"La morte non avrà l'ultima parola" la riflessione di mons. André Marceau

Il vescodo di Nizza Difendere gli innocenti, opporsi a tutte le forme di violenza. Non scontro tra religioni e civiltà ma dialogo il pastore della città ferita prega e propone

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foto Sismografo

“Ancora una volta siamo profondamente toccati e feriti. La violenza cieca, l’odio dell’altro, la barbarie hanno portato e dato morte. Sono state colpite vittime innocenti. Famiglie e amici delle vittime sono sotto choc come tutte le persone presenti al momento dei fatti”. Sono parole di dolore e sgomento quelle pronunciate dal vescovo di Nizza, monsignor André Marceau, a poche ore dall’attentato che ha provocato proprio nella sua città 84 morti e decine di feriti, nel giorno in cui si celebrava la festa nazionale del 14 luglio.

“Davanti a scene così insostenibili – dice il vescovo Marceau – non si capisce. Non si può comprendere un atto disumano. Nulla può legittimare la follia omicida, la barbarie. Di fronte a un comportamento così incomprensibile e folle, il ‘perché’ non trova risposta. Che cosa c’è nel cuore dell’uomo perché sia portatore di morte? L’uomo è fatto per amare o per uccidere?”.

Il vescovo a questo punto invita a non cedere a “ripiegamenti su se stessi e discriminazioni”, alla tentazione di ciò che “può diventare violenza, odio”. Ma a farsi piuttosto “prossimi” gli uni con gli altri. “Lancio un messaggio – dice il vescovo Marceau – di compassione e consolazione. Non esitiamo a dirci ciò che ferisce il nostro cuore. È questa l’umanità. L’Anno della Misericordia è un appello a cambiare i cuori” e i cristiani sono chiamati, soprattutto in questi momenti di morte, a “portare questo messaggio di amore. Dei fratelli ne hanno bisogno. Noi ne abbiamo bisogno. La nostra società ne ha bisogno”. E prosegue: “Portiamo un messaggio che dica la forza del cuore dell’uomo. La morte non avrà l’ultima parola”.

“Qualsiasi ne sia la matrice, questa barbarie è inaccettabile, intollerabile. Il nostro Paese è stato colpito a morte proprio mentre viveva un momento di unità nazionale. Più che mai la solidarietà nazionale deve essere più forte del terrorismo”. Così i vescovi francesi dopo la strage di Nizza. I presuli invitano tutti i cattolici di Francia a pregare in modo particolare per le vittime di questo attacco nella Messa della domenica, dopo la strage.

Fonte: Sir
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