La terra attraverso il mare
Una iniziativa che raccoglie le differenze per favorire un mondo più umano
Un’unica e grande festa, piena di musica, balli, nuove suggestioni e colori per confrontarsi tra diverse culture e celebrare le propria origine e le rispettive differenze. Sudamericani, Africani, Est Europei, Cinesi e Italiani si sono incontrati domenica scorsa alla stazione di Porta Susa, luogo simbolo del viaggio, nell’ambito de «La Terra attraverso il Mare» un’iniziativa nata all’interno del Progetto Nomis, volto a favorire nuove e pari opportunità per minori, giovani stranieri e nuovi cittadini, promosso dalla Compagnia di San Paolo con la collaborazione del Gruppo Abele, il patrocinio della Città di Torino e della Circoscrizione 3, la partecipazione di molte Associazioni e Volontari, la collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e di Rete ferroviaria Italiana.
Ricorda le parole di Cesare Pavese, la peruviana Jaqueline, quando dice: «Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti sempre» e lo fa perché anche attraverso la lettura di questi versi dello scrittore piemontese ha capito cosa vuol dire apprezzare il suo paese e il mondo intero.
E così domenica, attraverso ogni forma di arte, poesia, racconti, video, ricordi, cibo e oggetti, queste diverse culture hanno voluto rappresentare alcuni aspetti di quelli che sono per loro i luoghi della felicità, reali e immaginari, dai quali ci separa quel mare attraversato da chi cerca la libertà, ma anche da chi aspira a luoghi ideali di pace e di bellezza. C’erano, tra le numerose performances, i balli del Perù, le danze dell’Ecuador, un gruppo folkloristico marocchino, sfilate di moda, un coro formato da giovani richiedenti asilo nelle Valli di Lanzo, esibizioni teatrali, abiti da sposa e oggetti dei diversi paesi in mostra.
L'iniziativa, giunta alla seconda edizione dopo l'ottimo risultato registrato lo scorso anno, ha voluto ampliare il suo sguardo e il suo partenariato, includendo oltre al Sud America, protagonista dello scorso anno, anche l’Africa, la Cina e l’Est Europa. Per la prima volta, la stazione di Porta Susa ha voluto, in maniera emblematica aprire i suoi spazi per ospitare questa iniziativa sociale ed è stato inevitabile contestualizzare l'evento, che si tiene in un periodo storico e sociale molto sensibile al tema della migrazione e che vede migliaia di profughi, impossibilitati a varcare le frontiere, relegati da settimane all'interno delle principali stazioni italiane. Con questa manifestazione della «Terra attraverso il Mare» si è voluto quindi affrontare questo tema scottante affrontando, senza alcuno stereotipo, le tematiche del bisogno, della difficoltà e della povertà attraverso l’arte, il vissuto e le tradizioni di chi cerca e riesce a trovare la bellezza in mezzo a tanta sofferenza.
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