è così amata e onorata in tutto il mondo che nessuno, per quanto ladro e brigante, avrebbe potuto resistere alla corale preghiera e forte condanna da parte di chi ha appreso la notizia e ha pregato perché la reliquia fosse recuperata al più presto. Un grazie particolare desidero rivolgere alle Forze dell’Ordine che hanno lavorato indefessamente e con grande professionalità per ritrovare la reliquia e assicurare alla giustizia il responsabile del furto. Voglia San Giovanni Bosco perdonare questa persona e infondere il pentimento necessario per ritrovare pace e serenità nel cuore oltre che la volontà di non commettere più gesti simili. I fedeli e tanti giovani amici del Santo potranno ora continuare a pregarlo davanti alla sua reliquia chiedendogli di seguirne l’esempio di misericordia e di bontà che lui ha avuto sempre verso coloro che pure aveva commesso azioni malvagie, vincendo così il male con il bene come ci ha insegnato Gesù". 

Don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle d'Aosta, commenta così la felice notizia: "Desidero innanzitutto esprimere il più vivo ringraziamento e riconoscenza per la Magistratura, l'Arma dei Carabinieri tutta,e per tutti coloro che hanno contribuito alla positiva soluzione di questa spiacevole vicenda. E' un sollievo per i Salesiani, per la Chiesa di Torino e per i tanti amici di Don Bosco sparsi nel mondo che hanno copiosamente mostrato,  in questo periodo, la loro vicinanza. L'occasione della restituzione e del ritorno della reliquia nella sua originaria collocazione sarà per noi e i fedeli un ulteriore segno di benevolenza e di benedizione di Don Bosco nei riguardi di coloro che continuano a tenere vivo il Suo spirito nel mondo."

 Si ringraziano in modo particolare, il Comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta, Generale di Divisione Mariano Mossa, il Comandante Provinciale di Asti, Tenente Colonnello Bernardino Vagnoni, e il Comandante Compagnia di Villanova d'Asti, Capitano Gianfranco Pino.

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