Meno 18 giorni all'inizio dell'Ostensione, gli auguri di mons. Nosiglia

«Con il bene il male si può vincere». Questo è l’auspicio, l’augurio che l’Arcivescovo ha espresso per la Pasqua mercoledì 1° aprile  nel corso di un sopralluogo al Duomo dove fervono i lavori per l’allestimento del percorso che condurrà i pellegrini di fronte al Telo.

«Viviamo in un periodo in cui la violenza nel mondo sta crescendo, la povertà sta aumentando – ha proseguito - ma la Pasqua, la Resurrezione ci dicono che il bene può vincere se ci attiviamo insieme con progetti di solidarietà e se non ci scoraggiamo, se non rispondiamo al male con il male. Si tratta di impegnarsi per far crescere nella nostra società i valori etici, la giustizia, la pace, l’impegno per i poveri. È il momento di stringere alleanze anche intergenerazionali e non di alimentare diatribe o divisioni. Bisogna valorizzare le potenzialità di ciascuno, il bene che c’è in ognuno sforzandoci di non chiuderci in noi stessi».

Un appello a guardare alla vittoria della Risurrezione, alla Passione affrontata da Gesù nella mitezza e nel perdono, che l’Arcivescovo ha rilanciato ribadendo anche l’attenzione a chi fa più fatica nella nostra società: poveri, immigrati, disoccupati, malati e disabili. Un’attenzione che mons. Nosiglia ha voluto sottolineare vivendo anche i giorni del Triduo e il giorno di Pasqua accanto a chi soffre. Il pomeriggio del Giovedì Santo l’Arcivescovo visita il carcere delle Vallette e celebra il rito della lavanda dei piedi consegnando gli ulivi ai detenuti e al personale della Polizia Penitenziaria. Nella messa in Cena Domini invece lava i piedi a malati disabili, tra cui, un bambino affetto da autismo nella Giornata mondiale dedicata a questa malattia. Scelti per portare la croce nella Via Crucis Cittadina del Venerdì Santo una giovane Sinta, un papà Rom, due rifugiati, due immigrate che lavorano nell’assistenza agli anziani, due genitori separati, due senza dimora, un’imprenditrice  e un operaio in cassa integrazione. Sempre Venerdì Santo al mattino visita la mensa della parrocchia del Cafasso e nel pomeriggio migranti e rifugiati. E ancora anche il pranzo di Pasqua, come a Natale, viene condiviso con i poveri già accolti quotidianamente in arcivescovado.

Tanti incontri all’insegna dell’«Amore più grande» che come motto dell’ostensione orienterà i pellegrini dal 19 aprile alla contemplazione della Sindone.

Il percorso e gli Accueil

«Ad oggi – ha sottolineato l’Arcivescovo – i lavori fervono con grande intensità e tutto sarà pronto per l’apertura del 19 aprile grazie a chi sta lavorando con grande generosità e ai volontari che già sono in servizio».  Lavori per un allestimento all’insegna della sobrietà e del riciclo. «Siamo ormai alle battute finali – ha commentato Maurizio Baradello, direttore generale del Comitato organizzatore dell’Ostensione – Quest’anno abbiamo optato per passerelle riutilizzabili, nel pieno rispetto dell’ambiente e in linea con la cultura del riciclo. Al nostro fianco abbiamo 16 aziende che operano sull’impiantistica e sui supporti tecnologici. Con particolare attenzione alla sicurezza dei pellegrini lungo il percorso e in generale nei luoghi legati all’Ostensione».

All’interno del duomo è già allestita la teca da esposizione, in cui la Sindone sarà collocata per il tempo dell’Ostensione. Teca che era arrivata in duomo il 5 marzo scorso e che era già stata usata nelle scorse ostensioni.

Già pronto invece l’Accueil allestito presso il Maria Adelaide (ma pronto anche quello presso Cottolengo)  visitato sabato 28 marzo dall’Arcivescovo (fotogallery su www.lavocedeltempo.it).

Gli Accueil rappresentano una novità di questa Ostensione per favorire il pellegrinaggio di malati e disabili che saranno, con i giovani «i protagonisti» di questa esposizione del Telo.

«Gli Accueil presso il Cottolengo e il Maria Adelaide – sottolinea don Marco Brunetti direttore della Pastorale della Salute - per tutta l’Ostensione mettono a disposizione 70 posti letto con servizi di pernottamento, mensa e assistenza medica. Un bell'esempio di collaborazione tra tante realtà che mette davvero al centro l'ammalato».

Sono 200 i volontari impegnati negli Accueil e oltre a loro anche gli universitari del progetto «Tirocini con lode» della Pastorale universitaria. «L’Ostensione – ha sottolineato don Luca Peyron, direttore della Pastorale Universitaria - diventa così, per molti giovani, anche l’occasione per misurarsi con un grande evento, per formarsi e sperimentare la bellezza dell’incontro con persone di tutto il mondo».

Holy Mister Y

Con la presentazione degli Accueil sabato 28 è stata illustrata anche la mostra «Holy Mister Y. Il sacro e il mistero nell'arte contemporanea» che sarà allestita al Centro Congressi del Santo Volto dal 18 aprile al 19 giugno 2015. Si tratta di una mostra  di arte contemporanea, organizzata in collaborazione con Exhibitioff e l'Associazione subalpina di cultura e volontariato, con il patrocinio del Comitato organizzatore dell'Ostensione.

L'allestimento comprende oltre 40 opere di artisti internazionali,  tra cui Berruti, Demetz, Sato, Badelita, Fletcher.

«Nel contesto di questa mostra - spiegano gli organizzatori - il termine mistero possiede un significato ambivalente, e può essere inteso come concetto religioso indice di una verità rivelata propria della fede cristiana, quale ad esempio il mistero della fede o della Trinità. Oppure, può assumere un significato secolare di fenomeno del quale non si riesce a trovare la causa né la spiegazione».