Thyssen, fu colpa imponente
Le motivazioni di una sentenza storica a nove anni da una delle più grandi tragedie sul lavoro nella storia recente di Torino
Le «scellerate strategie aziendali» e una serie di «violazioni a regole cautelari nel settore della programmazione, prevenzione e adozione di sistemi antinfortunistici» hanno condannato definitivamente i responsabili della tragedia allo stabilimento della Thyssenkrupp di Torino avvenuto nel 2007.
Sono state pubblicate lunedì 12 dicembre le motivazioni della sentenza che lo scorso maggio ha condannato l’ex Ad, Harald Espenhahn, e altri cinque manager del gruppo, per l’incidente che ha causato la morte di sette operai nella notte tra il 5 e 6 dicembre di nove anni fa. Confermando, dunque, la sentenza della Corte d’Assise d’appello di Torino, la quarta sezione penale della Cassazione ha riconosciuto la «colpa imponente» dei dirigenti del gruppo siderurgico per le gravi «inosservanze a specifiche disposizioni infortunistiche di carattere primario e secondario, non ultima la disposizione del piano di sicurezza che impegnava gli stessi lavoratori in prima battuta a fronteggiare gli inneschi di incendio, dotati di mezzi di spegnimento a breve gittata, ritenuti inadeguati e a evitare di rivolgersi a presidi esterni di pubblico intervento». La colpa è pertanto aggravata dalla «consapevolezza che gli imputati avevano maturato del tragico evento prima che poi ebbe a realizzarsi» e dalla «pluralità e la reiterazione delle condotte antidoverose riferite a ciascuno di essi che, sinergicamente, avevano confluito nel determinare all’interno» dello stabilimento di Torino «una situazione di attuale e latente pericolo per la vita e per la integrità fisica dei lavoratori».
Vengono così motivate le condanne che vanno dai 6 ai 9 anni di reclusione per i sei imputati, inflitte in appello e confermate dalla Cassazione, causate anche dalla condotta aggravante successiva al disastro, che coinvolse alcuni imputati ritenuti colpevoli di «manovre inquinatorie» e depistaggi delle indagini e ai quali sono state negate le attenuanti generiche.
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