Mons. Piero Delbosco pastore nella gioia
Domenica 29 festosa accoglienza a Fossano per la consacrazione episcopale e l’ingresso in diocesi del nuovo vescovo. Giunti da Torino in migliaia
Squilli di tromba, tamburi, bandiere e continui applausi hanno accompagnato l’ingresso di mons. Piero Delbosco a Fossano dove domenica 29 novembre è stato consacrato Vescovo. Domenica 6 dicembre ancora festa a Cuneo dove il neo Vescovo farà il suo ingresso. Un pomeriggio di festa che ha unito le diocesi di Fossano e di Torino da cui sono partiti centinaia di amici, famiglie, sacerdoti e diaconi per accompagnare «don Piero» all’inizio del suo cammino episcopale. Un abbraccio di migliaia di persone… che prima e dopo la celebrazione hanno cercato di salutarlo o di conoscerlo, gli hanno affidato biglietti di auguri ricevendone sorrisi, abbracci, strette di mano, parole di ringraziamento nello stile semplice e «vicino alla gente» di don Piero. In tanti a commuoversi. Facile sentire: «ci mancherà», «dobbiamo organizzarci per venirlo a trovare», «avrete un Vescovo che si fa voler bene da tutti». O ancora sentire evocare episodi in cui don Piero ha dimostrato la sua generosità, la sua capacità di mettersi in dialogo, in ascolto di bambini e anziani, di persone in difficoltà, la sua semplicità, come «quando ha saputo che ero in gita scolastica a Poirino dove da un anno era parroco ed è venuto – racconta la moglie di un diacono - a portarmi gli asparagi che sa che mi piacciono…».
Gesti e parole semplici che hanno trovato riscontro in un ingresso e in una consacrazione solenni ma al tempo stesso essenziali e festose. Prima tappa per don Piero la sosta nella frazione San Lorenzo, la prima del territorio della diocesi, dove accolto dal vicario generale don Derio Olivero, dal vice sindaco Vincenzo Paglialonga e dal parroco di San Lorenzo don Lorenzo Abrate, ha compiuto il gesto di baciare la terra. Poi l’arrivo a Fossano in piazza Battuti Rossi
di fronte alla chiesa della Santissima Trinità alla presenza del clero fossanese e cuneese, dei sacerdoti e diaconi della diocesi di Torino, e dei vescovi della regione conciliare piemontese, dal sindaco di Fossano Davide Sordella, dagli ospiti dell’istituto «Figlie della Divina Provvidenza» e «Monsignor Signori» da gli sbandieratori «Principi d’Acaja» e dalla banda «Arrigo Boito». Dalla piazza in processione sino alla cattedrale gremita dove l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia ha presieduto la concelebrazione.
Con lui, Vescovi consacranti, il cardinale Severino Poletto – che don Piero aveva voluto accanto anche per l’annuncio della sua nomina lo scorso ottobre, a testimonianza dell’affetto e della riconoscenza verso il porporato - e il Vescovo emerito di Cuneo e Fossano che gli ha consegnato il pastorale monsignor Giuseppe Cavallotto.
«Caro don Piero – ha sottolineato mons. Nosiglia - cari confratelli e fedeli delle diocesi di Cuneo e di Fossano, inizia oggi il santo tempo di Avvento e con questa domenica anche il nuovo anno liturgico. È dunque una bella e significativa circostanza che proprio questa domenica sia stata scelta per l’ordinazione episcopale di mons. Delbosco e per l’inizio del suo ministero episcopale in queste due Diocesi piemontesi. Un anno liturgico nuovo e un nuovo Vescovo sono entrambi segni fecondi di grazia e dono per tutta la Chiesa, di speranza sicura per il prossimo avvio del compito pastorale di don Piero». Tempo di Avvento, tempo anche di gioia fiduciosa sorretta dalla preghiera personale e comunitaria, atteggiamenti richiamati da mons. Nosiglia che più volte ha ripreso le parole di Papa Francesco, come elementi distintivi del ministero episcopale.
«Quello che San Paolo pone in evidenza – ha sottolineato mons. Nosiglia - è la reciprocità tra Pastore e fedeli, perché parla dell’amore sovrabbondante che ha per loro e dunque anch’essi debbono amarlo e amarsi tra di loro, perché, solo se regna l’amore tra Pastore e fedeli, è possibile spe-rare nella crescita della loro co-munione e missione nel mondo.
È dunque questa unità il cuore stesso della vita e del ministero del vescovo; questo sentire che attorno a sé ha una rete protettiva di fedeli che lo sorreggono.
È un invito che Papa Francesco ha recentemente rivolto a noi Vescovi nel Convegno di Firenze, quando ha detto: ‘Ai vescovi chiedo di essere pastori e questa sia la vostra gioia. Non temete, sarà la gente, il vostro gregge a sostenervi’ (…) Che niente e nessuno vi tolga la gioia di essere sostenuti dal vostro popolo».
Un «popolo» che don Piero conoscerà a poco a poco e che all’inizio della celebrazione mons Cavallotto gli ha affidato con commozione: «Il tuo arrivo - ha sottolineato – porterà freschezza e originalità. Sono certo che con dedizione e amore ti prenderai cura di piccoli e grandi. Ognuno di loro sa di poter contare sulla tua parola, sul tuo sguardo e su una tua carezza».
Ed ecco che nelle prime parole di mons. Delbosco al termine della celebrazione rivolte alla diocesi l’attenzione e la premura di don Piero per la sua nuova comunità diocesana si è subito manifestata.
«Poco alla volta – ha sottolineato dopo numerosi ringraziamenti – vi conoscerò. Sono contento di essere qui con voi e per voi. E penso anche a chi non è qui ai malati negli ospedali, agli anziani, ai detenuti della casa circondariale, a chi ha pregato per me in queste sere e a quanti stanno vivendo (tra gli altri i dipendenti della Michelin ndr) per il lavoro giorni difficili e di nebbia: cercherò di essere al vostro fianco».
Saluto ricambiato con calore dal Sindaco di Fossano e che è divenuto abbraccio festoso al termine della celebrazione, quando simbolicamente all’uscita di mons. Delbosco dalla cattedrale si sono accese tutte le illuminazioni natalizie della città.
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