L'oratorio è sempre la prima scelta
Estate ragazzi: la soluzione migliore per molte famiglie
I primi due mesi di vacanza dei ragazzi che hanno finito la scuola rappresentano da tempo un problema da affrontare per molte famiglie. Si fa dunque ricorso alla soluzione dei campi estivi, dove , da quest’anno, oltre ad accogliere i bambini offre una possibilità di inserimento ai ragazzi che sono coinvolti nella nuova iniziativa del Ministero della scuola-lavoro. La realtà del centro estivo si sta espandendo in tutto il nostro paese aiutando i genitori che non possono usufruire della comodità della presenza dei nonni per diversi problemi legati alla nuova società in cui viviamo (mancanza dei suddetti, lontananza geografica, pensione ancora da raggiungere, ecc..). Questo nuovo tipo di opportunità che in Italia coinvolge centinaia di migliaia di bambini riesce non solo a togliere un ‘disturbo’ ai genitori ma anche ad essere un’esperienza formativa per i ragazzi.
Le esigenze dei genitori che rispondono a questa problematica possono essere esplicitate chiaramente da Fabrizio Azzolini, presidente Age (Associazione italiana genitori), il quale sostiene che la famiglia non è aiutata in nulla e deve affrontare spese elevate ma necessarie. A ciò aggiunge che il periodo estivo serve anche per la formazione dei ragazzi mirata al loro futuro. A lui fa eco Roberto Gontero , presidente Agesc (associazione genitori scuole cattoliche ), il quale spiega che come i vari Comuni devono affrontare i problemi legati al welfare così anche i genitori devono far quadrare i bilanci famigliari senza rinunciare però alla qualità della formazione.
A queste richieste il presidente del Foi (forum oratori italiani) don Riccardo Pascolini risponde che il numero di famiglie che affidano i propri figli ad un oratorio è in crescita come lo è il numero di persone che entrano a far parte della gestione e dell’organizzazione dei campi. Per quanto riguarda invece i costi ogni associazione decide autonomamente; in alcuni casi la quota da pagare è diventata davvero minima, in altri invece si richiede alle famiglie di farsi carico del costo di chi non può permettersi di pagare l’iscrizione. Stefano Di Battista, direttore comunicazioni Anspi, mette in luce anche un altro aspetto dei centri estivi che si sta verificando negli ultimi anni: il loro contributo per l’integrazione di altre etnie. L’oratorio non è più una proposta di matrice puramente cattolica ma come ci confermano i dati presi l’anno scorso sugli oratori in provincia di Milano, in cui il 25% dei ragazzi era di origine islamica. Possiamo dunque felicemente definirli come ‘piccole società multietniche’. Oltre a tutto questo, gli estati ragazzi riescono ad impartire anche piccole regole di vita come l’arrivare puntuali, stare in contatto tutto il giorno con coetanei, dover far delle attività e attenersi agli orari prefissati delle giornate.
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