Gmg Cracovia 2016: Gemellati con Sosnowiec aspettando Francesco

Oltre 2500 giovani dal Piemonte, forte rappresentanza della nostra diocesi, uniti all'Arcivescovo Cesare Nosiglia

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Gmg Cracovia 2016: Gemellati con Sosnowiec aspettando Francesco

«Non abbiate paura!». Le porte della Polonia sono spalancate sulla gioventù mondiale, tutto il Paese è in festa ed è «colorato» con l’entusiasmo tipico delle Giornate Mondiali della Gioventù, ideate da san Giovanni Paolo II, che dal 26 al 31 luglio si svolgono a Cracovia.

E quell’invito di Giovanni Paolo II a «non avere paura e spalancare le porte a Cristo», che la nazione polacca ha fatto proprio, si incarna oggi nelle migliaia di volontari, nelle famiglie, nelle comunità che accolgono e nei giovani arrivati da ogni parte del mondo che insieme vogliono costruire il proprio futuro fondato su giustizia, accoglienza, coesione sociale contro ogni forma di violenza.

E sono proprio i legami di fraternità che si creano spontaneamente fra i giovani che invitano ad andare oltre paure e violenze oggi al centro degli scenari internazionali con le stragi del terrorismo.

 

Il gemellaggio

Per 360 giovani torinesi, partiti il 19 luglio da piazza D’Armi, con l’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile, la Gmg si è aperta con l’esperienza della settimana del gemellaggio che le diocesi del mondo hanno vissuto nelle parrocchie polacche dal 20 al 25 luglio. La gioventù torinese è stata accolta nella diocesi di Sosnowiec, nella regione della Slesia, presso le parrocchie alla periferia di una città che porta ancora evidenti nell’architettura i segni di prove difficili subite nel periodo del comunismo, dove la fede delle famiglie è forte, ancorata alle tradizioni, la partecipazione alla vita comunitaria attiva, le vocazioni sacerdotali numerose.

«Sento che è un grande dono del Signore quello di venire tra voi – ha detto papa Francesco rivolgendosi alla nazione polacca in un video messaggio alla vigilia del suo arrivo – perché siete un popolo che nella sua storia ha attraversato tante prove, alcune molto dure, ed è andato avanti con la forza della fede, sostenuto dalla mano materna della Vergine Maria».

Le porte e il cuore della città si sono da subito spalancate ad accogliere la gioventù di Torino e del Piemonte, ma anche di India, Nigeria, Senegal, Moldavia, Repubblica Ceca…. Decine di famiglie si sono mobilitate per ospitare i ragazzi in casa propria offrendo nella semplicità un’accoglienza a tutto tondo, curata in ogni particolare.

Due quadretti di legno con inciso il volto di Gesù misericordioso. È il dono che hanno ricevuto Federico e Riccardo dal loro nuovo papà polacco che fa il falegname, realizzati apposta per loro. Così ad ogni ragazzo le famiglie hanno voluto lasciare un dono.

I giovani torinesi per una settimana hanno avuto una mamma, un papà, nonni, fratelli e sorelle che si sono presi cura di loro proprio come dei figli, coccolandoli con i migliori piatti polacchi, lasciando loro al mattino prima di uscire di casa panini e cibarie per la giornata, fornendo loro raccomandazioni, consigli, ma soprattutto aprendo il proprio cuore.

«Mi ha colpito nel confronto con i ragazzi di Sosnowiec – racconta Maria Magni della parrocchia Santa Maria Maddalena di Chieri – la loro fede forte che aiuta il mio cammino, le mie incertezze».

Sono tante le domande e le storie che i giovani hanno portato alla Gmg, la perdita di un genitore o di una persona cara, situazioni di sofferenza in famiglia, dubbi sulla propria vita, sul proprio futuro e i propri progetti.

Ed è insieme e nella condivisione e nella festa con i coetanei del mondo che si cercano le risposte.

«Incontrare miei coetanei di una nazione lontana e che vivono le mie problematiche e incontrarsi tutti insieme - prosegue Irene Rossotto della parrocchia Sant’Anna di Torino - per uno stesso motivo rende questa esperienza unica».

E ancora: «siamo rimasti sbalorditi dall’accoglienza – dicono Noemi Schirro e Giacomo Geremia di Salsasio di Carmagnola – che probabilmente non saremmo in grado di offrire. Un grande insegnamento per tutti noi».

«Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia». È il tema scelto da papa Francesco per una Gmg che si svolge nel cuore dell’Anno Santo e che rappresenta il Giubileo dei Giovani che sabato 30 luglio oltrepassano la Porta Santa del Campus Misericordiae dove si tiene la Veglia di preghiera guidata dal Papa.

 

Pellegrini a Czestochowa

 

Ed ecco che il 22 luglio è iniziato il cammino alla scoperta della misericordia e delle beatitudini con il pellegrinaggio al santuario della Madonna Nera di Czestochowa, guidato da mons. Guido Galllese, Vescovo di Alessandria e delegato per la Pastorale giovanile del Piemonte. I ragazzi hanno percorso 15 km a piedi insieme a migliaia di altri gruppi provenienti da tutto il mondo prima di giungere a Jasna Gora, di fronte al quadro della Madonna venerata in tutta la Polonia, da secoli cuore della spiritualità polacca. Il primo momento di incontro con i giovani del mondo. La Gmg è iniziata! Nella marcia si prega, si canta, si grida la gioia di essere insieme in cammino, perché insieme la strada è meno difficile.

Si sono poi ritrovati tutti nel pomeriggio per la Messa sulla spianata del santuario dove nell’agosto 1991 papa san Giovanni Paolo II celebrò la Giornata Mondiale della Gioventù.

«Gesù ha consegnato la Chiesa ad un diciottenne – ha affermato mons. Gallese nell’omelia della Messa commentando il brano di Vangelo in cui Gesù sulla Croce affida sua madre a Giovanni – Il Signore ha fiducia nei giovani. Ne deriva per tutti voi una responsabilità che va accolta con passione e amore». Mons. Gallese ha poi invitato i ragazzi «a mettersi a disposizione di Maria, che vi aiuterà a ‘fare della vostra vita un capolavoro’ come affermava papa Wojtyla».

Nel programma del gemellaggio i giovani hanno preceduto papa Francesco in due tappe centrali nel suo viaggio per la Gmg: il santuario di Czestochowa e i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, luogo del silenzio per i ragazzi che partecipano alle giornate mondiali.

Cuore della settimana la Messa nella piazza papale di Sosnowiec, stracolma di giovani, dove Giovanni Paolo II si fermò il 14 giugno 1999 durante il suo viaggio apostolico in Polonia, presieduta dal Vescovo di Sosnowiec mons. Grzegorz Kaszak, concelebranti il Vescovo mons. Gallese e il Vescovo di Mangalore in India mons. Aloysius Paul D'Souza, che ha tenuto l’omelia spronando «i giovani ad essere ‘i ragazzi di Gesù’, parte attiva della Chiesa e del mondo, non spettatori, ponti che collegano i popoli così come favoriscono le Gmg, per costruire la ‘Chiesa migliore’ con lo stile di Gesù misericordioso che sta accanto e porta il perdono nelle tante periferie esistenziali del mondo».

Ed ecco che la Messa è proseguita per tutta la sera con la festa dei giovani. Si canta, balla, condividendo le proprie tradizioni, ci si scambia braccialetti, spille, bandiere, cappellini a testimoniare che si è parte di un’unica comunità che è la Chiesa universale che è più ampia delle proprie nazioni, città, parrocchie, gruppi e che si vuole camminare su questa strada.

 

«Dzięki!»

 

Domenica 24 luglio la giornata più «intima», vissuta interamente con le comunità parrocchiali e le «proprie» famiglie.

I parroci e i sacerdoti polacchi hanno ringraziato i giovani torinesi per aver offerto l’opportunità di una scossa nella pastorale parrocchiale dei giovani e delle famiglie che certamente porterà frutto.

«Dzięki!». È il grazie commosso di Torino alle famiglie che don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile diocesana e responsabile della Gmg per la diocesi, a nome dei numerosi sacerdoti, ha rivolto durante le Messe domenicali in parrocchia portando la testimonianza dei santi sociali torinesi e del beato Pier Giorgio Frassati, offerto da papa Francesco ai giovani della Gmg come testimone di misericordia, le cui spoglie, partite da Torino il 6 luglio, hanno compiuto una peregrinazione attraverso l’Europa e durante le Giornate mondiali si trovano nella basilica della SS. Trinità di Cracovia per la venerazione dei ragazzi.

Non un addio, seppure sui volti delle famiglie e dei ragazzi scende qualche lacrima, ma un arrivederci perché Sosnowiec, fino a pochi giorni fa sconosciuta dalla diocesi subalpina, ora ha un legame forte con la diocesi di Torino, due Chiese «sorelle». I ragazzi continueranno a rimanere in contatto, a condividere e camminare insieme.

I ragazzi torinesi hanno dunque lasciato Sosnowiec alla volta di Cracovia con tappa al santuario mariano di Kalvaria dove il cardinale Wojtyla si recava spesso a pregare e dove si sono ritrovati con tutti i giovani piemontesi, oltre mille.

Mons. Guido Gallese, Vescovo di Alessandria e delegato per la Pastorale giovanile del Piemonte, ha presieduto la Messa invitando la gioventù «a guardare all’esempio di Maria non limitandosi alla propria realizzazione ma a  quella del prossimo con amore e gratuità. Da qui deriva la felicità del cristiano che nessun regime è mai riuscito a cancellare».

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