Focolarini al Sermig nel nome della famiglia
Il ricordo della comunità per i nove anni della scomparsa di Chiara Lubich
Una chiesa un po' originale, con un paravento davanti all'altare, ma pur presente una grande croce che domina la platea gremita di fedeli. Alla chiesa del Sermig di Torino sono tantissimi i "focolarini" ad aver risposto all'invito del Movimento dei focolari per celebrare, il 1 aprile, il nono anniversario dalla morte della fondatrice Chiara Lubich.
In questa occasione, si è voluto porre l'accento su un tema fondamentale sia per la Chiesa cristiana che per il movimento, un tema sostenuto da un'esortazione, espressa dalla fondatrice durante un'intervista nel 1993: "siate famiglia!".
Nella filosofia di Chiara Lubich, le famiglie del movimento devono essere "seme di comunione per l'umanità del terzo millennio", un modello di amore, di accoglienza e di affetto volte a umanizzare - e sensibilizzare - le strutture e le istituzioni del mondo: perchè è la famiglia a cambiare il mondo di domani. A un momento di riflessione iniziale, accompagnato dalla canzone "Costruire" di Nicolò Fabi, è seguito un confronto fra le testimonianze di quattro famiglie e quindi fra diverse tipologie di amore in famiglia: quello tra i coniugi, tra fratelli e tra una famiglia e un bambino adottato.
Ma la vocazione formativa del movimento non permette che ci si fermi qui. Nel pomeriggio si è continuato con quattro workshop di riflessione e dialogo: come la famiglia affronta i problemi di comunicazione, di dolore, di relazione. Momenti che richiedono di mettersi in gioco, sempre al fine di contagiare l'altro attraverso semi di speranza, come la fondatrice avrebbe sperato.
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