Bergoglio, il viaggio apostolico a Cuba e negli Stati Uniti dal 19 al 28 settembre
Si avvicina il viaggio di Papa Francesco nel continente americano
Stati Uniti e Cuba. Ventisei discorsi, quattro in inglese e gli altri in spagnolo. Incontri con i presidenti Raul Castro e Barak Obama, non sono previsti quelli con Vladimir Putin e con le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia). È in estrema sintesi il decimo viaggio di papa Francesco fuori d’Italia, dal 19 al 28 settembre a Cuba e Stati Uniti, due Paesi «nemici» per cinquant’anni aiutati dal Papa argentino a «fare pace». Quattro i momenti fondamentali: il discorso alle Nazioni Unite (New York), nel 70° dell’istituzione dell’Onu; l’incontro con il presidente Obama (Washington); il discorso al Congresso, per la prima volta di un Papa (Washington); la conclusione dell’VIII incontro mondiale delle famiglie (Philadelphia).
CUBA, 19-22 SETTEMBRE – Sono tre le tappe nell’isola caraibica: L’Avana, Holguin e Santiago. Domenica 24 settembre, come i predecessori Wojtyla e Ratzinger, Francesco dice Messa nella piazza della Rivoluzione Josè Martì, e impartisce la Prima Comunione a cinque bambini, come segno di speranza e crescita per la Chiesa cubana. Visita a Raùl Castro, presidente dello Stato e presidente del Consiglio dei ministri. Spiega il portavoce vaticano padre Federico Lombardi: «Un incontro con il «lider maximo», l’89enne Fidel Castro, «è del tutto verosimile nella della giornata a L’Avana. Non è inserito precisamente nell’agenda, ma il desiderio era già stato manifestato qui a Roma». Lunedì 21 Messa a Holguin e a Santiago incontra i vescovi e visita il santuario della Virgen de la Caridad del Cobre, nel 100° della proclamazione a patrona dell’isola.
STATI UNITI, 22-28 SETTEMBRE – Il 22 a Washington il Pontefice è accolto dal presidente alla base area di Andrews e il 23 settembre visita e colloquio con Obama alla Casa Bianca. Nel santuario nazionale dell’Immacolata Concezione della capitale federale canonizza il beato Junipero Serra, spagnolo e grande evangelizzatore del continente americano nel XVIII secolo.
DISCORSI AL CONGRESSO E ALLE NAZIONI UNITE - Il 24 settembre storica visita e discorso al Congresso degli Stati Uniti (Camera dei rappresentanti e Senato) a Capitol Hill, primo Papa che vi prende la parola. Spiega Lombardi: «Il Papa ha accettato l’invito perché ha l’occasione di parlare non solo ai cattolici, ma a tutto il popolo americano, a tutti i cittadini tramite i loro rappresentanti. Sarà un discorso ampio, in lingua inglese. Nella sala ci sono i medaglioni dei grandi legislatori, e al centro c’è Mosè, l’unico che guarda diritto, gli altri sono di lato. Così il Papa può trovarsi a parlare con Mosè che lo guarda». Dal balcone della Sala delle statue saluta e benedice la folla nell’ala monumentale del National Hall. Il 25 visita al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York proprio nel giorno in cui, alle 11 comincia la 70ª assemblea generale. Per uno dei discorsi più attesi il Papa sceglie lo spagnolo, sua lingua madre e una delle lingue ufficiali delle Nazioni Unite. Incontra il segretario generale Ban Ki-moon, il presidente uscente e quello entrante dell’assemblea, il presidente del Consiglio di Sicurezza. Dopo la visita a Ground Zero, luogo del memoriale degli attentati dell’11 settembre 2001. Spiega il portavoce vaticano: Ground Zero «è diverso da come era durante la visita di Benedetto XVI. Prima era un grande cantiere, ora il cantiere è finito, il Memorial e il Museo sono completati». È previsto un incontro interreligioso con il rabbino, l’imam e i rappresentanti delle altre religioni, con cinque meditazioni sulla pace. Il Papa recita una lunga preghiera, la stessa che ha recitato Benedetto XVI e che gli americani sono soliti recitare per le vittime dell’11 settembre».
INCONTRO MONDIALE CON LE FAMIGLIE - Sabato 26 e domenica 27 a Philadelphia sono giorni dedicati all’Incontro mondiale delle famiglie: al Franklin Parkwau veglia di preghiera e festa delle famiglie. Il 27 incontro con i vescovi ospiti dell’Incontro, visita ai detenuti e Messa conclusiva. Rientro a Roma Ciampino il 28 settembre alle 10. A Cuba e nelle tre città statunitensi particolare l’attenzione del Pontefice ai poveri, ai detenuti, alle iniziative di solidarietà.
«VIAGGIO LUNGO, COMPLESSO, BELLISSIMO» - Così Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, presenta ai giornalisti la 10ª visita. Interpellato su notizie di attentati sventati negli Usa, il portavoce risponde: «Non abbiamo nessuna informazione oggettiva a riguardo. Non c’è alcun tipo di preoccupazione particolare. Il Papa intende muoversi come fa normalmente. Il rapporto con la gente viene conservato, ci sono diversi spostamenti in “papamobile”, anche se non tanto lunghi». È previsto un incontro con le vittime della pedofilia? «Non abbiamo mai avvisato in anticipo, in occasione di incontri di questo tipo: una volta avvenuti, ne abbiamo dato tempestivamente l’annuncio».
STARE VIVINO ALLA GENTE - «Vengo negli Stati Uniti per stare vicino alla gente e aiutarla nel cammino della vita» ha detto Papa Francesco in una videoconferenza trasmessa dalla rete televisiva statunitense «Abc»: «Io sono al servizio di tutte le Chiese e di tutti gli uomini e donne di buona volontà. Per me c’è una cosa molto importante, che è la vicinanza. Per me è difficile non stare vicino alla gente. Invece, quando mi avvicino alla gente, come farò con voi, mi è più facile comprendervi e aiutarvi nel cammino della vita. Perciò è così importante questo viaggio, per avvicinarmi al vostro cammino e alla vostra storia». Il viaggio è anche una sfida al sondaggio Gallup sulla popolarità di Francesco: a febbraio era al 76 per cento, in estate è crollata al 59%; tra i conservatori la riduzione è ancora più drastica: dal 71% al 45 per cento.
GLI ALTRI PAPI - Paolo VI, cinquant’anni fa, il 3-4 ottobre 1965, fu a New York, parlò all’Onu, disse Messa nella Cattedrale di St. Patrick, incontrò il presidente Lyndon Johnson. Giovanni Paolo II fece 7 viaggi negli Stati Uniti; incontrò i presidenti Jmmy Carter, Ronald Reagan, Bill Clinton; parlò due volte dalla tribuna dell’Onu nel 1979 e nel 1995; andò nel 1998 a Cuba. Benedetto XVI andò una volta negli Stati Uniti e parlò al Palazzo di Vetro nel 2008 e andò a Cuba nel 2012.
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