Rilanciare i santuari per l'evangelizzazione

Il motu proprio «Sanctuarium in Ecclesia» di Papa Francesco 

Parole chiave: santuari (10), chiesa (665), papa (648), maria (22), evangelizzazione (3)
Rilanciare i santuari per l'evangelizzazione

Rilanciare i santuari, strumenti di evangelizzazione. È lo scopo del motu proprio «Sanctuarium in Ecclesia» di Papa Francesco, significativamente datato 11 febbraio 2017, memoria della Madonna di Lourdes, reso pubblico il 1° aprile 2017, un mese prima della visita (12-13 maggio) al santuario di Fátima nel centenario (1917-2017) delle sei apparizioni (13 maggio-13 ottobre) della Vergine ai tre pastorelli nella Cova da Iria. Sancisce che è il Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, presieduto dall’arcivescovo Salvatore Fisichella, e non più la Congregazione per il clero, ad avere competenza su pastorale, tutela e valorizzazione dei santuari «insostituibili per l’evangelizzazione». «Sanctuarium in Ecclesia», come tutti i testi bergogliani, è molto concreto, nasce dall’anima eminentemente pastorale di Francesco, affronta una tematica non molto trattata dal magistero papale; introduce i santuari internazionali, ma chiaramente le indicazioni valgono per tutti.

La fede semplice e umile dei credenti - Guadalupe in Messico, Santiago di Compostela in Spagna, Aparecida in Brasile, Lourdes in Francia, Fátima in Portogallo sono tra i più celebri luoghi dello spirito. Il santuario «luogo di evangelizzazione e segno peculiare della fede semplice e umile dei credenti» sperimenta «la vicinanza di Dio, la tenerezza della Vergine Maria, la compagnia dei santi. Un’esperienza di vera spiritualità che non può essere svalutata, pena mortificare l’azione dello Spirito Santo e la vita di grazia». Questi luoghi «hanno plasmato l’identità di intere generazioni». «Nonostante la crisi di fede del mondo contemporaneo, nella vita frenetica dei nostri giorni, sono percepiti come spazi sacri dei pellegrini che trovano un momento di sosta, silenzio e contemplazione».

Al santuario è generalmente connesso il pellegrinaggio – Osserva Papa Bergoglio:«Il grande afflusso di pellegrini, le celebrazioni liturgiche, la preghiera umile e semplice, le tante grazie che molti attestano di aver ricevuto e la bellezza naturale dei luoghi permettono di verificare che i santuari esprimono un’opportunità insostituibile per l’evangelizzazione». L’osmosi tra pellegrinaggio e vita di tutti i giorni è un valido aiuto alla pastorale, ravviva l’evangelizzazione con una testimonianza più convinta. La vita sacramentale e liturgica; la testimonianza della carità verso poveri, disabili, rifugiati e migranti; l’impegno catechetico trovano nel santuario i luoghi adatti per «la pedagogia dell’evangelizzazione».

Il Dicastero della nuova evangelizzazione si occuperà del rilancio - Il Pontefice indica 7 punti: «1) erezione di santuari internazionali e approvazione degli statuti, a norma dei canoni 1232-1233; 2) provvedimenti che favoriscano l’evangelizzazione e la religiosità popolare; 3) promozione di una pastorale organica come centri propulsori di nuova evangelizzazione; 4) promozione di incontri per favorire il rinnovamento della pastorale, della pietà popolare, del pellegrinaggio; 5) formazione degli operatori; 6) offerta ai pellegrini di assistenza spirituale ed ecclesiale; 7) valorizzazione culturale e artistica secondo la “via pulchritudinis”».

La Rivelazione di Cristo e le rivelazioni private – Nella storia ci sono state rivelazioni private, ma poche sono state riconosciute dalla Chiesa: «Esse non appartengono al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di “migliorare” o “completare” la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente. Guidato dal magistero, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che costituisce un appello autentico alla Chiesa. La fede cristiana non può accettare rivelazioni che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di Cristo. È il caso di alcune religioni non cristiane e sette che si fondano sulle rivelazioni». Così afferma il «Catechismo della Chiesa cattolica»: 1) la Rivelazione di Cristo è completa e definitiva; 2) la Chiesa accetta le apparizioni private nella misura in cui possono aiutare a vivere la Rivelazione di Cristo «più pienamente».

Attenzione a santoni, visionari, profeti - Il 12 maggio 1877 la Congregazione dei riti risponde ad alcuni vescovi, che chiedevano lumi sui fatti di Lourdes (1858) e di La Salette (1865): «Tali apparizioni o rivelazioni non furono né approvate né condannate dalla Sede apostolica, ma solo permesse come da credere con fede solo umana»: la concessione delle celebrazioni liturgiche non garantisce l'autenticità dei fatti. Il 24 febbraio 1978 Paolo VI approva le «Norme sul modo di procedere nel valutare alcune apparizioni o rivelazioni», emanato dalla Congregazione per la dottrina della fede e ripubblicato sotto Benedetto XVI il 14 dicembre 2011. Questa la prassi: dopo che il vescovo ha appurato che non ci sono errori teologici nel messaggio, malattie psichiche nei veggenti, forme disoneste di lucro, se l'esame giunge a conclusione favorevole, spetta all'ordinario: «a) permettere alcune manifestazioni pubbliche di culto o di devozione, proseguendola vigilanza, “pro nunc nihil obstare, per ora nulla si oppone”; b) poi esprimere un giudizio “de veritate et supernaturaliter, sulla verità e sulla soprannaturalità».

I principali santuari in Italia e in Piemonte – In Italia ci sono Loreto, Pompei, Padova. La Lombardia ha 234 santuario, l’Emilia-Romagna 142, il Piemonte 138. I principali sono: Madonna nera di Oropa (Biella); Consolata, Ausiliatrice e Belmonte  (Torino); Madonna di Crea (provincia di Alessandria e diocesi di Casale Monferrato); Madonna del Sacro Monte di Varallo Sesia (provincia di Vercelli e diocesi di Novara); Regina Montis Regalis di Vicoforte (provincia di Cuneo e diocesi di Mondovì); Nôtre-Dame de la Guérison (Aosta) in faccia all’imponente ghiacciaio del Monte Bianco; Madonna del Rocciamelone (provincia di Torino, diocesi di Susa) il più alto a 3538 metri: la statua fu trasportata in vetta dagli Alpini nel 1899 e Leone XIII dettò l’epigrafe a Maria, castellana d’Italia, «proteggi i confini d'Italia».

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