Torino, tagliati anche i fondi ai cappellani dei cimiteri
Interpellanza in Consiglio Comunale dopo l'azzeramento del rimborso delle spese di servizio
La notizia compare sul settimanale diocesano La Voce del Popolo dell'8 febbraio: con provvedimento a sorpresa, l'Amministrazione Fassino ha annullato il contribuito comunale alle spese di servizio dei sacerdoti e dei diaconi impiegati nei cimiteri cittadini. Si tratta di 15 mila euro annui complessivi per 13 cappellani, che già con riferimento al 2014 – gli effetti del taglio sono retroattivi - non verranno più versati da Palazzo Civico, neppure un centesimo.
I cappellani dei cimiteri (2 preti, 11 diaconi) garantiscono ogni anno l’accoglienza di migliaia di feretri al Cimitero Generale e al Cimitero Parco. Percepivano una media individuale di mille euro all’anno per le spese di servizio. La convenzione che il Comune ha di fatto sospeso (avrebbe dovuto restare in vigore fino al 2016) riconosceva una partecipazione della Città al loro servizio, richiesto dalla maggioranza della popolazione e considerato di interesse collettivo.
Il taglio del budget non era scritto nel Bilancio preventivo 2014, è comparso nel Bilancio consuntivo di dicembre insieme a mille altri piccoli tagli votati dal Consiglio Comunale su proposta dalla Direzione Finanziaria di Palazzo Civico per far quadrare i conti. L’Assessorato ai Cimiteri fa sapere di non esserne stato informato, la discussione insomma non c’è stata. I cappellani hanno ricevuto una lettera dagli Uffici tecnici municipali: «Con rammarico si deve constatare che non siamo in grado di soddisfare la richiesta d liquidazione per l’anno 2014, mentre sarà da ridefinire in sede politica la prosecuzione della convenzione in atto».
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