Papa Francesco fra noi. La visita pastorale a Torino

Sabato 30 maggio 2015 la Sala Stampa della Santa Sede  ha pubblicato il programma della visita pastorale di Papa Francesco a Torino, il 21 e il 22 giugno

Parole chiave: papa (648), torino (730), visita (18)
Papa Francesco fra noi. La visita pastorale a Torino

«Baciò il Sovrano Pontefice la Santissima Sindone, la quale fu poi baciata da Sua Maestà (Vittorio Emanuele I), da S.A.S. il Signor Principe di Carignano (Carlo Alberto) e dai Vescovi. Dopo del che fu essa dal Santo Padre e dai Vescovi Romani e Piemontesi trasportata con solennissima pompa alle due logge (di Palazzo Madama) della Piazza Castello, e baciata reverentemente da tutti coloro che si trovarono sul suo passaggio. Vennela Sacra Reliquiaadorata da tutti e venerata con timoroso e riverente affetto, al rimbombo del cannone ed al suono di tutte le campane, e fu poi diligentissimamente ripiegata e riposta nell'urna, e suggellata nuovamente per mano di Sua Santità e di Sua Maestà».

Duecento anni fa il 21 maggio 1815 Pio VII fu il primo Papa che videla Sindone, come racconta la «Narrazione della solennità celebrata in Torino il dì 21 maggio dell'anno 1815, nella qualela Santitàdi Pio VII espose alla pubblica venerazionela SS. Sindone. Pubblicato in Torino presso Domenico Pane, stampatore di S. A. S. Principe di Carignano» che, molto opportunamente, il nostro sito «La voce del tempo» ha diffuso lo scorso 5 giugno.

Tre mesi dopo quell’evento, il 16 agosto 1815, sulle verdi colline del Monferrato, ai Becchi di Castelnuovo d’Asti, veniva alla luce Giovanni Bosco, il personaggio piemontese oggi più noto nel mondo: i suoi Salesiani operano in 132 Paesi. Per la verità, Pio VII - il benedettino Barnaba Gregorio Chiaramonti - vedevala Sindoneper la seconda volta. Nel viaggio da Roma a Parigi - dove il 2 dicembre 1804 è costretto a incoronare Napoleone imperatore - sosta a Torino ospite a Palazzo Reale del generale francese Jaques François Menou, governatore del Piemonte. Il 13 novembre 1804 venerala Sindone, insieme a sette cardinali, otto vescovi, tra cui l’arcivescovo di Torino, Carlo Luigi Buronzo del Signore. Costretto a lasciare di nuovo Roma dall’usurpatore Gioachino Murat, Pio VII approda a Genova, cede alle pressioni di Vittorio Emanuele I e parte per Torino: il 21 maggio 1815 celebrala Messanella Cappella della Sindone e dalle logge di Palazzo Madama la mostra insieme al re, ai cardinali e ai vescovi tra i quali manca quello di Torino, che è vacante per quattro anni.

Due secoli dopo Papa Francesco, di origini piemontesi-liguri, è a Torino per venerarela Sindonee per onorare san Giovanni Bosco nel bicentenario della nascita.

DOMENICA 21 GIUGNO

Ore 8 - Come i predecessori Giovanni Paolo II (oggi santo) – 13 aprile 1980, 2-4 settembre 1988 e 24 maggio 1998 – e Benedetto XVI il 2 maggio nel 2010, Francesco giunge in volo da Roma all’aeroporto di Torino-Caselle. Lo accolgono Cesare Nosiglia arcivescovo di Torino, Sergio Chiamparino presidente della Regione Piemonte, Paola Basilone prefetto di Torino, Piero Fassino sindaco di Torino. Mons. Nosiglia accompagna il Papa nei due giorni.

Ore 8,30 - Il primo incontro è in Piazzetta Reale con il mondo del lavoro. Nelle precedenti visite papali non c’è stato un simile incontro. Al lavoro Giovanni Paolo II dedicò la visita del 18-19 marzo 1990 a Ivrea, San Benigno Canavese, Scarmagno e Chivasso. Ai saluti di un’operaia, di un agricoltore e di un imprenditore risponde Francesco con un discorso.

Ore 9,15 – In Cattedrale, dove il Papa entra a piedi, «preghiera davanti alla Sindone e breve sposta davanti all’altare del beato Pier Giorgio Frassati». Non è prevista la liturgia della Parola né il discorso, che invece ci furono al pomeriggio nel 1998 con Wojtyla e nel 2010 con Ratzinger. Alle suore di clausura, alla Commissione Sindone, al Capitolo dei canonici, ai vescovi della Conferenza episcopale piemontese – presenti nei precedenti viaggi – si aggiungono per la prima volta i sacerdoti ospiti delle Case del clero della diocesi e alcuni parenti di Pier Giorgio Frassati.

Ore 10,45 – In piazza Vittorio Veneto Concelebrazione eucaristica della XII domenica del tempo ordinario (Anno A): Geremia 20,10-13; Romani 5,12-15; Matteo 10,26-33; omelia, Angelus e ringraziamento di mons. Nosiglia. È prevista la diretta Rai. Il palco è collocato prima del ponte Vittorio Emanuele I, sullo sfondo della Gran Madre di Dio, del Monte dei Cappuccini e della collina, nella stessa posizione in cui c’era il palco – disegnato da don Adolfo Barberis (oggi venerabile) - del Congresso Eucaristico del 1953 durante il qualela Rai svolse le prove tecniche per la trasmissione della Messa in televisione. A quel Congresso il delegato papale era il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano (oggi beato) ed era presente il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, poi Giovanni XXIII (oggi santo). Da Roma Pio XII indirizzò un radiomessaggio. Dal pronao della Gran Madre parlò Giovanni Paolo II nel 1980 con la gente accalcata in piazza Vittorio, corso Casale e nelle vie adiacenti. Nel 1998 Giovanni Paolo II sul palco collocato all’estremità opposta, verso via Po, celebrò l’Eucaristia per la beatificazione del parroco torinese Giovanni Maria Boccardo, della fondatrice alessandrina Teresa Grillo Michel, della giovane acquese Teresa Bracco. Nel 2010 Benedetto XVI celebrò in piazza San Carlo. Lungo via Arcivescovado i militari dell’attigua Scuola di formazione.

Ore 13 – Pranzo in Arcivescovado con i giovani detenuti del carcere minorile «Ferrante Aporti», alcuni immigrati e una famiglia Rom. Nei viaggi precedenti i Papi hanno pranzato con i vescovi del Piemonte.

Ore 14,40 – Visita e preghiera in privato al santuario della Consolata. Giovanni Paolo II nel 1980 iniziò la visita dal santuario.

Ore 15 – Nella basilica di Maria Ausiliatrice incontro con i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice. Sul piazzale antistante saluta i giovani educatori e animatori degli oratori. In basilica saluti di don Àngel Fernández Artime rettor maggiore e decimo successore di don Bosco, e di suor Yvonne Reungoat superiora generale delle FMA: nelle visite precedenti non c’è stato il saluto di nessuna suora. Giovanni Paolo II nel 1980 in basilica incontrò le suore della diocesi e sulla piazza i giovani; nel 1988 in  basilica incontrò sacerdoti e religiosi e sulla piazza celebrò l’Eucaristia; nel 1998 non andò a Maria Ausiliatrice. Non andò neppure Benedetto XVI.

Ore 16 – Nella chiesagrande della Piccola Casa della Divina Provvidenza incontro con gli ammalati e i disabili. Dopo i saluti del padre don Lino Piano e di un infermo Discorso del Papa. Giovanni Paolo II nel 1980 e Benedetto XVI nel 2010 furono al «Cottolengo».

Ore 18 – In piazza Vittorio Veneto incontro con i ragazzi e i giovani: saluti e domande di alcuni giovani e discorso del Pontefice. Wojtyla nel 1980 incontrò i giovani in piazza Maria Ausiliatrice, nel 1988 allo Stadio Comunale; Ratzinger nel 2010 in piazza San Carlo.

Ore 19,30 – In Arcivescovado cena e riposo.

LUNEDI 22 giugno

Ore 9 – Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele II. Ai saluti dei pastori Paolo Ribet ed Eugenio Bernardini il Papa risponde con un discorso. Nel salone attiguo incontra una delegazione con scambio di doni. Nulla di simile è avvenuto nelle precedenti visite papali. Va ricordato che 168 anni fa, 30 novembre 1847, il marchese Roberto d’Azeglio si fece promotore di una raccolta di firme da inviare al sovrano Carlo Alberto per l’emancipazione civile dei valdesi e degli ebrei e che il

17 febbraio 1848 i valdesi residenti nel Regno di Sardegna ottennero di «godere di tutti i diritti civili e politici al pari dei sudditi cattolici, frequentare le scuole dentro e fuori delle università e conseguire i gradi accademici». Carlo Alberto con le regie patenti pone fine a una secolare discriminazione e riconosce a tutti i sudditi la libertà di culto. Il 29 marzo 1848 agli ebrei sono riconosciuti i diritti civili, nel giugno 1848 quelli politici.                                                                                                                    

Ore 10,15 – Rientro in Arcivescovado e «in forma strettamente privata incontra alcuni suoi famigliari, celebra per loro la Messa nella cappella e pranza in Arcivescovado».                                                                                                        

Ore 16,30 – In Arcivescovado incontra i membri del Comitato dell’ostensione, gli organizzatori e i sostenitori della visita.                                                                                 

Ore 17 – Lungo il percorso verso Caselle viene salutato dai giovani dell’Estate Ragazzi.                                                                                                                         

  Ore 17,30 - Decollo da Caselle e alle 18,30 atterraggio a Ciampino e trasferimento in Vaticano.                                                                                                                             

 

 

 

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