Papa Francesco istituisce la Giornata mondiale di preghiera per il Creato
Tutte le Chiese cristiane unite in questo gesto di pace giovedì 1 settembre
“Laudato sì, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra” cantava San Francesco d’Assisi. Il 1 settembre 2016 tutta l’Europa è invitata a pregare e cantare con gioia per la Terra, ricordando le parole del santo.
Le Chiese europee, incoraggiate dalla lettera enciclica di Papa Francesco Laudato si’, sono pronte a riconoscere la propria responsabilità condivisa ed a mettersi in gioco per affrontare le urgenti sfide in termini di degrado ambientale e cambiamento climatico. Con esse, il resto del mondo. La forza della preghiera non è da sottovalutare e quest’iniziativa risulta essere un vero e proprio movimento di azione sui governi a favore dell’ambiente. Non c’è più tempo, lo stato di salute della Terra è ormai fortemente compromesso. Bisogna agire con tempestività e farlo con coerenza. Questo è il messaggio che lancia la Conferenza delle Chiese Europee (Kek), il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), la Rete Cristiana Europea per l’ambiente (Ecen) attraverso la dichiarazione “Tempo per la Creazione-Preghiamo insieme per apprezzare e avere cura del dono della creazione”.
L’accordo di Parigi sul clima conclusosi l’11 dicembre scorso, siglato da leader mondiali ed esperti, mirava a limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C per preservare l’ambiente. A distanza di quasi un anno, non ci sono scuse: bisogna agire. Ne va del futuro dell’umanità.
Per questo motivo, “ogni persona di buona volontà” è chiamata ad aderire alla Giornata mondiale per la cura del creato. Il cambiamento parte dai gesti più semplici. Pregare per la propria Terra è un buon modo per richiamare l’attenzione su questo tema di grande importanza, è un’iniziativa coraggiosa, un grido di speranza. Anche il Papa all’Angelus di domenica 28 agosto ha ricordato che il 1° settembre verrà celebrata la Giornata, “insieme con i fratelli ortodossi e di altre Comunità ecclesiali”. Proprio l’anno scorso, papa Francesco ha dedicato al tema dell’ambiente un’enciclica con la proposta di una “ecologia integrale” capace anche di comprendere le dimensioni umane e sociali. Secondo il Vangelo, la responsabilità nei confronti dell’ambiente non può essere separata da quella verso gli essersi umani. La cura verso il prossimo comprende il rispetto e l’amore nei confronti del luogo in cui si vive.
Per l’Italia, sconvolta dal recente sisma, questo è un momento particolare, segnato dalla tragedia. Il monsignor Duarte de Cunha, segretario generale del Ccee, ritiene che le tragedie rivelino la ‘fragilità del creato’ e mettano in evidenza la responsabilità dell’uomo verso ciò che gli è stato donato. Sostiene che l’uomo non è padrone della natura, ma suo servo e amministratore. E non potrà mai controllarla del tutto. Per questo è necessario chiedere al Signore davanti a questi disastri che vi sia una risposta di sostegno e solidarietà, per poter ricostruire il futuro con forza e coraggio.
La Terra è il ‘luogo fisico’ che Dio ci ha dato per condurre il dono più grande di tutti: la vita. È compito dell’uomo averne cura.
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