Torino: l'happening dei giovani aspettando il Papa

Dal 19 al 20 giugno l'happening degli oratori sarà un'occasione per trasmettere ai giovani speranza e fiducia. Tempo di preghiera e festa aspettando Francesco.

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Torino: l'happening dei giovani aspettando il Papa

«Ai giovani bisogna offrire speranza. I giovani oggi hanno poca o nulla  fiducia nel futuro, si sentono scartati, non trovano lavoro. Questo è un mondo adultizzato, mentre io giovani hanno bisogno di essere presi sul serio oggi, di essere ascoltati adesso, mentre spesso noi pensiamo solo al loro futuro».

Così mons. Nosiglia ha sottolineato la scelta di vivere l’attesa del Papa, in un’ostensione che ha i giovani come protagonisti insieme a malati e disabili, con un Happening in stile Gmg presentato il 12 giugno presso il Seminario metropolitano.

Un Happening, che tra gli altri vedrà l’area Vitali, al Parco Dora,  trasformarsi nel più grande oratorio di tutta Italia con 10 mila giovani attesi da tutta Italia e non solo.

«E se ‘L'Amore più grande»’ è il tema che ha abbracciato un anno così intenso per i giovani  – ha spiegato don Luca Ramello direttore della pastorale giovanile diocesana -  ‘Fino alla fine’  (Gv 13,1) sarà l' orizzonte che aprirà l'Happening  2015: un amore fedele fino alla fine, un amore per tutti, un amore che mette in gioco la vita.»

«Nei  giorni  dell'Happening - ha proseguito don  Ramello -  Torino si  trasformerà  in  un  grande  Oratorio,  aperto  a  tutto  il mondo,  luogo  di  incontro  e  di  confronto  tra  Oratori,  Associazioni,  Movimenti  e  Gruppi   giovanili,  sui  temi  che  il  Sinodo  dei  Giovani  di  Torino  ha evidenziato,  «sei  verbi»  per  la Pastorale    Giovanile: uscire,    stare,    riconoscere,    generare,    abitare,    accompagnare, ispirati all'Evangelii Gaudium e al  testo  preparatorio  del  prossimo  Convegno  Ecclesiale  di  Firenze, nel novembre 2015»

Tanti gli appuntamenti in programma a partire dal 19 con la messa di apertura alla Consolata e l’accoglienza della croce della Gmg portata da dei giovani polacchi a creare un ponte con la Gmg del 2016 a Cracovia. Poi tanta musica e  testimonianze nella notte del 19 e del 20. E ancora: catechesi, confessioni e pellegrinaggi per fare della tre giorni un’esperienza ricca che «prosegua nella vita quotidiana di ogni giovane».  

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