Nel segno del dialogo ecumenico con l'intera umanità
A Torre Pellice si è svolta la tradizionale Tavola Valdese. Il prossimo anno il ricordo dei 500 anni dalla Riforma
Tanta solidarietà e l’attivazione di sottoscrizioni per il terremoto che ha devastato il Centro Italia; vicinanza alla famiglia del ricercatore italiano Giulio Regeni massacrato in Egitto; libertà religiosa, accoglienza a rifugiati e richiedenti asilo, “Corridoi umanitari” e vita delle chiese.
Questi alcuni dei temi trattati in questi giorni a Torre Pellice, Torino, in occasione della più importante “assise” del protestantesimo italiano: il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi. Apertosi con un culto solenne presieduto dal pastore Gianni Genre, domenica 21, e conclusosi venerdì 26 agosto.
“La capitale dei valdesi” ha confermato al ruolo di moderatore della Tavola valdese (Organo esecutivo delle chiese), il pastore Eugenio Bernardini.
Un sinodo dal sapore ecumenico e interreligioso per il saluto di Papa Francesco e la partecipazione di monsignor Ambrogio Spreafico e don Cristiano Bettega (presidente e direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei) nell’Aula sinodale della Casa valdese.
Gad Lerner è intervenuto nel Tempio della piccola “Ginevra italiana”, così la definì Edmondo De Amicis, lunedì in occasione della serata pubblica per parlare di accoglienza e integrazione insieme a testimoni significativi che grazie ai “Corridoi umanitari” – un progetto profetico, lo ha definito Lerner – hanno permesso la testimonianza del siriano Jammal Makawy, fuggito da Homs e arrivato in Italia dal Libano in sicurezza e con un visto umanitario insieme alla sua famiglia con un regolare volo di linea, grazie al primo esperimento pilota in Europa, quello dei Corridoi umanitari (che ha portato in Italia già 300 persone) promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio (sostenuto con l’Otto per mille delle chiese metodiste e valdesi) e dai ministeri degli Esteri e dell’Interno.
Un’iniziativa “ecumenicamente” definita da Papa Francesco e dal nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un esempio di buona pratica: “Il destino e il ruolo stesso dell’Europa nel mondo – ha ricordato Mattarella nel messaggio inviato al Sinodo – dipenderanno dal modo con il quale saremo capaci di far convivere libertà religiosa, tutela dei diritti, giustizia sociale, dialogo tra le culture; attraverso la costruzione incessante delle vie della cooperazione e della pace”. Un messaggio importante che arriva alla vigilia delle celebrazioni per il Cinquecentenario della Riforma protestante che si celebreranno in tutta Europa e nel mondo nel 2017; era infatti il 31 ottobre del 1517 quando il riformatore tedesco Martin Lutero affisse le sue 95 tesi sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg, dandone di fatto inizio.
Il moderatore Bernardini, ricordando Karl Barth che sulle macerie morali del nazismo seppe chiedersi “come guariranno i tedeschi?”, ha ricordato che la “fortuna di essere cristiani” è avvertire dentro di sé “la disponibilità al tentativo e all’ignoto” citando l‘impegno che le chiese, soprattutto in questi ultimi anni, stanno dedicando con maggior vigore verso chi ha più bisogno ed è più vulnerabile. “Se non facciamo ciò che stiamo facendo, come potremo guarire?”, ha ricordato Bernardini al Sinodo.
Un impegno importante di valdesi e metodisti che passa dall’esperienza ventennale di “essere chiesa insieme” arricchita da persone provenienti da continenti diversi , con culture diverse, unite nella stessa fede e speranza, passando dal lavoro diaconale per l’accudimento di persone fragili, disabili, ammalati e anziani, ai corridoi umanitari. Infine in Sinodo ha affrontato la questione legata alla difficile gestione dei fondi otto per mille: “i progetti finanziati – ha ricordato la responsabile dell’Otto per mille, Susanna Pietra – sono un grande impegno sociale ma rappresentano anche la testimonianza di chi siamo”.
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