Fratel Marco Rizzonato (Cottolengo) insignito dal presidente della Repubblica
La nomina ad Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana "Per lo spirito di solidarietà e umanità mostrato nelle sue molteplici e innovative iniziative a favore di detenuti, poveri e disabili"
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, quaranta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a donne e uomini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nell'integrazione, nel soccorso, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza.
Si tratta, riporta una nota del Quirinale di "casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani".
Tra gli insigniti c'è fratel Marco Rizzonato, 55 anni, che da oltre 35 anni anima la Piccola Casa della Divina Provvidenza a Torino. Fratel Marco ha ricevuto il titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per lo spirito di solidarietà e umanità mostrato nelle sue molteplici e innovative iniziative a favore di detenuti, poveri e disabili".
A 19 anni Rizzonato entra nella Congregazione dei Fratelli di S. Giuseppe Cottolengo per dedicarsi ai disabili, ai detenuti e ai poveri con una serie di progetti innovativi. Nel 2000, viene chiamato a raccontare la sua esperienza con i disabili ai detenuti della casa circondariale torinese Lorusso Cotugno; è così coinvolgente che i carcerati gli chiedono di diventare volontari al Cottolengo. Un desiderio irrealizzabile, ma poi fratel Marco ha un’idea: "se loro non possono uscire dal carcere ci possono entrare i disabili". E così si è realizzato il sogno.
Fratel Marco Rizzonato è anche presidente dell’Associazione Outsider, fondata nel 2003 con lo scopo di integrare le persone con disabilità attraverso l’arte-terapia.
"Questa onorificenza - ha commentato a caldo - va a tutta la Piccola Casa, a tutti coloro con cui da lunghi anni lavoriamo in carcere, sul fronte della povertà e della disabilità".
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