Le parole del cardinale Bagnasco: "Difesa della Famiglia e priorità lavoro"

Aperti i lavoro della sessione invernale del Consiglio episcopale permanente che si svolge dal 26 al 28 gennaio 2015

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Le parole del cardinale Bagnasco: "Difesa della Famiglia e priorità lavoro"

«Ogni minaccia alla famiglia è una minaccia alla società». Muove dal viaggio di Papa Francesco nello Sri Lanka (13-15 gennaio) e nelle Filippine (16-20 gennaio) con il record di presenze di 6-7 milioni di persone alla Messa di Manila - la prolusione con cui il cardinale Angelo Bagnasco apre i lavori della sessione invernale del Consiglio episcopale permanente (26-28 gennaio). Un intervento davvero ispirato, dal prossimo Sinodo dei vescovi «Vocazione e missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo» (4-25 ottobre 2015) alla verifica sulla recezione dell’esortazione apostolica di Papa Francesco «Evangelii gaudium» (24 novembre 2013); dal V convegno nazionale di Firenze (9-13 novembre 2015) «In Cristo Gesù un nuovo umanesimo» all’elezione del presidente della Repubblica, alla grave crisi economica che continua a «mordere» le fasce più deboli della popolazione.

Occidente silente sul genocidio continuo dei cristiani - «Sì alla libertà di espressione, no alla libertà di offendere»: il presidente sintetizza così la posizione del Papa e della Chiesa sulla satira anti-islamica che ha portato alla strage di Parigi: «Non si può mai uccidere in nome di Dio: è una bestemmia contro l'uomo e contro il Creatore. Quanto è accaduto a Parigi ha suscitato l'indignazione del mondo» e «abbiamo pregato e abbiamo visto con compiacimento la grande marcia di protesta e di affermazione del diritto di espressione, con uniti in prima fila molti capi di Stato». Tuttavia nessuno in Occidente ha speso o spende una sola parola per le «migliaia di fratelli e sorelle perseguitati, straziati e uccisi perché cristiani. La libertà religiosa non è garantita nel 60 per cento del Pianeta e, tra nelle minoranze, i cristiani sono i più perseguitati»: ogni cinque minuti viene ucciso un cristiano. «Avremmo voluto che la protesta per questo continuo genocidio e l'affermazione del diritto inalienabile alla libertà religiosa fossero pubblicamente proclamati dal mondo, specie dall'Occidente».

Condanna del fondamentalismo islamico – Fermissima la condanna del radicalismo islamico e della sue «raccapriccianti aberrazioni: la violenza esibita, la crudeltà sfacciata, il parossismo angosciato di queste raffinate manifestazioni di crudeltà: se da una parte vogliono ostentare spregio per spargere terrore, dall'altra esprimono paura e angoscia». Anche i vescovi italiani sono angosciati «di fronte allo Stato Islamico e al numero di coloro che lasciano l'Europa per sposare il fanatismo omicida». Questo dovrebbe indurre a «un serio esame di coscienza e chiedersi il perché di questo arruolamento violento e suicida».

L’islamismo riempie il vuoto nichilista dell’Occidente  - Una ragione - spiega Bagnasco - è che «l’islamismo fondamentalista riempie il vuoto nichilista dell'Occidente. L'anima di un uomo, di un popolo e di uno Stato non si può riempiere di dubbi e di cose materiali: queste sono necessarie, ma non danno senso alla vita. Il senso si trova su un piano diverso». Di fatto l’Occidente «svuota la coscienza collettiva di valori spirituali e morali soffocandola di cose, ma non di bene, di verità e di bellezza». È triste pensare che «il bagaglio turpe e brutale del fondamentalismo possa incendiare non pochi animi, possa scuoterli dal torpore e dalla noia di una società sempre più liquida, fino a uccidere e a perdere la propria umanità». L’Occidente non è «esente da colpe vecchie e nuove». Ma «il Cristianesimo non può essere identificato con l'Occidente: il Vangelo è storico e metastorico, si incarna nelle culture ma non coincide con nessuna cultura». Anche se nella babele ideologica l’Europa lo nega, «il lievito del Vangelo sta alla radice dell'umanesimo plenario» e che alla base della dignità «c’è l’uomo fatto a immagine di Dio, amore e comunione»: su questo tema verterà il prossimo grande convegno della Chiesa a Firenze.

Si vuole colonizzare la mente dei bambini e dei ragazzi – Papa Francesco invita a rifiutare la «colonizzazione ideologica». Il numero uno Cei chiede: «I libri ispirati alla teoria del gender sono veramente scomparsi dalle scuole italiane?». Aggiunge: «Educare al rispetto di tutti è doveroso, e la scuola lo ha sempre fatto grazie al buon senso e alla retta coscienza dei docenti, ma qui si vuole colonizzare le menti dei bambini e dei ragazzi con una visione antropologica distorta e senza aver prima chiesto e ottenuto l'esplicita autorizzazione dei genitori».

La crisi e il disagio continuano a tormentare moltissime famiglie - La crisi perdura, anche se vi sono segnali positivi. «La lama del disagio continua a tormentare moltissime famiglie che da tempo non arrivano alla fine del mese; anziani che attendono le magre pensioni mangiando pane e solitudine; giovani che hanno paura del futuro e che bussano sfiduciati alle porte del lavoro; adulti che il lavoro lo hanno perso e che hanno famiglia da mantenere e impegni da onorare. Su tutto si staglia l’urgenza del lavoro e dell’occupazione». Bagnasco chiede, con «forte convinzione», ai responsabili della cosa pubblica di pensare anzitutto a lavoro e occupazione «prima di ogni altra cosa». 

Attirare investimenti che creino posti di lavoro – Non basta «uno stile di vita più essenziale, imposto a chi ha sempre di meno» e che non sfiora minimamente «chi è sempre più ricco». La forbice si allarga: «Il Paese ha fatto molta strada e si è acquistato un posto di rilievo e di rispetto nel concerto delle nazioni: chi lavora all’estero o chi deve girare il mondo per lavoro, testimonia che l’intuizione, la competenza tecnologica, la disponibilità generosa dei nostri lavoratori sono riconosciute ovunque. Il sistema Paese deve salire all’altezza degli italiani» per attirare investimenti che creino posti di lavoro.

«L’Italia non è una preda succulenta da spolpare» - Non basta neppure «vendere i gioielli di casa perché si resta con niente in mano in balia di chi guarda all’Italia come a una preda succulenta e ambita da spolpare». Queste sono «operazioni d’azzardo» e l’Italia rischia di «essere azzannata da quanti non hanno a cuore il bene del Paese». La politica non è l’unica via: «La prima è fare con onestà, sacrificio e competenza il proprio dovere». Capitali onesti ce ne sono «e non pochi, ma gli investimenti sono scarsi. Non si tratta di fare oboli a nessuno, ma di mettere in gioco se stessi con le dovute di serietà, correttezza e celerità. Esiste l’onestà dei singoli e delle aziende, ma esiste anche l’onestà dello Stato, della burocrazia». In conclusione, «il popolo degli onesti non deve lasciarsi demoralizzare. Mai! Neppure dai cattivi esempi di malaffare e di corruzione».

Elogi a Napolitano, preghiera per il nuovo Presidente – In apertura il cardinale esprime a Giorgio Napolitano «sincera gratitudine e il più cordiale augurio di bene» e assicura preghiere al «Signore della storia» perché il Parlamento «esprima la persona che possa rappresentare, con dignità riconosciuta e operosità provata, il popolo e la Nazione».

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