Assemblea diocesana, seconda sessione: avvio di un cammino sinodale

Il tema del riassetto ispirato dalla Evangelii Gaudium. Inviando una mail a assemblea@vocepopolo.it riceverete tre pagine speciali di resoconto. La seconda parte dell'incontro al Santo Volto si è svolta venerdì 10 giugno 2016.

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Assemblea diocesana, seconda sessione: avvio di un cammino sinodale

Porre al centro della vita della Chiesa ogni persona, tutte le persone, sempre, senza lasciare ai margini nessuno. E' questa la prima di tre indicazioni consegnate dall'Arcivescovo Nosiglia alla diocesi di Torino durante la seconda sessione dell'Assemblea diocesana, venerdì 10 giugno al Santo Volto. L'Assemblea ha visto una partecipazione numerosa di presbiteri, religiosi e laici raccolti nuovamente per affrontare i temi delle nuove prospettive di evangelizzazione, riorganizzazione e testimonianza della chiesa di San Massimo nel prossimo futuro. Il settimanale diocesano ne darà conto con tre pagine speciali sul numero del 19 giugno: tutti coloro che desiderano riceverle in formato pdf, gratuitamente, possono inviare una mail all'indirizzo assemblea@vocepopolo.it

Le altre indicazioni dell'Arcivescovo sono ancorate al cammino di rinnovamento di tutta la Chiesa Italiana dopo il Convegno nazionale di Firenze e alla luce dell'esortazione di Papa Francesco "Evangelii gaidium": la prospettiva di una Chiesa "in uscita", in ascolto del mondo, capace di camminare insieme con metodo sinodale. Mons. Nosiglia ha prospettato i contorni di una Chiesa missionaria, pronta a uscire dai propri luoghi e dai propri schemi per parlare al mondo. Una Chiesa che nei prossimi anni opererà con speciale attenzione a fianco dei giovani, dei poveri, della famiglia.

Anche l'Assemblea diocesana si è inserita in un percorso di crescita ispirato al metodo sinodale. Un approccio che intende, secondo le indicazioni dell’Arcivescovo Nosiglia, realizzare presenze e servizi, in un progetto di riorganizzazione , per una migliore testimonianza. Attenti ai segni dei tempi, dentro le contraddizioni della storia, coraggiosi e profetici, i cristiani sono compagni di viaggio dell’umanità. Non sono dunque gelosi del dono della fede ma convinti e umili evangelizzatori e testimoni delle parole di salvezza di Gesù Cristo ai contemporanei.

Se nella prima sessione dell'Assemblea, sabato 4 giugno, l'introduzione dell'Arcivescovo e le relazioni di Monica Quirico e Sergio Durando, docente la prima e direttore dell'Ufficio Migranti il secondo, due delegati della Diocesi a Firenze, avevano dato contenuto ai temi della sinodalità. Dense, coraggiose e di prospettiva le parole delle famiglie, dei giovani e degli operatori della carità e del mondo sociale e del lavoro che sono intervenuti nella prima parte, coordinati da Alberto Riccadonna de La Voce del Popolo, dell'Assemblea di venerdì 10 giugno. 

Si è fatto memoria delle conclusioni del recente convegno decennale della Chiesa Italiana di Firenze «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo» presieduto da mons. Nosiglia, riprendendo le indicazioni pastorali e le linee  concrete di impegno di una Chiesa in uscita e in ascolto delle comunità, degli ambienti e mondi odierni. Gioie e i dolori del nostro tempo, sono momenti della vita di tutti non piccole monadi chiude in un indifferentismo e individualismo esasperati. L'invito rivolto da papa Francesco di mettere al centro dell'azione pastorale l'«Evangelii Gaudium», in tutte le comunità ecclesiali del nostro Paese, è stato oggetto dei gruppi di lavoro una ventina, che sono seguiti alle relazioni iniziali. E' stato riproposto il metodo molto apprezzato a Firenze e riproposto a Torino) 

Sul sito della Diocesi si trovano le sintesi di tutti gli interventi dell'Assemblea, comprese le conclusioni programmatiche di mons. Nosiglia, le sintesi dei gruppi di lavoro del Santo Volto e i discorsi di Firenze. Nella sue conclusioni l'Arcivescovo ha toccato anche il nodo del riassetto organizzativo della Diocesi, ricordando che ormai 110 parrocchie vivono senza parroco residenziale: il futuro richiederà sempre maggiore corresponsabilità da parte di tutta la comunità, con presenza attiva dei laici, più responsabilità in capo ai diaconi permanenti, maggiore consapevolezza dei ministeri e dei carismi che devono integrarsi per dar vita alla parrocchia. Non sono previste soppressioni di parrocchie, al di fuori di una decina, molto piccole e ormai quasi inattive. Parole decise il Vescovo a usato rispetto agli organi di partecipazione ecclesiale: "i consigli pastorali - ha detto - devono esistere e devono funzionare davvero, essere davvero il cuore della vita della parrocchia, con rappresentanza di tutte le componenti". "Anche le Unità pastorali fra parrocchie limitrofe - ha aggiunto - esistono e sono un punto di non ritorno: occorre che tutti si mettano nella prospettiva della collaborazione fra parrocchie, sempre più stretta e convinta". 

Anche nella prospettiva del riassetto delle strutture diocesani, la seconda sessione dell'Assemblea ha dato spazio alla presentazione di esperienze già in corso ("buone pratiche") sul fronte dell'integrazione fra parrocchie nella pastorale giovanile, famigliare, sociale e nella formazione. Non si tratta di una semplice ricomposizione secondo le necessità, ma uno stile di Chiesa che parte da una rinnovata radicalità evangelica.

Sulla base di una coerenza evangelica, responsabilità e responsoriabilità, affiancate da una ministerialità diffusa sono questi i tratti fondamentali di un cammino comune. Per questo non basta osservare e chiedere, lamentarsi o affidarsi, ma assumersi, in prima persona e come comunità, il peso e la gioia della testimonianza. Tutti i cristiani sono luce e speranza di salvezza nel nome di Gesù Cristo morto e risorto per tutti gli uomini e donne del mondo.

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