Parrocchie Lingotto, tutti i rischi del gioco d’azzardo

Il gioco è vietato per legge ai minori di 18 anni? Le cifre dicono altro: in Italia giocano d’azzardo 1 milione 200 mila adolescenti fra i 15 e i 19 anni (fonte Consiglio Nazionale delle Ricerche). Sono numeri in crescita: dicono assenza di controlli e mancata percezione di un pericolo reale, dato che gli adolescenti che giocano almeno quattro volte la settimana – definibili quindi come dipendenti – sono già 200 mila. Per offrire ai giovani uno sguardo alternativo sul gioco d’azzardo, le parrocchie dell’Unità Pastorale 21 (Lingotto) propongono martedì 5 aprile alle 21 presso il Circolo Ch4 di via Trofarello 10 una conferenza spettacolo dal titolo «Fate il nostro gioco», a cura degli esperti fisici e matematici della società Taxi1729. La serata, a ingresso libero fino ad esaurimento posti, è rivolta a tutti i giovani del territorio. La scelta del luogo non è casuale: si tratta di uno spazio molto conosciuto e frequentato del territorio, sede di numerose attività sportive e ludiche, che per scelta ha rimosso da molti anni le slot machine.

La conferenza è organizzata dalle Commissioni Caritas dell’Assunzione e dell’Unità Pastorale 21, dal Presidio di Libera «Attilio Romanò», dal Circolo Ch4, dagli Uffici Diocesani Caritas e Pastorale della Salute. La serata del 5 aprile costituirà anche l'occasione per lanciare lo slot mob del 7 maggio sempre al Circolo Ch4, un evento che si collegherà ad analoghe iniziative su tutto il territorio italiano, promosse dal coordinamento nazionale slot mob.

A Torino Sud, la parrocchia Assunzione di Maria Vergine Lingotto da alcuni anni si sta interrogando sul fenomeno del gioco d’azzardo e sulla ludopatia: il suo territorio, fortemente popolare e impoverito a causa della crisi, è un fiorire di sale giochi ed esercizi commerciali dove slot machine e gratta e vinci sono la norma. «In questo ‘paese dei balocchi’ – dicono gli organizzatori della conferenza informativa - il rischio di impoverirsi ulteriormente e scivolare nella dipendenza è reale. La parrocchia dell’Assunzione vuole porre dei segni in controtendenza».